indice e riassunti degli articoli per annata


Anno I, N. 1 Giugno 19861
Editoriale
Il bambino e il tumore: l’esperienza di una terapeuta sistemica, intervista
a S. Soccorsi. Commento di L. Cancrini 4
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Il bambino asmatico, la famiglia, l’intervento medico. Revisione del concetto
di «intrattabilità» della malattia in una prospettiva sistemica, di L.
Onnis, D. Tortolani, A. Di Gennaro, P. Marinozzi, G. Petralito,
D. Roggi. Commenti di L. Businco e O. Albano 15

Riassunto. L’articolo propone una revisione del concetto di “intrattabilità” dell’asma infantile, alla luce del risultati di una ricerca sistemica. I ricercatori hanno ricostruito la storia terapeutica di 100 bambini asmatici, nell’ipotesi che l’intervento terapeutico subìto, condizioni, da un lato, la qualità della domanda della cura, dall’altro il decorso dei sintomi. Successivamente hanno studiato l’influenza delle dinamiche familiari sull’evoluzione cronica dell’asma infantile mettendo a confronto i modelli interattivi di un campione di 10 famiglie di bambini con asma cronica definita “intrattabile”, con un campione di 10 famiglie normali e verificando l’esistenza, nelle famiglie del campione sperimentale, di tipici modelli reattivi disfunzionali che sono correlati all’insorgenza e alla persistenza del sintomo asmatico. Gli autori suggeriscono al termine del loro lavoro che un intervento terapeutico che si limiti ad affrontare la componente biologica del sintomo e trascuri l’influenza delle dinamiche familiari disfunzionali diventa esso stesso un importante fattore cronicità. La cosiddetta “intrattabilità” dell’asma è allora il risultato dell’interazione tra il paziente, la sua famiglia, il terapeuta o il servizio, piuttosto che dell’ineluttabile evoluzione della malattia. Perciò un intervento sistemico è ritenuto utile per la prevenzione della cronicità.

Summary. This study proposes a revision of the “intractability” concept of infantile asthma, according to the results of a systemic research. The research itself proposed two main goals. The first, using a sample of 100 asthmatic children, was to reconstruct the therapeutic history of the individual patients, on the hypothesis that the therapeutic intervention which they had undergone, in fact conditioned the very quality of the cure demand, on one hand, and on the other the course of the symptoms. The second was to evaluate the influence of family dynamics on the chronic development of infantile asthma. A comparison was made between two interactive models, using a sample of 10 families with asthmatic children with chronic tendencies, and a sample of 10 normal families. The results show that typical dysfunctional interactive patterns exist in the experimental sample and that they are correlated with the perpetuation of the asthmatic symptom. Authors conclude by confirming that every therapeutic intervention which is limited to dealing with the biological component of the asthma symptoms and ignores the influence of family dynamics, becomes itself a major chronicity factor. Thus the so-called illness “intractability” is the result of the interaction between the patient, his family, and the therapist or the health care service, rather than the ineluctable evolution of the illness itself. From this point of view, a systemic intervention is considered necessary to present chronicity.
L’idea nuova
Non vendiamo interventi prima del tempo, di R. Schwartz e P. Perrotta.
Commento di M. Selvini e A.M. Sorrentino 37
La psicoterapia
Dell’“utilità dell’errore”. La supervisione come intervento sul sistema
terapeutico
, di L. Cancrini. Commenti di P.F. Galli e M. Reda 55

Riassunto. L’intervento di supervisione in situazioni percepite come “bloccate” o “difficili” dal terapeuta viene presentato, nel corso di questo lavoro, come un intervento sul sistema terapeutico. Centrato su un processo in corso, esso ne riassume il significato complessivo mettendo a fuoco l’insieme di scambi responsabili della costituzione di un setting terapeutico improprio ed aprendo strade utili allo sviluppo del lavoro. Vengono discusse a tale scopo: a) una terminologia utile al riconoscimento degli scambi comunicativi più rilevanti per la costituzione del contesto terapeutico; b) una serie di esempi tratti da un’esperienza di supervisione diretta una tantum; c) l’identificazione dell’errore osservato dal punto di vista strutturale e di contenuto; d) il ruolo giocato, nel definirsi dall’errore, fra i problemi posti dal sistema interpersonale in difficoltà e circostanze personali del terapeuta; e) la coincidenza sostanziale, su questa strada, dell’intervento attuato a livello del sistema familiare e sul sistema terapeutico.

Summary. The act supervision in those instances which are perceived by the therapist as “blocked” or “difficult” is presented in this work as an action on the therapeutic system. Focused on a current process, it sums up the whole meaning, stressing the web of relationships bearings upon the creation of an improper therapeutic setting, and opening new roads for work development. We discuss with this aim: a) a working terminology for the pinpointing of those communication exchanges which are most relevant for the creation of therapeutic context; b) a series of instances drawn from a “once only” direct supervision experience; c) the identification of the mistake observed from the point of view of structure and of content; d) the role played, while taking position over the mistake, between the problems brought forth by the interpersonal system, when in difficulty, and personal attitudes of the therapist; e) the essential convergence, along this road, of the action carried out at the family system level and on the therapeutic system.
I fatti
Una proposta di legge o una legge proposta? Intervista a G. Schelotto.
Commento di G. Vella 78
La terapia familiare in Spagna, di J.L. Lineares 83
Attualità
Come portare il consumatore di cocaina in trattamento, intervista a M.A. 87
Barr e B. Stern. Commento di M. Coletti
La pagina letteraria
Un intervento paradossale raccontato da Proust, a cura di L. Onnis 97
I Guermantes, Marcel Proust. Libro III. Einaudi


Anno I, N. 2 Dicembre 1986
Editoriale
Un programma strategico di trattamento delle tossicomanie: ruolo possibile
della comunità terapeutica,
intervista di M. Coletti a J.A. Abeijon 6

Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Appunti per una epistemologia del cancro, di G. Maruani.
Commento di J. Liss 18
L’idea nuova
Il metodo etologico nella terapia del comportamento autistico: analisi
dei risultati,
di M. Zappella. Commenti di M. Selvini Palazzoli e
A. Santoni Rugiu 41


Riassunto. Viene descritto sinteticamente un metodo relazionale, che punta a una comunicazione diretta tra bambini con comportamento autistico e i loro genitori. La base di questo metodo è in un rapporto corporeo-emotivo tra genitori e figlio: esso si serve di strumenti derivati dalla etologia, ma tende a superare il divario esistente tra questa disciplina e la terapia sistemica, la psicologia dello sviluppo e l’analisi transazionale. Difatti alcune strategie e concetti proprie di queste ultime discipline sono inclusi nel metodo stesso. Viene riferita una casistica di 50 bambini con comportamento autistico, seguiti con questo metodo: 6 (12%) sono diventati completamente normali, 10 (20%) hanno perso la sintomatologia autistica, rivelando vari gradi di ritardo. Complessivamente il 75% dei bambini sono migliorati.
Summary. A relational method, aiming to obtain a direct communication between each parent and his child, affected by autistic behaviour, is described. Its basis lies in a body-emotional relationship between parent and child. Though ethological concepts are an essential port of it, it tends to bridge the gap between ethology, systemic therapy, developmental psychology and transactional analysis. In point of fact some of the strategies and concepts belonging to these latter approaches are included into this method. A series of 50 autistic children treated with this method is reported: 6 of them (12%) have become normal, 10 (20%) have lost any evidence of autistic behaviour, but they remain more or less retarded. 75% of these children have shown various degrees of improvement.
La psicoterapia
Dal caso clinico alla “telenovela” con l’aiuto di G. Bateson, di M.G. Cancrini
e L. Harrison. Commento di V. Guidano 61

Riassunto. L’articolo illustra le caratteristiche di un metodo di lavoro adottato dalle autrici e dai loro allievi in 76 terapie di coppia. L’obiettivo è quello di fornire ai lettori una visione di insieme dell’esperienza terapeutica svolta. Dopo aver definito un’ipotesi sul significato delle difficoltà (psichiatriche, sessuali, ecc.) all’interno della relazione di coppia e averne proposto una differente “descrizione” vengono esposti i dati relativi alla casistica soprattutto in merito all’invio, al contesto dove si è svolto il lavoro terapeutico, al momento del ciclo vitale in cui sono insorti i problemi, al sistema coinvolto e da coinvolgere in terapia e al tipo di problema presentato esplicitamente e implicitamente. Vengono inoltre presentati i risultati del lavoro terapeutico e il follow-up.

Summary. The article points out the characteristics of a working method adopted by the authors and their student in 76 couple therapies. The purpose is to provide an overall notion of the therapeutical experience to the readers. After having set forth an hypothesis on the relevance certain problems (psychiatric, sexual, etc.) have in the couple relationship, and having suggested a different “description” of them, the authors expound the data related with the case histories, especially in regards of the referring person, the therapeutic work context, the moment of the vital cycle in which the problems first occurred, the system involved and to be involved during the therapy, and the king of problem explicitly and implicitly presented. The results of the therapeutic work and the follow-up are also set forth.
I fatti
Cronaca di una morte annunciata: l’assistenza psicologica al paziente
malato di AIDS,
intervista di P. Maione a F. Ferro. Commento di F. Indiveri 80
Riflessioni sul tema del Convegno «Ricerche e nuove tendenze
nella terapia sistemica»,
di M.T. Noto 88
Attualità
Famiglia, scuola, medici ed epilessia: analisi di un sistema complesso,
intervista di A. De Pascale a R.M. Beccari. Commento di M. Manfredi 93
La pagina letteraria
La follia di Clarisse: autenticità e utilità di un’esperienza estrema,
a cura di L. Cancrini 103
L’uomo senza qualità, Robert Musil, Einaudi Editore 1957-1962


Anno II, N. 3 Giugno 1987
Editoriale
La malattia nella famiglia, intervista di S. Mazzoni a D. Bloch 6
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Uno studio di follow-up a Chestnut Lodge: effetti a lungo termine
della psicoterapia sui disturbi affettivi e schizofrenici,
di T.H. Mc Glashan.
Commento di L. Cancrini 16
La psicoterapia
Il concetto di crisi in terapia familiare, di P. Caillé. Commenti di L. Onnis,
C. Rojero e T. Suarez 66

Riassunto. Viene riesaminato il concetto di crisi nel tentativo di precisare le caratteristiche di questo particolare stato sistemico. Stato che, in alcuni casi, porta il sistema a richiedere l’intervento di un terapeuta. A tal fine si fa un parallelo tra la crisi, accidente del sistema umano, e il guasto o “panne”, accidente del sistema meccanico. Questa comparazione richiama alcune caratteristiche tipiche dei sistemi umani: chiusura operazionale, autopoiesi, ma anche e soprattutto, la necessità di un modello strutturale che integra i due diversi livelli di appartenenza di questi sistemi, appartenenza all’universo simbolico e appartenenza all’universo biologico. Si distinguono due tipi essenziali di crisi nei sistemi umani: crisi autoreferenziale e crisi eteroreferenziale, secondo la posizione del referente che introduce il dubbio nel modello. Si traggono infine alcune conclusioni riguardo al significato della domanda di aiuto e alla funzione logica del terapeuta.

Summary. The concept of crisis is revisited in order to try to clarify the characteristics of this peculiar systemic – state that will, under certain circumstances, bring the system to open itself to the professional helper. For this purpose, the author draws a parallel between the crisis, accident striking the human system, and the breakdown of an engine, accident striking a mecanical system. This comparison leads to the reminder of special properties specific to human systems: functional closure, autopoiesis, and, above all, model making of their own structures integrating the two different domains to which those systems inevitably belong - the biological world – and the symbolical world. Two basic types of crisis in the human systems are differentiated – autoreferential crisis and heteroreferential crisis – depending of the place of the referee that introduces a doubt about the model. There is finally drawn some conclusions about the signification of the request of assistance and about the logical function of the professional helper.
L’idea nuova
Il problema dell’inviante: quando è un fratello a chiedere la terapia,
di M. Selvini Palazzoli. Commento di M. Elkaim 82

Riassunto. Il presente lavoro apre una serie di pubblicazioni concernenti le osservazioni e i dati raccolti nel piano di ricerca in atto nel nostro Centro sulla terapia di famiglie con membri psicotici cronici. Esso segnala ai terapisti un pericolo non infrequente nell’ambito di tale classifica: colui che richiede il trattamento della propria famiglia d’origine è un membro della fratria, e in vari modi il membro più “competente” e prestigioso. La parte teorica del lavoro e l’esempio clinico che segue intendono dimostrare come tale trabocchetto può essere abilmente trasformato in pedana di lancio per un intervento il cui effetto terapeutico si rivela grande quanto il rischio evitato.

Summary. This paper is the first concerning observations gathered at our Centre during research into treatment of families with a chronically psychotic member. It draws the attention of family therapists to a danger not uncommon in such cases, one that arises when the person referring his family of origin is a sibling of the index patient and, in many ways, the most “competent” and prestigious family member. The theoretical part of the paper and the clinical example that follows are intended to demonstrate how this pitfall can be turned into a springboard for therapeutic success.
Attualità
La psichiatria e la guerra, intervista di V. Allocati a C. Arevalo 106 
La pagina letteraria
Diotima, Socrate, l’Amore della famiglia, l’Amore del bello e del giusto:
una scelta difficile anche per i terapeutici, familiari e non,
a cura di L. Cancrini 117
Simposio, Platone. Trad. di G. Colli (1979). Adelphi, Milano


Anno II, N. 4 Dicembre 1987
Editoriale
Cognitivismo e sistemi complessi, di V. Guidano. Commento di V. Ugazio 6
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
L’efficacia dell’intervento in una comunità psichiatrica: una metodologia
sperimentale per l’analisi valutativa,
di A. Castellucci, L. Fruggeri, M. Marzari.
Commento di G. P. Caprettini 26
Riassunto. L’articolo sviluppa il tema della valutazione dell’efficacia delle psicoterapie proponendo una mitologia di studio. Viene presentata una ricerca di valutazione dei trattamenti terapeutici per la deospedalizzazione di pazienti psichiatrici effettuati presso l’Area Autogestita di Bologna. L’analisi relativa all’interazione tra il sistema degli operatori e quello dei pazienti precede la presentazione dei risultati dell’analisi valutativa.

Summary. In this article a study methodology is proposed to evaluate the effectiveness of different types of psychotherapy. A research work is presented to evaluate the therapeutical treatments for the de-hospitalization of psychiatric patients on the basis of experience achieved at the Bologna Self-Help Area. The analysis of the interactions between the therapist system and the patient system is followed by a presentation of the results of the evaluation analysis.
La Psicoterapia
I veterani della psichiatria, di M. Selvini, A. Covini, E. Fiocchi, R. Pasquino 60

Riassunto. Abbiamo qui riferito della nostra esperienza di “ricerca clinica” con 20 gravi psicotici cosiddetti cronici, tutti da tempo strettamente dipendenti dal nostro servizio. Una difficoltà di fondo è stata quella di riuscire ad essere sistemici, sfuggendo alla vischiosità istituzionale dei tradizionali schemi bio-medici. A questo scopo abbiamo voluto sostituire il termine “cronico” con “veterano” per sottolineare un lungo passato di vicende penose e drammatiche e sfuggire alla connotazione bio-medica inseparabile dal termine “cronico”. Al contempo, complementare difficoltà è stata per noi quella di superare un’ottica terapistica e isolazionista da psicoterapeuta nel privato. Abbiamo cercato di costruirci una “segnaletica” ispirandoci alla metafora del gioco e optando così per una intuitiva modellizzazione della crisi come se fosse l’ultima mossa di un processo interattivo complesso che si sviluppa nel tempo. Tale modellizzazione, superando i limiti di un precedente olismo sistemico, ci consente di cominciare a pensare agli individui in termini di strategie apprese nei giochi. Definiti alcuni presupposti alla relazione terapeutica con i veterani, abbiamo sottolineato come la nostra esperienza dimostri la priorità del gioco con la famiglia di origine, anche nell’hic et nunc di veterani da gran tempo istituzionalizzati. Espulsioni dalla famiglia, anche decennali, non comportano mai l’estinzione di relazioni cariche di sentimenti intensi. Al contrario, proprio in quest’ottica, si pone il problema di come progettare un gioco riabilitativo con i servizi psichiatrici.

Summary. A report is made of our experience in “clinic research” with 20 severe “chronic” psychotic patients, who depend on our service since quite a long time. One of the major difficulties we encountered was to manage to be “systemic”, escaping the institutional trap of traditional bio-medical schemes. That is why we decided to replace the word “chronic’’ with “veteran”, to emphasize the long sequence of painful and tragic events endured by the patients and to do away with the bio-medical connotation attached to the word “chronic”. Similarly, we found it difficult to overcome the therapeutical and isolationist approach that therapists follow with private clients. We tried to build up a “system of signs” drawing inspiration from the game metaphor and adopting a sort of intuitive modelling of the crisis, as if it was the last move within a complex interactive process which develops in time. Such a modelling, overcoming the limits previously posed by systemic holism, enables us to start thinking of the individuals in terms of strategies learnt through games. After defining with the veterans some assumptions concerning the therapeutical relationship, we underlined how our experience proves the priority of the game with the family of origin, even in the “here and now” of veterans institutionalized since a long time. Living out of the family, even for decades, never means to cancel relationships loaded with intense feelings. A problem which arises in this connection is how to design a rehabilitation game through the psychiatric services.
L’idea nuova
Evoluzione di una tecnica di intervista: il declino discreto della circolarità,
di P. Leonardi, M. Viaro. Commenti di P. Caillè, G. Cecchin 78
Riassunto. L’articolo riguarda uno studio sulla tecnica di conduzione dell’intervista famigliare adottata dal gruppo diretto da Mara Selvini Palazzoli effettuato seguendo il modello della Teoria degli Atti Linguistici e quello dell’Analisi Conversazionale. Viene fatta un’analisi delle differenze tra la Tecnica di Base (adottata dalla scuola di Milano prima del 1979) e la Terapia Prescrittiva (adottata dal nuovo Centro per lo Studio della Famiglia dopo il 1979) con un’attenzione particolare ai principi strategici e tattici relativi alle due tecniche in esame.

Summary. The article reports about a study on the technique to conduct a family interview adopted by the group directed by Mara Selvini Palazzoli: the study was carried out on the basis of the Theory of Linguistic Acts and that of Conversational Analysis. The difference between the Basic Technique (adopted by the School of Milan before 1979) and the Prescriptive Therapy (adopted by the the Centre for Family Study after 1979) is analyzed, devoting particular attention to the strategies and tactical principles of the two techniques.
La pagina letteraria
Adso, Guglielmo e l’Unicorno. Una disputa medioevale sul metodo scientifico
e sui limiti della conoscenza,
a cura di L. Cancrini 103
Il nome della rosa, U. Eco. Bompiani, Roma, 1980
Commemorazione
In memoria di Alberto Silvestri, di P. De Giacomo 114


Anno III, N. 5 Giugno 1988
Editoriale
La salute della famiglia come metafora per la salute del mondo.
L’eredità di Gregory Bateson, di D. Auerswald 6
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Gruppi di discussione per i pazienti in emodialisi cronica e le loro famiglie,
di P. Steinglass, S. Gonzalez, I. Dosovitz, D. Reiss 12
Riassunto. Il paziente e la sua famiglia vanno incontro ad un forte stress psicologico nel tentativo di adattarsi allo stadio terminale del disturbo renale e al mantenimento in emodialisi. Nonostante ve ne sia evidente bisogno, il numero di servizi di supporto psicologico offerto alle famiglie negli Stati Uniti è ancora limitato. Gli operatori che si occupano di pazienti con disturbi renali hanno trovato difficoltà nel suscitare interesse verso i gruppi di discussione per le famiglie che si confrontano con i problemi associati alla dialisi. Questo articolo presenta due gruppi di discussione che sono stati condotti con pazienti sottoposti a dialisi e con le loro famiglie. Vengono descritti il processo e lo sviluppo dei due gruppi e vengono dati consigli per condurre gruppi multi-familiari in parallelo con il trattamento medico delle gravi malattie a lungo termine.
Summary. The family as well as the patient undergoes many psychological stresses in the adjustment to end stage renal disease and maintenance hemodialysis. Despite the apparent need for psychological support services for families, few are offered. Renal social workers have found it difficult to elicit interest in discussion groups for families dealing with problems associated with dyalisis. This report presents two discussion group that were recruited and conducted for dialysis patients and their families. The process and development of the two groups are described, and recommendations are given for conducting multiple-family groups as an adjunct to the biologic treatment of severe long-term illness.
La Psicoterapia
Revisione dei concetti di ipotizzazione, circolarità e neutralità.
Un invito alla curiosità, di G. Cecchin 29

Riassunto. Quest’articolo prende in esame i concetti di ipotizzazione, circolarità e neutralità, già definiti storicamente come principi-guida dell’approccio sistemico dall’Équipe Milanese di Selvini Palazzoli, Boscolo, Cecchin e Prata. Con la suddivisione del gruppo di lavoro iniziale in due équipes distinte, sono venuti a delinearsi differenti principi sistemici rispetto all’approccio originale. Attualmente una nuova definizione dei concetti di ipotizzazione, circolarità e neutralità rispetto all’epistemologia sistemica su cui si fondava il primo modello Milanese è diventata possibile. Va comunque precisato che le idee presentate in questo saggio riguardano prevalentemente il lavoro sistemico di Cecchin e Boscolo.

Summary. This essay examines the systemic guiding principles of neutrality, hypothesizing, and circularity, historically developed by the Milan Team of Selvini-Palazzoli, Boscolo, Cecchin, and Prata. With the reorganization of these team members (see 11 for a summary of the distinctions between the work of the Selvini-Palazzoli and Prata research team and the Cecchin and Boscolo training team), different reconstructions of the original systemic principles have evolved. New understanding of the concepts of circularity, hypothesizing, and neutrality are now possible, given the systemic epistemology on which the early Milan model was based. It should be emphasized, however, that the ideas presented in this essay are most associated with the systemic work of the Cecchin and Boscolo team.
L’idea nuova
Famiglie in terapia: è possibile una valutazione? di M. Malagoli Togliatti,
G. Cespa, G. Costanzo 45
Riassunto. È possibile individuare e definire una metodologia capace di valutare i risultati ottenuti con la terapia familiare? L’articolo propone alcune riflessioni rispetto ad una ricerca effettuata su un campione di 112 terapie realizzate da terapeuti in formazione con la supervisione diretta di un didatta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale. I dati presentati si riferiscono alle caratteristiche del campione, ai metodi adottati e al follow-up.

Summary. Is it possible to find and define a methodology wich can evaluate the results obtained with family therapy? The article focuses our attention on a research made with a sample of 112 therapies that have been made by some therapist during their training with the live supervision of a trainer of the Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale. The data which have been presented concern features of the sample, the method used and the follow-up.
Attualità
Come ridefinire, a partire dalla cronicità, il lavoro terapeutico con
tossicodipendenti,
di P.G. Semboloni, L. Omoboni, O. Magro 80

Riassunto. L’articolo si occupa della organizzazione e della ridefinizione del lavoro terapeutico con tossicodipendenti in un Servizio di Salute Mentale. Viene analizzato in termini critici il rapporto tra tossicodipendente e servizio nei Centri basati fondamentalmente sulla somministrazione di Metadone. Inoltre, a partire da premesse epistemologiche di tipo sistemico, viene spostato il focus della relazione tra servizio e gruppo dei tossicodipendenti, visti come due sistemi interagenti. Il gruppo dei cronici viene individuato, nella strutturazione di un nuovo tipo di relazione con i pazienti, come elemento centrale, a partire dal quale è possibile modificare anche la domanda terapeutica.

Summary. The article points out the organizing and the restructuring therapeutic work with drug addicts in a Mental Health Center. The authors analyse patterns of relationships between drug addicts and Mental Health Centers founded on Methadon administration. Utilizing a systemic epistemology the authors focus drug addicts and Mental Health Center as two interaction systems. Chronic patients are focused like central point in restructuring the relationships to change therapeutic request.
La pagina letteraria
La nave, l’equipaggio e i naufraghi, a cura di M. G. Cancrini 99


Anno III, N. 6 Dicembre 1988
Editoriale
Verso una teoria evolutiva dei disturbo schizofrenico: riflessioni sull’opera
di Gaetano Benedetti,
di P. Baccara, R. De Sanctis. Commenti di P.F. Galli,
L. Cancrini
6
Psicoterapia-Cura- Psicoterapia
A proposito di équipe terapeutica: ruoli, confini, gerarchie e disfunzioni,
di M.L Drigo, P. Cortelletti, G. Raoss, W. Scopel 26

Riassunto. In questo articolo gli autori propongono di considerare nell’équipe due livelli di prestazioni terapeutiche. Si tratta di funzioni difficilmente separabili, in quanto corrispondono al sistema équipe e al sistema terapeutico che sono in stretta interazione e che co-evolvono. L’attribuzione a questi due sistemi delle comunicazioni dei membri della équipe può rappresentare – secondo gli autori – una punteggiatura utile per gli operatori dei servizi pubblici.
Summary. In this article the authors suggest to consider two functions in the team work: l. The definition of the image and the performance of the service. 2. The distribution on therapeutic services to the users. These two functions are hardly separable, because they comply with the team work and with the therapeutic system, which are tightly interacting and which codevelop. The attribution of the communication of the team’s members to these two systems can represent, according to the authors, a helpful asset for those who work in the public services field.
La psicoterapia
Alle radici della coppia: verso lo sviluppo di un contesto terapeutico
trigenerazionale,
di A. Canevaro 42

Riassunto. Si espone un modello teorico e tecnico di lavoro in terapia di coppia e di famiglia che presenta alcune caratteristiche: a) Studia come si raggruppano i membri del sistema familiare e il loro stile relazionale, prendendo come base una unica variabile che è la coesione familiare con le forze centripete e centrifughe che intervengono in essa. Divide le famiglie in sistemi familiari coesivi e sistemi familiari dispersivi senza considerare se sono normali o patologici; b) Studia l’interazione di entrambi i sistemi nella confluenza che si origina attraverso il vincolo di alleanza dei due coniugi che formano una nuova famiglia. Ossia prendendo sistematicamente in considerazione, come punto nodale del nuovo sistema creato, l’interazione tra entrambi i sistemi familiari di origine con il loro specifico stile relazionale e le tre diverse configurazioni che ne risultano: se entrambi i sistemi familiari di origine sono coesivi (SC+SC), se uno è coesivo e l’altro dispersivo (SC+SD) o se tutti e due sono dispersivi (SD+SD); c) Delinea la creazione del contesto terapeutico trigenerazionale. Nel considerare una coppia o una famiglia disfunzionale si articola la diagnosi situazionale e la strategia terapeutica in base a queste tre configurazioni create, che sono campi psicologici diversi, che l’approccio tecnico deve differenziare.

Summary. It is presented a theorical and technical work model for couples and family therapy, which possesses certain characteristics: a) It studies the way the members of a family system group together and their resulting modes of relating, basing the study on a single variable – family cohesion – with the centripetal and centrifugal forces that intervene in it. It separates families into cohesive and dispersive family systems without taking into consideration if they are normal or pathological. b) It studies the interaction of these two family systems in the conjunction originated by the bond of union of a couple forming a new family. In other words, the interaction of the two family systems of origin has to be taken systematically into account as the nodal point of the newly created system, with the specific relational style and the different configurations that can be formed if both family systems of origin are cohesive, or if one is cohesive and the other dispersive, or, finally, if both are dispersive; c) It delineates the creation of the trigenerational therapeutic context. When considering a dysfunctional couple or family, the situational diagnosis and the therapeutic strategy are joined on the basis of these three configurations that represents distinct psychological fields. Therefore, the technical approach must be differentiated accordingly.
L’idea nuova
Come mettere in piedi un servizio ospedaliero di consulenze sull’AIDS:
cronaca dell’esperienza di un gruppo di terapeuti sistemici,
di R. Bor,
R. Miller, L. Perry. Commento di G. Visco 55


Riassunto. Gli autori descrivono l’impatto su parti diverse del sistema ospedaliero provocato dall’istituzione di un servizio di counselling sistemico per pazienti che hanno contratto infezioni da HIV. Il focus è sui primari invianti e sui loro team sanitari. La procedura include una esposizione delle conversazioni tra consulenti e invianti e di come queste hanno aiutato a chiarire il compito proprio del counselling. Sono emersi diversi punti di vista sul ruolo del counselling nella cura dei pazienti con infezioni da HIV. Vengono offerte delle spiegazioni possibili di queste differenze. Vengono inoltre discusse le implicazioni dell’istituzione di un nuovo servizio ad orientamento sistemico.

Summary. The authors describe the impact on different parts of the hospital system of setting up a systemic counselling service for patients who have HIV infections. The focus is on the referring consultants and their healthcare teams. The procedure includes a review of the conversations between counsellors and referrers, and how these helped to clarify the counselling task. Different views of the role of counselling in the care of patients with HIV infections emerged. Explanations for this are offered. The implications of setting up a new service with a systemic orientation are discussed.
I fatti
La scelta delle parole nella conversazione terapeutica, di S. Bettinelli,
B. Bianchi, L. D’Adda,
E. Quaroni, F. Ricciardelli, M. Schinco 80

Riassunto. La nozione corrente nell’ambito della terapia familiare per cui i contesti danno significato alle parole in modo unilaterale è stata recentemente superata in più di un senso. Si va affermando la convinzione per cui i contesti sono essi stessi fatti di parole le parole stesse possono avere il potere implicativo di modificare i contesti. Nel presente articolo gli autori, illustrando alcuni aspetti di uno stile di lavoro prevalentemente semantico, focalizzano l’attenzione sul trattamento di alcuni elementi linguistici in modo da ottenere la modifica dei contesti direttamente connessi alla sofferenza del sistema considerato. In tale ambito assume particolare importanza l’uso terapeutico del potere evocativo del linguaggio in relazione alla complessità dei sistemi linguistici.

Summary. The current notion in the family therapy field according to which contexts give meaning to words in a unilateral way, has been overcome in more than one way. It is more and more accepted the idea that contexts are themselves made of words and words themselves can become so powerful to be able to modify contexts. In this article the authors, showing some aspects of a “semantic” style of therapy, focus their attention on dealing with some linguistic elements in order to obtain the relief of suffering of a particular system. In this setting it is acquiring a particular importance the therapeutic use of the evocative power of the language in relation to the complexity of linguistic systems.
Attualità
Contributo possibile dello studio sistemico ad una valutazione predittiva
delle famiglie adottive,
di M. Boggio-Marzet, U. Salvarani 96

Riassunto. Nell’ambito delle disposizioni per l’applicazione della legge del 1983 sulla “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”, la Regione Piemonte ha stabilito che gli operatori delle Usl effettuino la selezione delle coppie che fanno domanda di adozione. Gli autori illustrano una procedura basata, tra l’altro, sull’uso delle sculture fenomenologica e mitica proposte da Caillè. Essi notano che tale procedura è di aiuto per la conoscenza della coppia e per la individuazione di un figlio adottivo che possa essere ben integrato nel sistema familiare evitando reazione di “rigetto”.

Summary. Regarding the measures for the application of the 1983 low about “Disciplines for the adoption and care of minors” the region of Piemonte states that operators of the Sanitary Local Units will select couples who apply for adoption. The authors ex pose a procedure for selection which includes phenomenological and mythical sculptural technique proposed by Caillé. This permits certain characteristics of the couple to be known and makes it possible to determinate whether an adoptive child will integrate into the family without showing sign of “rejection”.
La pagina letteraria
Fra Hesse e Gilbran una parabola sull’insegnamento, a cura di M. Coletti 110
Il gioco delle perle di vetro, Herman Hesse; Il Poeta di F.R. Gilbran


Anno IV, N. 7 Giugno 1989
Editoriale
Questo pianeta nelle nostre mani, di P. Ingrao 6
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Il terapeuta familiare, il malato di cancro e la sua famiglia, di H. Stierlin.
Commento di L. Onnis 15
Riassunto. L’articolo affronta il tema degli aspetti psicosomatici riscontrati in situazioni in cui la malattia è il cancro. Vengono delineate le caratteristiche di personalità del paziente affetto dalla malattia e gli aspetti tipici delle interazioni all’interno della sua famiglia. A fini esplicativi, vengono riportati casi clinici e dati ricavati dalla ricerca su questi terni. Viene posta attenzione anche alle relazioni tipiche instaurate con il sistema dello staff medico. Infine vengono dati suggerimenti relativi alle possibili strategie terapeutiche ispirate dall’orientamento sistemico.
Summary. The article deals with the psychosomatic aspects reported in cases in which the diseases is cancer. The personality peculiarities of the patient suffering of this disease are featured together with critical aspects of the interaction within the family. To better explain the subject, case histories and data from the research on these topics are reported. Attention is given also to the typical connections examined with the medical staff system. Finally, suggestions are given on the possible therapeutical strategies oriented by the systemic approach.
La psicoterapia
Oltre i “giochi” della Selvini, di P. Rigliano.
Commenti di M. Selvini e L. Fruggeri 28

Riassunto. Il presente lavoro tratta dell’epistemologia e della pratica clinica inerenti il m.d.g. della Selvini; vi sono analizzati i suoi rapporti con l’epistemologia sistemica batesoniana, con i modelli di Prigogine, Maturana-Varela, Thom. Si sottolinea la grande portata innovatrice del m.d.g. rispetto al concetto di potere, di differenze tra gli individui, di ipotesi “vera”, e rispetto alle motivazioni e agli scopi degli attori. Si avanza poi una critica al modello, concernente la strategia epistemica, le teorie di riferimento, l’uso dell’analogia, l’eliminazione della complessità, i limiti della sua concezione dell’individuo, del potere, del “realismo”. Ciò per formulare domande e suggestioni sulle transazioni psicotiche, come relazioni conflittuali violente, e per indicare l’urgenza di altri modelli terapeutici sistemici anticonflittuali.

Summary. The present communication deals with the epistemology and the clinical practice concerning the “games model” of M. Selvini; we analyze here its relationships with batesonian systemic epistemology, and the models of Prigogine, Maturana, Thom. We stress the great innovative power of “games model” for the concepts of “power”, of differences among individuals, of “true” hypothesis, and for the motives and the aims of the different actors. We then propose a criticism to this model, about epistemological strategy, referring theories, use of analogy, elimination of complexity, limits of its concept of individual, of power, of “realism”. This is with the aim to formulate questions and suggestions on psychotic transactions, as violent conflictual relationships, and urge the development of other systemic therapeutic models, for dealing with conflicts.
L’idea nuova
A proposito di Gregory Bateson, di particelle, di formicai, di Far West,
di Ulisse e di metodo scientifico,
di L. Cancrini. Commento di V. Ugazio 51
I fatti
Con gli occhi degli altri: resoconto di un viaggio di studio attraverso
i servizi psichiatrici italiani,
di L. Bozzini. Commento di L. Cancrini 62
Attualità
Dialogo (intervista dialogata) tra Rita Maria Beccari, psicoterapeuta
familiare e Giorgio Bert, cardiologo,
a cura di R.M. Beccari 79
La pagina letteraria
Santi, santoni e terapeuti: illusioni e miracoli nella pratica dei curatori
di anime,
a cura di L. Cancrini 92
I fratelli di Karamazof, Fedor Dostoevskij. Einaudi, Torino


Anno IV, N. 8 Dicembre 1989
Editoriale
I bambini di strada in America Latina: analisi di un progetto di prevenzione
basato sulle attività e sulle risorse.
Intervista a G. De Leo e E. Garda Mendez 6
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
La relazione terapeutica nel lavoro di consulenza psichiatrica ospedaliera:
il caso del reparto oncologico,
di P. Carbone e M. Cuzzolaro 14

Riassunto. Il lavoro fornisce una storia della Psichiatria di Collegamento (liaison), la psichiatria che interviene nell’ambito della medicina generale. Vengono affrontati i problemi legati all’istituzione di un servizio di Psichiatria di Collegamento, soprattutto in merito alla formazione degli operatori. Proponendo tre fasi: esplorativa, di conoscenza operativa, di relazione formativa. Infine vengono presentate alcune esperienze di intervento in reparti oncologici.

Summary. This study supplies a history of Liaison Psychiatry, the one that operates in general medicine. We faced problems connected with the establishment or a Liaison Psychiatry Service, particularly regarding the operators training. We suggest three phases: exploration, functional knowledge and training. Lastly we present some functional experiences in oncological department.
La psicoterapia
Etologia, sindrome autistica, holding e intervento sistemico: studio clinico
e prospettive di ricerca,
di L. Cancrini, P. Quinzi, C. La Rosa, V. Allocati,
M. Zappella, C. Tani 27

Riassunto. Abbiamo inizialmente riassunto alcune informazioni sul lavoro svolto dal prof. M. Zappella. Sviluppando e sperimentando su un campione piuttosto ampio di bambini un approccio psicoterapeutico basato su alcune acquisizioni dell’etologia: questo autore ha documentato, infatti, la possibilità di riportare il bambino con “comportamento autistico” ad un rapporto e a una comunicazione più “diretta” con i genitori e con l’ambiente permettendogli di riprendere un percorso evolutivo altrimenti bloccato. Abbiamo discusso successivamente la possibilità di considerare le tecniche comportamentali specifiche utilizzate in terapia da Zappella come un intervento di terapia “strutturale” della famiglia, inseribile all’interno di una strategia terapeutica di orientamento sistemico. La proposta che emerge a questo punto del nostro studio riguarda la necessità di distinguere le famiglie di bambini con “comportamento autistico” sulla base dei feed-back da esse forniti alla proposta di tale intervento. Abbiamo quindi verificato la possibilità di modificare la “sintassi” dell’intervento utilizzando i movimenti terapeutici di tipo controparadossale nei casi in cui l’intervento “strutturale” non dà esito positivo, ragionando sulla eventualità di considerare il tentativo di evitare la comunicazione, caratteristico dei bambini con “comportamento autistico” come una manifestazione sintomatica di difficoltà personali assai diverse tra loro e di una varietà corrispondente di “giochi” della famiglia.

Summary. In the beginning we have summed up a few information and observations on the work carried out by prof. M. Zappella. Developing and experimenting a psychotherapeutical approach (based on some ethological acquisition) on a fairly large sample of children, the author has brought evidence on the possibility of bringing a child with autistic behaviour to a more direct relationship and communication with the parents and the environment. Thus allowing him to resume an evolutionary course that otherwise would be interrupted. Thereafter we have discussed the possibility to consider the specific behaviour techniques used by Zappella as a “structural” therapy operation of the family which can be inserted in a systemical therapeutical strategy. At this point the proposal that results from our study regards the need to differentiate the families of children with autistic behaviour on the basis of the feedback on the proposal of such an operation that these families supply. Therefore we have verified the possibility to modify the “syntax” of the intervention using the therapeutical proceedings of counterparadoxical type in those cases for which the structural operation doesn’t give positive results. We have also discussed about the possibility to consider the attempt of avoiding the communication typical of children with autistic behaviour as a symptomatic manifestation of very different interpersonal difficulties and a relative variety of the family “games”.
L’idea nuova
Il lavoro in équipe: strumento insostituibile per la ricerca clinica mediante
la terapia familiare,
di M. Selvini e M. Selvini Palazzoli.
Commento di G. Caprettini 51

Riassunto. Il lavoro ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei terapeuti sistemici sull’importanza dell’équipe come strumento essenziale nel processo terapeutico. Viene rilevato infatti che dopo un iniziale entusiasmo sulle possibilità offerte dall’équipe, si sia passati sempre più a posizioni individualistiche. Un attento esame delle diverse caratteristiche del lavoro di équipe permette di dimostrare il suo ruolo nella promozione di un contesto di acquisizione di conoscenza.
Summary. The aim of this work is to draw the attention of the systemic therapists on the importance of the group as an essential instrument in the therapeutical process. It is pointed out that after a starting enthusiasm on the opportunity offered by the group, personal positions have more and more gathered strength. A careful examination of the different work characteristics of the group allows to show its role in the promotion of advancement of knowledge.
I fatti
Ridefinire la coazione: terapeuta sistemico e tribunale, di L. Mastropaolo.
Commento di M. Malagoli Togliatti 82

Riassunto. Il lavoro affronta il problema dell’intervento terapeutico in situazioni caratterizzate da un “invio coatto”. Viene presentata una metodologia di lavoro, ispirata dall’ottica sistemica, con il quale gestire il rapporto con il sistema inviante (tribunale, scuola, ecc.) e il sistema inviato (famiglia) trasformando un invio volto al controllo e alla valutazione in un invio con valenze terapeutiche. Vengono proposte alcune indicazioni operative basate su un’esperienza di lavoro e ricerca presso il Servizio Materno Infantile e dell’Età Evolutiva della XIV USL di Genova.

Summary. This study tackles the problem of therapeutical operation in situations characterized by a “forced relocation”. A working methodology is presented, one that is originated from a systemic view with which correlate the relocating set up (court, school, etc.) and the relocated set up (family). In this way a relocation aimed at controlling and evaluating is thus transformed in one with therapeutical virtues. We suggest some functional indications based on a working and research experiences in the Servizio Materno Infantile and of Età Evolutiva of the XIV USL of Genova.
Attualità
Terapia familiare e neurologia: a proposito di un bambino sofferente
di sindrome di Gilles de la Tourette,
di G. Prata e O. Masson.
Commento di M. Manfredi e A. Berardinelli 101

Riassunto. Questo rapporto descrive un intervento di tre ore con una famiglia di cui il figlio più piccolo (di quattro anni) è stato portato per un consulto per la sindrome di Gilles de la Tourette. L’elaborazione teoretica dell’intervento è qui discussa allo scopo di delucidare l’effetto terapeutico dell’incontro, il quale ha determinato la scomparsa dei sintomi. In questo rapporto proponiamo, dopo un breve ripasso della letteratura riguardante l’argomento, di presentare: 1. Informazioni sul sistema familiare di un nucleo comprendente un bambino di quattro anni sofferente della sindrome di Gilles de la Tourette. 2. Una analisi storica di queste informazioni. 3. Feedback (o risposte) ricevuti alla fine dell’intervento e durante gli eventuali sviluppi, che mostrano delle modificazioni notevoli nella organizzazione della famiglia.

Summary. This paper describes a three-hour intervention with a family whose younger son, aged four, was brought for consultation for Gilles de la Tourette’s syndrome. The theoretical elaboration of the intervention is discussed so as to elucidate the therapeutic effect of the session leading to the lasting eradication of the symptoms. In this paper, the authors propose, after a short literature review, to present: 1. Data concerning a family system one of whose members, a child of four, suffers from Gilles de la Tourette’s disease. 2. An historical analysis of these data. 3. The feedback received at the end of the session and during long term development, which show a significant modification of the family’s organization.
La pagina letteraria
Psicologia della roulette russa: Marcel Proust adolescente e il suicidio
del tossicomane,
di L. Cancrini 120
Gli Struzzi, 1978. Einaudi. Traduzione di F. Calamandrei e N. Neri


Anno III, Supplemento al N. 8 Dicembre 1989
(La dimensione gruppo nel trattamento delle tossicodipendenze. Gruppi di operatori, gruppi di tossicodipendenti, gruppi di genitori)

Introduzione, di M. Coletti 6
Idee guida per una riflessione, di R. Giovannini 10
La centralità del gruppo nella formazione e nella supervisione
degli operatori,
di A. Ricciardi Von Platen 17
L’intervento gruppale all’interno del programma “Progetto Uomo”,
di F. Mele 22
Identità, gruppo e droga, di G. Boncompagni 26
I mezzi del buon addestramento e un addestramento quinquennale
di psicodramma analitico con un gruppo residenziale di tossicodipendenti,
di M. De Bernart 32
Lo spazio, il tempo, il percorso e altre quattro parole da criticare,
di G. Mazzocchi 48
Gruppi di genitori di tossicodipendenti, di R. Schollberger 55
L’intervento di gruppo con tossicodipendenti cronici, di L. Montecchi 64
La Comunità Terapeutica come “metagruppo”, di U. Nizzoli 77
La dimensione di gruppo in un programma integrato: l’esperienza di Bilbao,
di J.A. Abeijon 84
Un’esperienza di gruppo psicoanaliticamente orientato per soggetti
tossicodipendenti,
di M. Berni, M. Cecchi e P. Magherini 103
Il lavoro con gruppi di familiari con pazienti portatori di AIDS, di R. Gelb 106


Anno V, N. 9 Giugno 19902
Editoriale
I regali di Bateson, di G. Cancrini e L. Harrison 7
In ricordo di Sandra Foligno, di L. Cancrini, A.M. Lanza, M. Pelli 12
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Terapia familiare e diabete giovanile maligno, di P. Kronvall, K. Mansson,
L. Nevander, M. Cederblad, O. Ryden, P. Johnsson, S. Sjoblad, L. Westbom.
Commento di B. Boscherini e S. Stoduto 15

Riassunto. Lo scopo di questo studio clinico longitudinale è stato quello di valutare l’effetto della terapia familiare in casi di giovani affetti da diabete mellito maligno dovuto, secondo il parere del loro pediatra, ad un adattamento psicologico mediocre. Questo gruppo è stato scelto a caso e confrontato con due gruppi di controllo: un gruppo che riceveva supporto pediatrico (consulenza familiare) e un gruppo in cui non veniva organizzato alcun intervento. Il risultato ha mostrato un controllo metabolico significativamente migliore per i pazienti trattati con terapia familiare, piuttosto che per gli altri due gruppi. È stato selezionato un gruppo con regolazione metabolica ottimale scegliendo i soggetti all’interno dell’intera popolazione di pazienti affetti da diabete mellito dipendenti da insulina ed è stato confrontato con il gruppo sottoposto alla terapia familiare rispetto alla funzionalità di base della famiglia nella cura del diabete. In questo confronto, effettuato da osservatori che non sapevano a quale gruppo appartenevano le famiglie, il gruppo con regolazione metabolica ottimale è risultato significativamente superiore per ciò che riguarda la funzionalità della famiglia nella cura del diabete.

Summary. The aim of this longitudinal clinical study has been to value and consider the effect of family therapy in cases of young people affected with malignant diabetes, caused, according to their podiatrist’s opinion, by a poor psychological adaptation. This group has been chosen by chance and compared with two checking of control: a group having a paediatric help (family advise) and a group where no intervention was organized. The result showed a meaningfully better metabolic control for those patients that were being treated with by family therapy, rather than for the two other groups. It has been selected a group with an optimal metabolic regulation, choosing the members inside the whole population of patients affected with malignant diabetes depending on insulin, and this has been compared with the group under family therapy as regards the basic functionality of the family in the treatment of diabetes. In this comparison, carried out by observers who did not know to which group the families belonged, the group with an optimal metabolic regulation resulted meaningfully superior for what concerns the functionality of the family in the treatment of diabetes.
La psicoterapia
A proposito di anoressia: uno studio di follow-up, di H. Stierlin e G. Weber.
Commento di M. Selvini Palazzoli 27
Riassunto. Il lavoro presenta e discute i risultati di una ricerca di follow-up compiuta su un campione di 42 famiglie con pazienti anoressiche che hanno avuto una esperienza di terapia familiare. Pur considerando le difficoltà a valutare il successo e l’insuccesso della terapia in situazioni caratterizzate comunque dai mutamenti dovuti alla crescita, è stata curata una metodologia di studio in grado di fornire una valutazione globale delle pazienti anoressiche e delle loro famiglie in sette aree della vita biologica e psicosociale. I risultati illustrano i movimenti e i cambiamenti delle pazienti e delle loro famiglie dal momento in cui è stata chiusa la terapia al momento del follow-up. Una valutazione globale effettuata attraverso una scala di funzionalità/disfunzionalità della paziente e della famiglia ha dimostrato che 36 famiglie (85,71%) hanno mostrato un cambiamento verso il miglioramento; 5 famiglie (11,9%) non hanno mostrato nessun movimento e in 1 famiglia (2,38%) c’è stato un peggioramento. Il lavoro presenta una dettagliata esposizione dei movimenti in ciascuna area considerata dalla ricerca.

Summary. The results of a follow-up study on a sample of 42 families with anorectic patients, which have undergone family therapy, are presented and discussed. Even keeping in mind the difficulties when assessing therapeutic success and failure, in situations characterized in any case by changes due to growth, it has been applied an accurate study methodology capable to give a global assessment of the anorectic patients and their families in seven areas of their biological and psychosocial life. The results show movements and changes occurred in the patients and their families from the moment the therapy was concluded to the moment in which the follow-up was initiated. The global assessment of each patient and her family, carried on through a functionality/disfunctionality scale has shown in 36 families (85.71%) a change towards improvement; in 5 families (11.9%) no change and in l family (2.38%) a worsening of the condition. The paper gives a detailed description of the changes occurred in each of the areas taken into consideration by the study.
L’idea nuova
L’Arte della Medicina: riflessioni di un medico “sistemico”, di A. Catucci
e M. Buonsante. Commento di P. Quinzi
63

Riassunto. L’esperienza di 12 anni nel Sud d’Italia di un medico di base, che esplora le possibilità dell’operare sistemico nella medicina generale, ci introduce in una costruzione escheriana fondata sulla consapevolezza che uno stesso percorso operativo può essere inserito contemporaneamente in prospettive differenti ed ugualmente valide. I rituali magici di taluni pazienti, ad esempio, così come i disturbi postmoderni di talaltri, e i quotidiani atti del medico si coniugano nella spirale delle «configurazioni storiche», in una dialettica storia-metastoria. Tutto questo si traduce in una organizzazione dell’ambulatorio coerente con le premesse teoriche: attraverso l’individuazione di categorie familiari o di un «tempo dei tempi» nella pratica di medicina di base si passa agli strumenti operativi: informazione audiovisiva, volantini, palloncini nelle visite pediatriche.

Summary. Experience gained in 12 year-activity in Southern Italy as general practitioner, which explores the possibilities of systemic intervention in general practice, introduces us in an «escherian» consecution based on the consciousness that a single operational strategy may be included contemporarily in different, though still valid, perspectives. Magic rituals of some patients, for example, as well as post-modern disorders of others, and the daily actions of the physician, are conjugated in the spiral of historic configurations, in a history/meta-history dialectics. All this can be translated into an organization of the dispensary according to historic premises. Through the identification of family categories or of «a time of the times», from general practice one passes to operative instruments: audiovisive information, pamphlets, balloons during paediatric examinations.
I fatti
Psicoterapia e demenze: un discorso paradossale? Intervista a F. Florenzano 83
Allievi, Didatti e Famiglie
Amore e sistema: Eliana e Lanciotto, di C. Carpitella 91
Attualità
L’alcolista in ospedale: la famiglia come risorsa, di G. Spallone.
Commento di L. Cancrini 101
La pagina letteraria
A proposito di Bruno Bettelheim, di Ulisse e del bambino, di L. Cancrini 119
Un genitore quasi perfetto, B. Bettelheim, Feltrinelli Editore, Milano, 1987


Anno V, N. 10 Dicembre 1990
Editoriale
Il caso di Enza e dei suoi tre bambini: riflessioni a proposito dell’etica
e della psicoterapia, di L. Cancrini. Commento di S. Cirillo 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Le sculture del presente e del futuro: un modello di lavoro terapeutico
nelle situazioni psicosomatiche,
di L. Onnis, A. Di Gennaro, G. Cespa,
B. De Agostini, A. Chouhy, R.C. Dentale, P. Quinzi 21


Riassunto. Gli autori presentano in questo articolo un modello di intervento sistemico sulle situazioni psicosomatiche, basato sull’uso delle sculture familiari del «presente» e del «futuro». La definizione di questo modello è il risultato di una ricerca pluriennale su differenti disturbi psicosomatici. Vengono dapprima discusse le ragioni teoriche di questa scelta, che sono soprattutto due: l’opportunità di utilizzare un linguaggio terapeutico che fosse omogeneo al linguaggio non verbale del sintomo psicosomatico nell’ipotesi che in queste famiglie l’espressione emozionale diventi possibile attraverso canali di comunicazione analogica (revisione sistematica del concetto di «alexitimia»); l’utilità di reintrodurre la dimensione del tempo (esplorazione del «presente» e del «futuro») in sistemi familiari che sembrano aver perduto le loro potenzialità evolutive, in una sorta di «arresto del tempo». Le sculture consentono, infatti, di evidenziare quei «miti di unità» e quei «fantasmi di rottura» che in queste famiglie impediscono, o rendono minacciosi, i processi di separazione e di individualizzazione. Vengono successivamente presentati due casi clinici (il primo di asma cronica, il secondo di anoressia), in cui l’uso di sculture, permettendo l’emergere di questi scenari, ha reso possibile un positivo sviluppo terapeutico. Viene anche sottolineata l’importanza della ricostruzione della storia trigenerazionale di queste famiglie, una storia che è spesso segnata da esperienze traumatiche e precoci, di perdita, di separazione, di abbandono. Nella parte conclusiva dell’articolo gli autori evidenziano infine il significato epistemologico del lavoro terapeutico con le sculture, un metodo che permette di affrontare e di correlare circolarmente molteplici livelli sistemici.

Summary. A systemic intervention model in psychosomatic conditions is presented. This model is based on the use of familial sculptures of «the present» and of «the future»; it is the result of a pluriannual research on different psychosomatic disorders. The theoretical reasons of this choice are firstly discussed. They have been particularly two: the opportunity of using a therapeutic language more homogeneous to the non verbal language of the psychosomatic symptom, in the hypothesis that in these families the emotional expression become possible through analogical communication ways (systemic revision of the «alexithymia» concept); the usefulness of re-introducing the time dimension (exploring the «present» and the «future») in family system which seem to have lost their evolutionary potentialities, as though the time was blocked. Sculptures allow, in fact, to put in evidence the «myths of familial unity» and the «phantoms of break-up» that in these families hinder, or make threatening, all processes of separation and individualization. Two case study are then presented: a family therapy with a chronic asthmatic child and another with an anorexic adolescent. In these cases, the use of the familial sculptures, which allow the emergence of the above mentioned scenarios, favoured a positive development of the therapy. The importance of a reconstruction of the triginerational history of these families is also pointed out: in these histories it is frequently possible to find traumatic and premature experiences of loss, separation and abandonment. Finally, the authors emphasize the epistemological significance of the therapeutic work with sculptures: a methodology which allows to involve and circularly correlate multiple systemic levels.
La psicoterapia
Un figlio in collegio: una strada insolita di riappropriazione dei ruoli
genitoriali,
di M. Colombari, P. Corticelli, A. Gualdi. Commento di M. Coletti 49

Riassunto. Questo articolo prende in esame un possibile intervento nelle situazioni di famiglie multiproblematiche, con grave svantaggio socio-culturale. Attraverso l’analisi degli insuccessi di interventi basati solo sulla terapia familiare o solo su appoggi socio-assistenziali, le autrici arrivano ad una proposta di lavoro, guidata dall’interpretazione sistemico-relazionale del sintomo nei vari contesti, la cui idea centrale è l’integrazione tra la terapia familiare e gli interventi di aiuto e sostegno che coinvolgono le istituzioni territoriali. Il modello descritto mira al superamento della delega ed alla trasformazione di una terapia non richiesta. Per illustrare le varie fasi dell’intervento viene descritto un caso particolarmente significativo.

Summary. This paper deals with a possible intervention in the context of household involved in multi-problematic situations and with a social and cultural disadvantage. Through the analysis of some failed interventions, based on family-therapy or only on social supporting, the authors suggest a new methodology of work, guided by a systemic interpretation of the symptom in different contexts. The central idea is the integration between the family-therapy and supporting interventions which involve territorial institutions. The aim of the described model is the overcoming of the delegation and of the transformation of an unrequested therapy. In order to show the different stages of the intervention, a particular significant case is described.
L’idea nuova
Dimmi bambino che vita fai e ti dirò se ti drogherai: uno studio prospettico
sui fattori predittivi della tossicomania,
di J. Shelder e J. Block.
Commento di L. Cancrini 67

Riassunto. È stato analizzato il rapporto tra tratti psicologici e uso di stupefacenti in alcuni soggetti che sono stati studiati longitudinalmente dall’età prescolare fino ai 18 anni. Gli adolescenti che avevano soltanto sperimentato la droga (in particolare la marijuana) presentavano un grado più alto di adattamento all’interno del campione. Gli adolescenti che facevano abitualmente uso di stupefacenti presentavano un basso livello di adattamento; presentavano infatti una sindrome psicologica caratterizzata da alienazione interpersonale, scarso controllo degli impulsi e stress emotivo manifesto. Gli adolescenti che all’età di 18 anni non avevano sperimentato alcune droghe erano relativamente ansiosi, emotivamente bloccati, e avevano scarsa capacità di socializzazione. Le differenze psicologiche tra consumatori abituali, sperimentatori e non consumatori potrebbero essere delineate dalla prima infanzia, e collegate all’educazione familiare. I risultati indicano che: a) la tossicomania è solo un sintomo, non la causa di un disadattamento personale e sociale; b) il significato dell’uso di stupefacenti può essere capito solo nel contesto della struttura caratteriale e della storia evolutiva dell’individuo. È stato ipotizzato che gli sforzi che solitamente si compiono per la prevenzione della droga si rivelano spesso inutili, perché focalizzati sui sintomi piuttosto che sulla sindrome psicologica latente.

Summary. The relation between psychological characteristics and drug use was investigated in subjects studied longitudinally, from preschool through age 18. Adolescents who had engaged in some drug experimentation (primarily with marijuana) were the best-adjusted in the sample. Adolescents who used drugs frequently were maladjusted, showing a distinct personality syndrome marked by interpersonal alienation, poor impulse control, and manifest emotional distress. Adolescents who, by age 18, had never experimented with any drug were relatively anxious, emotionally constricted, and lacking in social skills. Psychological differences between frequent drug users, experimenters, and abstainers could be traced to the earliest years of childhood and related to the quality of parenting received. The findings indicate that (a) problem drug use is a symptom, not a cause, of personal and social maladjustment, and (b) the meaning of drug use can be understood only in the context of an individual’s personality structure and developmental history. It is suggested that current efforts at drug prevention are misguided to the extent that they focus on symptoms, rather than on the psychological syndrome underlying drug abuse.
I fatti
Il sistemico reificato: uso e abuso dei workshops di Terapia Familiare
nella società affluente, di A. McLean. Commento di L. Cancrini e M. Selvini 101

Riassunto. Il mercato dei seminari di psicoterapia familiare è notevolmente aumentato negli ultimi anni. I trattamenti effettuati dai terapeuti che conducono questi seminari possono tuttavia diventare spersonalizzanti ed eccessivamente distaccati. Facendo riferimento alla distinzione tra “guarire” e “curare”, non viene messo in discussione il potenziale curativo della terapia familiare, ma ci si chiede se questo tipo di interazione medico-paziente possa favorire il processo di cura. Inoltre, dimostrando quanto il modello sistemico tenda a reificare i pazienti e ad alienare i terapeuti da questi, questo articolo richiama l’attenzione sul riconoscimento, da parte della terapia familiare, dell’origine sociale della malattia. Il trattamento “disumano” non può essere imputato soltanto ai terapeuti ma è necessario analizzare ulteriormente le tendenze del modello terapeutico, il contesto utilitaristico dei workshop e i problemi derivati dall’applicazione della teoria generale dei sistemi al modello sociale. La terapia familiare sistemica presenta gli stessi tratti epistemologici della medicina organicistica, e, proprio come quest’ultima, aliena il terapeuta dal paziente. Quest’alienazione, strano a dirsi, è addirittura più rilevante nella terapia familiare sistemica che in medicina. Per concludere, sono convinta che i workshop di terapia familiare abbiano ottenuto un successo enorme poiché i trattamenti meccanicistici di questo modello, derivati in gran parte dalla cibernetica, permettono la produzione e la riproduzione di una forma terapeutica pienamente compatibile con il concetto di “salute funzionale”, tipico di una società capitalistica.

Summary. A market for family therapy workshops has mushroomed in recent years. Treatment of families by therapists conducting such workshops, however, can be dispassionate and dehumanizing. Using the distinction between curing and healing, I do not question the curative potential of family therapy, but I question whether this kind of doctor-patient interaction promotes healing. Also, by demonstrating how the systems model tends to objectify patients and alienate therapists from those they treat, this paper challenges claims that family therapy recognizes the social nature of illness. The dehumanizing treatment cannot be attributed solely to the therapists, but requires further interpretation by analyzing the biases of the therapy model, the commodified context of the workshops, and epistemological issues arising from the application of general systems theory to a social model of treatment. Family systems therapy shares epistemological features with biomedicine, and like the biomedical model, alienates therapists from patients. This alienation, ironically, can be even greater when the family systems model is used than in biomedical treatment. Finally, I suggest that family therapy workshops have grown in popularity because the mechanistic features of the treatment model, drawn largely from cybernetics, promote the production and reproduction of a form of therapy compatible with the emphasis on ‘functional health’ favoured in an advanced capitalist society.
Allievi, Didatti e Famiglie
Tossicomania: quando l’invio è fatto dal datore di lavoro, di A. D’Avach 127
Attualità
La comunicazione della diagnosi di epilessia: un problema di relazione tra curante,
bambino e sistema familiare, di M. Paci e G. Piazza. Commento di L. Onnis 139

Riassunto. Il lavoro illustra una ricerca delle retroazioni familiari alla prima comunicazione della diagnosi di epilessia, condotta su una casistica di soggetti in età evolutiva (7-14 anni) e le loro famiglie. Vengono considerate le diverse componenti del processo comunicativo ed i sistemi in esso implicati. I risultati confermano l’ipotesi che le modalità di comunicazione della diagnosi condizionano le retroazioni della famiglia ed il suo rapporto col curante. Nella discussione dei risultati viene avanzata un’interpretazione relazionale delle conseguenze della diagnosi di epilessia.

Summary. This study, conducted on subjects in the evolutive age (7 to 14 years) and their families, concerns the family’s backreactions to the first communication of the diagnosis of epilepsy. Various components of the communicative process and the systems there implied are considered. The results confirm the hypothesis that the modalities with which the diagnosis is communicated condition the family’s backreactions and relation with the physician. The discussion includes a relations and relation with the physician. The discussion includes a relational-systemic interpretation of the consequences of the diagnosis of epilepsy.
La pagina letteraria
Dal tempo della terapia al tempo del cambiamento: un percorso, a volte, incredibilmente lungo, a cura di L. Cancrini 159


Anno VI, N. 11 Giugno 1991
Editoriale
Il vocabolario e il discorso del matrimonio, di G.P Caprettini 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Liberarsi dall’alcool: per una lettura sistemica del percorso di cambiamento
nei clubs per alcoolisti,
di P.M. Pili, N. Verzolatto, A. Mosconi. 
Commento di G. Cancrini 21

Riassunto. Partendo dal percorso strutturato che una famiglia con problemi alcool correlati compie, quando viene inserita nel trattamento medico psico-sociale postulato dal metodo Hudolin, gli autori rileggono in chiave sistemica l’epistemologia del metodo e il processo di cambiamento. In particolare si descrive il cambiamento in relazione ai passaggi che la famiglia compie dal momento della definizione del problema alcool correlato, all’ingresso e alla permanenza nel C.A.T. Il concetto di cambiamento è definito secondo le gerarchie fornite da Bateson.

Summary. Starting from a structured way a family with alcohol correlated problems achieves, when this family is inserted in a medical psycho-social treatment by Hudolin method, the authors read the epistemology of the method and the process of change under a systemic key. It is described, in particular, the change that the family achieves from the definition of the correlated problems to the entry and the permanence in the CAT. The meaning of change is defined according to the hierarchies given by Bateson.
La psicoterapia
Strutturale e controparadossale: due modi di intervenire nelle famiglie diverse
dei tossicomani,
di F. Colacicco. Commento di M. Coletti 41

Riassunto. L’articolo presenta un lavoro di ricerca sui risultati ottenuti attraverso la terapia familiare con giovani tossicomani. Tenendo conto di diversi tipi di tossicomania viene proposta la possibilità di «costruzioni terapeutiche» adeguate ad impostare strategie terapeutiche diverse. Il lavoro tende a dimostrare che, articolando in tal modo gli interventi di terapia familiare, i buoni risultati possono aumentare.

Summary. Results of a research on family therapy with young drug addicts are given. Taking in consideration the different types of drug addiction, the possibility of «therapeutic constructions» adequate to implement different therapeutic strategies is proposed. The work tends to demonstrate that, implementing in that way the family therapy interventions, good results may increase.
L’idea nuova
Evoluzione dei rituali sociali nella sottocultura del tossicodipendente:
fattori di rischio e di prevenzione nel tempo oscuro dell’AIDS,
di J.P. Grund 67

Riassunto. L’autore presenta una ricerca etnografica che ha studiato le modificazioni del comportamento relativo ai rituali di assunzione della droga in una popolazione di tossicomani di Rotterdam. Tale ricerca è stata stimolata dalla convinzione per cui la diffusione dell’AIDS tra i tossicomani evidenzia l’importanza di una conoscenza approfondita del loro stile di vita, dei loro comportamenti e delle interazioni che si svolgono nel loro ambiente sociale. A tal fine i ricercatori hanno scelto un campione di tossicomani che non erano in trattamento. Tra i risultati, si è evidenziato che per molti tossicomani la sottocultura della droga è un mondo chiuso, parallelo a quello «normale». Tuttavia, le norme culturali della culture ufficiale, le linee politiche e le reazioni all’uso illecito di stupefacenti, definiscono e strutturano in gran parte i tratti e la situazione sociale di questa sottocultura.

Summary. An ethnographic research on the modifications in the behaviour related to the ritual of drug assumption in a drug addict population of Rotterdam is presented. The research was stimulated by the belief that AIDS dissemination among drug addicts evidences the importance of a letter knowledge of their life style, and of their behaviours and interactions in their social environment. With that aims, the researchers have chosen a sample of drug addicts not in treatment. Among the results has been evidenced that for may drug addicts the subculture of drugs a closed word, parallel to the «normal» one. However, cultural rules of official culture, politics and reactions to illegal consumption of drugs, define and structure to a great extent, the outlines and the social situation of this subculture.
I fatti
L’etica del voler curare, intervista di P. Serra e S. Cirillo 79
Attualità
Dalla base sicura all’individuo: riflessioni sulla formazione e sull’allevamento
dei terapeuti,
di L. Harrison 87
Allievi, Didatti e Famiglie
Elisir di giovinezza, di A. Simonetto 95
La pagina letteraria
Un ritratto di famiglia, a cura di A. Marchi 103


Anno VI, N. 12 Dicembre 1991
Editoriale
Perché gli indiani d’America si drogano solo con l’alcool: una prospettiva
archetipica,
di E. Duran 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Bambini malati di AIDS: figli di un mondo senza mente, di Gillian E. Walker.
Commento di L. Cancrini 15

Riassunto. La diffusione dell’AIDS tra i neonati, tra i bambini e i loro genitori, particolarmente tra la popolazione indigente di colore, rappresenta la prova definitiva dell’inefficacia del trattamento. Occorre riesaminare le strategie, gli obiettivi e i risultati. Da questo lavoro possono derivare alcune strategie ecosistemiche. Il problema, insieme ai paradigmi terapeutici più recenti, viene descritto in questo articolo.
Summary. AIDS dissemination among new-born children, children and their parents, especially among the indigent coloured population, represents the definite evidence of the treatment inefficacy. From this contribution some ecosystemic strategies can be derived. The problem, together to the most recent therapeutic paradigms are described.
La psicoterapia
Risultati terapeutici di un’équipe sistemico-strategica: importanza
del calore umano del terapeuta e della ristrutturazione attiva,
di R. Green e
M. Herget. Commento di G. Cecchin
43

Riassunto. Questo articolo è il terzo di una serie relativa ad uno studio delle consulenze d’«équipe» sistemico-strategiche. L’analisi è stata condotta su un piccolo campione. Vengono sottolineati in un modo nuovo alcuni aspetti dell’alleanza terapeutica all’interno della terapia ispirata dalla Scuola di Milano. I punteggi relativi agli interventi al termine delle sedute e alle capacità relazionali del terapeuta (cordialità e strutturazione attiva) sono stati in grado di prevedere il miglioramento del paziente nei follow-up effettuati ad un mese e a tre anni di distanza. Questi risultati mettono in discussione la teoria della Scuola di Milano, secondo cui gli effetti di un intervento sono imprevedibili. I nostri dati rappresentano inoltre una critica nei confronti dello stile impersonale, privo di reazioni emotive che alcuni gruppi hanno adottato, e che va sotto il nome di «neutralità». Per concludere, dati i risultati di questo studio e di altri più recenti, riteniamo che i terapeuti sistemico-strategici dovrebbero dedicare maggiore attenzione alle qualità affettive e cooperative dell’alleanza terapeutica.

Summary. This work is the third of a series concerning a study on the counselings of systemic-therapeutic teams. The analysis was conducted on a small sample. New aspects of the therapeutic alliance within the therapy inspired to the School of Milan are newly emphasized. The scores related to the interventions at the end of the session and to the relation capacities of therapist (cordiality and active structuration) have been able to foresee the patient improvement in the follow-up performed one month and three years later. These results discuss of the theory of the School of Milan, according to which the effects of an intervention are unforeseeable. Moreover, our data represent a critic towards the impersonal style, lacking emotive reactions that some group have adopted, and which is called «neutrality». In conclusions, given the results of this study and of other ones more recent, we consider that systemic-strategic therapists should devote major attention to the affective and cooperative qualities of the therapeutic alliance.
L’idea nuova
Percorsi familiari nelle tossicomanie da eroina: verso una tipologia delle
coppie parentali,
di G. Vinci. Commento di S. Cirillo e di L. Cancrini 69

Riassunto. Il lavoro presenta alcune ipotesi sull’aspetto familiare dell’eziologia delle tossicomanie da eroina, secondo una prospettiva trigenerazionale, e facendo riferimento al modo in cui si intrecciano e si concatenano I. l’esperienza emotiva dei genitori del paziente in quanto figli, 2. la qualità del rapporto di coppia tra gli stessi genitori, 3. i rapporti diadici padre-figlio paziente e madre-figlio paziente. Viene proposto uno schema di corrispondenze fra tre differenti modalità di selezione e di incontro dei futuri genitori del tossicomane, qualità dello scambio emotivo nella coppia che tende a derivare da quella selezione, rapporto tra genitori e pazienti che a tale scambio si connette. Le tre tipologie si differenziano, tra l’altro, per intensità dell’investimento emotivo di un coniuge sull’altro e per intensità dell’investimento emotivo di almeno uno dei genitori sul figlio futuro paziente. Viene infine illustrato un percorso trigenerazionale frequentemente riscontrato nella tipologia di processi relazionali che appare essere maggiormente frequente tra i tossicomani di sesso maschile.

Summary. Some hypothesis about family features of heroin addiction along three generations are described in this study referring to relations and connections among: I. the emotional experience of the patient’s parents as children; the marriage relation’s quality of parents; 3. the relationship of father-patient and mother-patient dyads. A connecting scheme is proposed among three different kinds of selection and meeting of the future addict’s parents; the quality of emotional exchange inside the couple (deriving of this selection); the parents-patient relationship, which is connected to this exchange. The main differences among these three typologies consist of the intensity of the emotional investment of one spouse in the other; and secondly in the intensity of at least one parent’s emotional investment, in his child, future patient. A three generation path is described, which is often evidenced in the typology of relational process; it is more frequent among male addicts.
I fatti
Soli o (male) accompagnati: l’immagine sociale della terapia con la famiglia,
di G. Manfrida e C. Conforti 99

Riassunto. Per mezzo di un questionario appositamente predisposto, si è voluto indagare l’immagine sociale della terapia familiare nella popolazione normale, sia giovanile che adulta, rurale che urbana, a confronto con terapie individuali e farmacologiche, in riferimento a una situazione psicotica. La ricerca ha coinvolto 86 giovani e 59 genitori, che hanno risposto ciascuno a 11 domande, l’ultima delle quali aveva lo scopo di accrescere la validità del questionario assicurando la capacità dell’intervistato di discriminare tra diversi livelli di gravità dei disturbi psichiatrici. I risultati dimostrano una larga, maggioritaria fiducia della popolazione, giovane e adulta, nell’efficacia degli interventi familiari mentre le terapie farmacologiche sono considerate con scetticismo e diffidenza; quelle individuali sono preferite da molti giovani, soprattutto di sesso femminile, e da adulti culturalmente e socialmente più avvantaggiati. L’altro versante di questa vasta fiducia nelle potenzialità terapeutiche della terapia familiare è che chi vi si sottopone può essere considerato, specialmente dai giovani, affetto da una malattia mentale più facilmente di chi sia impegnato in una terapia individuale e quasi quanto chi assuma psicofarmaci. Risulta inoltre evidente che alcuni settori della popolazione sono scarsamente disponibili a coinvolgere familiari in terapia: è probabile che per molti giovani le preoccupazioni per la propria individuazione e autonomia possano far considerare indesiderabili i colloqui familiari, anche al confronto con la terapia farmacologica. Nella capacità di affrontare le diverse aspettative della popolazione normale si definiscono gli spazi futuri per le diverse modalità terapeutiche; perciò la conoscenza della propria immagine pubblica rappresenta per i terapeuti familiari una premessa indispensabile per orientare posizioni teoriche, strategie di ricerca e pratiche di intervento.
Summary. By means of a specifically designed questionnaire, the authors have investigated the social image of family therapy among normal adolescents and their parents, belonging to rural and urban communities. A comparison has been established with individual therapy and drug therapy in regard to a psychotic outbreak. 86 young people and 59 parents have answered to eleven questions, the last one specially conceived to asses an ability to discriminate various degrees of psychiatric pathology. Results demonstrate that a large majority of normal people, young and adult, urban and rural, share a confidence in the effectiveness of family interventions. Drug treatment is generally distrusted, while individual therapies are preferred by many teen-agers, particularly by females and by some adults of higher cultural and social standing. On the other side, this trust implies that people undergoing family therapy are easily considered more ill, in the sense of psychiatric disease, than those in individual treatment and nearly as much as subjects treated with drugs. It is apparent also that some people are determined not to involve their relatives in therapy: many teen-agers consider family therapy a threat for their individuation and autonomy and would rather resort to drugs. Family therapists should take notice of the social image of their discipline, which will influence its future field of application; more than anything else, they should prepare to come up to or confront themselves in theory and practice with the different expectations shared by the people.
Attualità
Psicoanalisi e Psicosi croniche: risultati di una ricerca, di J.L. Terra,
A. Dazord, P. Gerin, P.A. Lambert, J.
Hochmann, J. Guyotat.
Commento di M. Pelli 123
Allievi, Didatti e Famiglie
Un regalo nascosto per mamma, di P. Mari 137
La pagina letteraria
Togliatti e la svolta di Salerno: un intervento «strutturale» efficace,
di L. Cancrini 161


Anno VII N. 13 Giugno 1992
Editoriale
Il fenomeno mafioso: dalla consuetudine secolare alla organizzazione
manageriale
di Giovanni Falcone. Commento di L. Cancrini 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
La terapia familiare come intervento psicosociale: purismo della terapia
e realismo degli approcci psico-educativi nel decorso a lungo termine
delle schizofrenie,
di Michael J. Goldstein. Commenti di L. Cancrini e
P. Boccara 19

Riassunto. Il rinnovato interesse verificatosi in questi ultimi anni per lo sviluppo e la valutazione di interventi psicosociali nel trattamento della schizofrenia viene, in questa sede, proposto dall’autore attraverso una rassegna degli studi che hanno utilizzato questo metodo solo o in abbinamento ad una terapia farmacologica. L’accento è stato posto su alcune questioni chiave nella valutazione dei trattamenti psicosociali (somministrazione indifferenziata o mirata; introduzione precoce o tardiva di un programma; applicabilità dell’intervento). Sono state distinte tecniche di psicoterapia individuale, comportamentale e familiare. I risultati indicano che il lavoro portato avanti con le famiglie protegge significativamente dalle ricadute e dai ricoveri.

Summary. The renewed interest shown in recent years for the development and evaluation of psychosociological interventions in the treatment of schizophrenia is presented by the author, in this article, through a review of studies which have applied this method isolated or associated to a pharmacological therapy. The stress was put on some key questions in the psychosociological treatment evaluation (undifferentiated or targeted use; precocious or belated introduction of a program; applicability of the intervention). A distinction was made between individual, behavioural and family therapy techniques. The results indicate the work developed with families significantly protects from relapse and hospitalization.
La psicoterapia
L’uso della favola in psicoterapia, di V. Peyrani. Commento di L. Onnis 53

Riassunto. Passando in rassegna i numerosi studi compiuti sulla Fiaba, il presente articolo individua cinque livelli che la riguardano. Il primo, quello in cui si trova materiale appartenente all’ambito letterario; il secondo, quello dell’analisi della struttura delle fiabe con la classificazione delle funzioni e tipologie dei personaggi; il terzo in cui troviamo il messaggio che essa ci rimanda; il quarto livello riguardo l’uso della favola in ambito sistemico, come storia metaforica. Infine, al quinto livello, troviamo la favola come strumento terapeutico in cui l’attenzione è posta sull’individuo e sulle sue emozioni. Tale livello può essere esplicitato attraverso la conoscenza della psico-animazione.

Summary. Reviewing the plentiful studies conducted on the Tale, this article enumerates five levels connected to it. The first, containing material pertaining to the literary world; the second, which analyses the structure of the tales, classifying functions and types of the characters; the third, where the message of the tale can be found; the fourth, concerning the use of the tale in a systemic scheme, as metaphoring story. Family at the fifth level, we find the tale as therapeutic instrument, where the attention is brought on the individual and on his emotions. This level can be brought out through the knowledge of psycho-animation.
L’idea nuova
I primi venti anni del Centro Studi: un’avventura sospesa tra il tecnico
ed il politico,
a cura di M. Ciucci e M. Pelli 69
Attualità
L’uso terapeutico dell’eroina nei servizi per tossicodipendenti, di Annie Mino.
Commento di S. Mazzoni 97

Riassunto. Partendo dal pericolo causato dalla diffusione dell’AIDS, il presente studio elenca alcuni dei tentativi che sono stati fatti in Europa e negli Stati Uniti di elaborare nuove strategie terapeutiche nella prescrizione di stupefacenti effettuata sotto controllo medico. Tale esposizione si è soffermata in modo articolato su: alcuni dati storici e teorie provenienti dagli Stati Uniti (il punto di vista proibizionista); dati provenienti dai Paesi Bassi (il punto di vista antiproibizionista). Inoltre si è accennato brevemente ai dati relativi alla Gran Bretagna che è l’unico paese, nel nostro secolo, che, pur avendo operato alcuni cambiamenti essenziali al suo interno, ha tenuto in vita ciò che chiamiamo il “sistema britannico” che permette la prescrizione medica di eroina e morfina. Si è accennato brevemente, infine, ad alcuni dati relativi ad altri paesi, che non sono ancora stati valutati attentamente.

Summary. Based on the danger deriving from AIDS spreading, this study lists some of the attempts made in Europe and in the United States to elaborate new therapeutic strategies in drug prescription under medical control. This exposition dwelts in details on: some historical data and theories corning from the United States (the prohibitionist point of view); data, coming from Holland (the antiprohibitionist point of view). Briefly exposed, besides are data coming from Great Britain, the only country that, in our century, although it has operated some essential changes in its interior, has kept alive what we call “the British system”, which permits the medical prescription of heroine and morphine. Finally, brief account has been made of some data related to other countries, which have not yet been carefully evaluated.
Allievi, Didatti e Famiglie
I confetti d’argento, di S. Chieppa 121
La pagina letteraria
Il controparadosso debole di Dino Campana, a cura di L. Cancrini 137


Anno VII, N. 14 Dicembre 1992
(numero sulla schizofrenia)
Presentazione 7
Disordini del pensiero e relazioni familiari degli schizofrenici,
di L. C. Wynne e M. Singer. Traduzione e commento di M. Pelli
1. Una strategia di ricerca 11
2. Una classificazione delle forme del pensiero 23
3. Una metodologia basata su tecniche proiettive 35
4. Risultati e implicazioni 58
Modelli interattivi familiari che precedono l’esordio dei disturbi
schizofrenici,
di M.J. Goldstein. 83
Una riflessione, di M. G.Cancrini 108
La pagina letteraria
Salute mentale e convinzioni politico-religiose: riflessioni in chiave
psicoterapeutica sulle testimonianze di un intellettuale rinchiuso in un lager
nazista,
a cura di L. Cancrini 113


Anno VIII, N. 15 Giugno 1993
Editoriale
C’era una volta la Clinica Felice, di E. Micheli 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Dove vanno a finire le coppie: uno studio prospettico sulle terapie,
di P. Caillé e T. Sørensen 25

Riassunto. Un campione di 24 coppie non selezionate che hanno consultato il Centro di Guidance Familiale in Norvegia è stato trattato con un metodo standardizzato, il protocollo invariabile (OCTIP). La situazione delle coppie è stata valutata prima del trattamento, alla fine del trattamento e al momento del controllo, un anno dopo. Queste valutazioni sono state portate avanti con l’aiuto di questionari individuali, della sbobinatura delle videoregistrazioni, dei diversi compiti e di una valutazione clinica fatta dal terapeuta. In questo articolo vengono presentati il piano della ricerca ed i suoi primi risultati.

Summary. A sample of 24 unselected couples consulting a Family Guidance Centre in Norway were treated by using a standardised method (Osio Couple Therapy Invariable Protocol or OCTIP). The conditions in the dyads were evaluated before treatment, at the end of the treatment and at follow upon year later. The evaluations were made through individual questionnaires, scoring of the videotaping of different tasks and clinical evaluation by the therapist. The design of the research and its general results are presented in this paper.
La psicoterapia
Tre appunti ed una conclusione in tema di “supervisione” di A. Cotugno.
Commento di L. Cancrini 53
Riassunto. La labilità di linee di demarcazione, la flessibilità riscontrabile sia nell’orientamento sistemico che psicoanalitico, il rifiuto della “ideologizzazione”, evocano la tentazione di appunti per un’ipotesi di convergenza, non finalizzata alla costruzione di un modello comune di supervisione ma veicolo per una riflessione su tematiche di crescita parallele e distinte, attente e valorizzatrici della reciproca diversità epistemologica, convergenti nel lungo tragitto solo in alcuni “scambi”. Il concetto di “pensabilità”, quale ponte tra affetti e pensieri, rappresenta forse lo snodo più significativo per entrambi gli orientamenti poiché ci invita a pensare su come pensiamo debbano pensare gli allievi terapeuti sui pensieri dei pazienti o, meglio, su come gli allievi terapeuti pensino che i supervisori pensino sulla loro modalità di pensare sui pensieri dei pazienti o, ancora più precisamente su come i pazienti pensino che gli allievi terapeuti pensino su come i supervisori pensino che gli allievi...

Summary. The transient line of border, the flexibility which can be found both in the systemic approach and in the psychoanalytic one, the refusal of the “ideologization”, calls for the temptation to make remarks for an hypothesis of convergence. Not to the end of creating a common pattern of supervision, but as a vehicle for a criticism over themes of parallel and distinct growth, mindful of and enhancing the reciprocal epistemological diversity, converging, in the long course, only in several “exchanges”. The idea of “thinkability” as a bridge between affections and thoughts is maybe the most meaningful approach for both orientations, because it leads us to think on the way we think the learning therapists must think about the patients’ thoughts or, better to say, on the way the learning therapeutics think about the supervisors’ thoughts on their way of thinking about the patients thoughts or, more specifically, on the way the patients think that the learning therapeutics think about how the supervisor think that the learning therapists...
L’idea nuova
Tipologia delle tossicodipendenze e comportamenti a rischio per l’AIDS:
limiti da conoscere della utilità di una informazione,
di M. Barone e
V. Allocati. Commento di M. Malagoli Togliatti 77


Riassunto. La letteratura sottolinea come i tossicodipendenti agiscano comportamenti differenti in risposta ad informazioni sul contagio da HIV: alcuni di richiesta di trattamento, altri di drop-out o di modifica del trattamento già iniziato, alcuni di maggior rigore nell’evitare comportamenti a rischio, altri di esaltazione della trascuratezza e dell’ irresponsabilità. Diversità di reazioni che rendono difficili, parziali o comunque di incostante successo i progetti di prevenzione e trattamento destinati a questa popolazione. Studiando un campione di 100 tossicomani da eroina per via endovenosa gli autori hanno voluto verificare se non è proprio la tipologia tossicomanica, costellazione dei diversi elementi che definiscono organizzazione di personalità, tipo di difficoltà interpersonali e difformità di risposte ai trattamenti, la possibile chiave di lettura per i diversi comportamenti. I risultati confermano il ruolo chiave della diagnosi clinica basata sulla tipologia tossicomanica e forniscono alcune utili indicazioni per la prevenzione e il trattamento delle situazioni di tossicodipendenza, tenendo conto delle implicazioni legate all’ infezione da HIV.

Summary. The literature stresses how drug addicts show different behaviours in reaction to information on HIV contagion: some demand treatment, some ask for drop out or modification of the already started treatment; some show more rigorism in avoiding dangerous conducts, others enhance carelessness and irresponsibility. This variety of reactions causes to be difficult, partial or in any case of inconstant success any prevention and treatment projects aimed at this group. Studying a sample of 100 drug addicts assuming via endovenous heroin, the authors’ intention was to verify if the key to the interpretation of the various behaviours is not the Narcomania Typology, this constellation of various elements, which defines personality organization, type of interpersonal difficulties and differences in response to treatments. The results confirm the key importance of clinic diagnosis grounded on Narcomaniac Typology and supply some useful indications for the prevention and treatment of situations of drug addiction, daking into account the implications related to the HIV infection.
I fatti
Il lavoro psicoterapeutico nei servizi per le tossicodipendenze, a cura
del gruppo della Regione Emilia Romagna sulle Psicoterapie.

Commento di M. Coletti 99
Attualità
E la nave va: chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo. Il Centro Studi
di Terapia Familiare e Relazionale. 117


Riassunto. Viene esposta una parte della documentazione presentata al MURST (Ministero Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica) attualmente in esame presso la Commissione a ciò preposta, per il riconoscimento del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale fra le Scuole abilitate alla formazione psicoterapeutica. Ci è sembrato interessante esporre in questa sede, in particolar modo:
– storia, indirizzo scientifico di riferimento e organizzazione attuale del Centro;
– caratteristiche del programma formativo;
–  modalità, criteri di ammissione e sistemi di valutazione.

Summary. Part of the documentation forwarded to MURST (Ministry for University and Scientific and Technical Research) is here presented. It is at present been examined by the competent Commission in order to qualify the Study Centre for family and relational therapy among the schools licensed for the psychotherapeutical training. It seemed to us interesting to deal here particularly on:
– story, scientific reference trend and present organization of the Centre;
– Characteristics of the training program;
– Formalities, admission conditions, and evaluation systems.
Allievi, Didatti e Famiglie
La Famiglia ritrovata, di G. Mescia 137

Riassunto. Viene presentato il caso di una così detta famiglia multiproblematica seguita presso un Servizio di Foggia in cui il clima di collaborazione faticosamente costruito dal terapeuta, tra gli operatori dei vari Servizi che avevano avuto a che fare con la famiglia in precedenza, il Giudice del T.M. e i responsabili degli Istituti di ricovero coinvolti, sfocia in una presa in carico reale della situazione che consente l’auto-determinazione di una profezia.

Summary. The case of a so-called multi problematic family is here introduced. It was followed in a Foggia Service, where a cooperation spirit had been laboriously created by the therapist among the workers of the various services who previously had been dealing with the family, the judge of the Court for minors and the responsible people of involved assistance institutions. This spirit resulted in a real insight of the situation which help to the autodetermination of a forecast.
La pagina letteraria
Il differenziale semantico della coppia: Franz, Sabrina e Milan Kundera
a cura di L. Cancrini 149
L’insostenibile leggerezza dell’essere, M. Kundera. Adelphi, 1988


Anno VIII, N. 16 Dicembre 1993
Editoriale
Freud non è morto, di L. Cancrini 7
Psicoterapia-Cura-Psicoterapia
Famiglia e Tossicomanie: un modello eziopatogenetico relazionale
della tossicodipendenza da eroina nei maschi,
di S. Cirillo,
R. Berrini, G. Cambiaso e R. Mazza. Commento di L. Cancrini 11

Riassunto. Questo articolo si propone di presentare, attraverso i primi risultati del lavoro di un gruppo di ricerca sulla tossicodipendenza che ha operato nell’arco di due anni, all’interno del Nuovo Centro per lo Studio della Famiglia diretto da Mara Selvini Palazzoli, un modello processuale eziopatogenetico specifico per le tossicodipendenze. Lo schema qui riportato deriva da una prima “griglia” di stadiazione formulata nella fase iniziale della ricerca sulla base delle esperienze cliniche dei partecipanti. Data la complessa variabilità del sintomo tossicodipendenza, sono stati presi in considerazione unicamente un campione di 110 soggetti di sesso maschile. Ne è risultato un modello diacronico attraverso cui poter leggere tre possibili percorsi processuali, ognuno dei quali suddiviso in sette stadi, del tossicodipendente e dello svolgimento delle relazioni all’interno della sua famiglia. Viene infine messo in evidenza come i tre possibili percorsi corrispondano a tre sintomatologie diverse nonché, dal punto di vista psicopatologico alle quattro aree individuate nella tipologia di Cancrini.

Summary. A specific ethiophatogenetic processual model for addiction to drug, implemented by a research team on toxicomania (New Centre for the Study of Family, directed by Mara Selvini Palazzoli), in a two-year period is presented. The reported scheme derives from a first stage “grid” formulated in the initial phase of the research on the basis of clinical experiences of participants. Because of the complex variability of the symptom “drug addiction”, a sample of 110 male subjects has been considered. It has been obtained a diachronic model through which it is possible to read three possible processual courses, each one divided into seven stages, of the drug addicted and of the course of relationships within his/her family. It is also put in evidence how the three possible courses may correspond to three different sympthomatologies, as well as, from a psychopathologic point of view, to the four areas identified in Cancrini’s typology
La psicoterapia
Il processo diagnostico integrato e la famiglia dell’adolescente,
di A.M. Nicolò e M.N. Carlizzi. Commento di M. Pelli 39

Riassunto. Questo articolo si propone di presentare il metodo diagnostico-terapeutico utilizzato dalle autrici nel lavoro con gli adolescenti e le loro famiglie. Attraverso l’esposizione di stralci significativi dei vari momenti in cui si articola uno di questi processi, viene evidenziata una specularità delle problematiche che si riscontrano nei colloqui individuali con il figlio adolescente (in fase di individuazione-svincolo), di quelle dei suoi genitori emergenti dai colloqui con la coppia (mezza età) e, infine, di quelle della integrazione costruttiva degli interventi dei diversi professionisti coinvolti; nonché la difficoltà da parte di tutti a liberarsi delle modalità disfunzionali apprese di espressione delle emozioni.

Summary. The diagnostic-therapeutic methodology, employed by the authors, in their work with adolescents and their families is presented. Through the exposition of significant parts of the various moments in which one of this processes is articulated, it is emphasized a specularity in the problems observed in individual talks with adolescents (in the phase of characterization-release), of those of his/her parents, emerging in conversations regarding the couple (mean age), and finally, those concerning the constructive integration of the interventions of the different professionals involved, as well as the difficulties encountered by all in trying to get free from dysfunctional modalities learned in the expression of emotions.
L’idea nuova
Lettere ad Alice: impressioni di un viaggio nel paese dei gruppi,
di I. Aramberri 55

Riassunto. Una rilettura di Alice nel Paese delle Meraviglie ci permette di osservare una serie di somiglianze tra quello che a lei succede lì e quello che succede ai partecipanti e al conduttore all’interno delle sedute di Psicoterapia di Gruppo (potendo estendersi queste somiglianze anche alle altre situazioni – come le sedute psicoanalitiche – dove predomina il processo primario). Questo articolo è un invito a confrontare i pensieri confusi, le comunicazioni “illogiche”, le sensazioni e le immagini che compaiono in queste situazioni, più dalla parte della curiosità e dell’avventura che dalla parte del timore. Confrontarci con ciò che è più recondito in noi è un viaggio affascinante; se lo compiamo con una buona guida possiamo ritornare con un’esperienza arricchente.
Summary. Through a re-reading of Alice in wonderland it is possible to see there a series of similarities with what happens to participants and conductor in the sessions of group psychotherapy (an this similarities can be extended to other situations in which prevails the primary process, i.e., psychoanalytic sessions). This article is an invitation to face confused thoughts, “illogic” communications, sensations and images that appear in the situations, with a curiosity and adventure spirit, rather than with fear. To look inside ourselves is a fascinating adventure; and to do it with a guide may become an experience extremely enriching.
I fatti
Psicoterapeuti che si osservano: riflessioni sulla prevenzione
delle tossicodipendenze secondo un’ottica sistemica,
di V. Alastra. 73

Riassunto. Facendo riferimento al contesto dei Servizi Pubblici per le Tossicodipendenze (SERT) l’articolo propone, da un punto di vista sistemico, alcuni spunti di riflessione intorno alla tematica della prevenzione. L’attenzione viene soprattutto rivolta all’operatore e all’équipe intesa come sistema interpersonale significativo. Sottolineando, in particolare, la necessità per l’operatore e per l’équipe, di procedere ad una riflessione critica preliminare intorno al proprio modo di osservare l’utenza e di rapportarsi con detti problemi. Si sottolinea, inoltre, come prioritaria, la partecipazione degli operatori a processi formativi che li inducano ad analizzare i propri pattern comunicativi. Tali pattern comunicativi, infatti, possono essere a volte isomorfi con le transazioni collusive spesso agite dai molteplici sistemi coinvolti dal problema tossicodipendenza.

Summary. Whit reference to the activities of the drug addiction public centre (SERT), the article, from a systemic point of view, proposes certain starting points to consider the prevention theme. Attention is directed particularly towards the operator’s team taken as a significant interpersonal system. It’s indispensable for the operator and the team to act a preliminary critical meditation about their own way of observing the practice and their own way relate with these problems. Is consider as having priority, for operators and team, formative processes concerning their communicative patterns towards the practice and the institutions. Those communicative patterns may be sometimes isomorphic with the collusive interactions which are often put into practice by the many other systems involved with the problem of drug addiction.
Attualità
Adolescenza e sordità, di R. Di Piazza e R. Bosi. Commento di R. Ardone 87

Riassunto. Partendo dall’idea che l’adolescenza rappresenta uno degli “eventi critici” prevedibili nella fase di ciclo vitale di una famiglia, il presente lavoro ha l’obiettivo di indagare, in famiglie portatrici di un handicap specifico come quello uditivo, la qualità delle relazioni familiari e della comunicazione in un momento così delicato. Sono stati presi in esame 2 campioni; il primo con genitori e figli non udenti, il secondo con genitori non udenti e figli adolescenti udenti. Per esaminare le modalità di funzionamento familiare nei diversi stadi della sua evoluzione temporale la cornice teorica di riferimento è stata quella del Modello Circonflesso di Bames ed Olson.
Summary. Starting from the idea that adolescence represents one of the foreseeable “critical events” in the family life cycle, the present study aims at investigating, in families presenting a specific handicap such as deafness, the quality of familial relationships and of communication in a so delicate moment. Two samples have been taken into consideration: the first, with deaf parents and deaf sons; the second with deaf parents and normal adolescent sons. In order to examinate the modalities for family functioning in their different evolution stages, the theoretical reference frame referred to was Bames and Olson Circumflex Model.
Allievi, Didatti e Famiglie
Antonella: voglia di crescere, impossibilità di crescere, di C. Ciracì 109
La pagina letteraria
La famiglia maltrattante: il caso romantico di Emma Bovary,
a cura di L. Cancrini 141
Madame Bovary, G. Flaubert


Anno IX, N. 17/13 Giugno 1994

AI LETTORI, Luigi Cancrini 1
EDITORIALE
Ferenczi e Freud: riflessioni sull’etica della psicoterapia, Luigi Cancrini 3
LA PSICOTERAPIA
Matrice familiare e matrice gruppale: struttura e interconnessioni,
Corrado Pontalti 7

Riassunto. L’autore definisce i concetti di matrice strutturale in termini di trama relazionale simbolica fondatrice del singolo ambito gruppale e quello di matrice di interconnessione in termini di trama simbolica che connette fra loro ambiti gruppali diversi ed irriducibili. Legata geneticamente alla matrice strutturale della famiglia di origine, l’identità personale si definisce in quella d’interconnessione nel corso dell’esistenza. E nell’ambito della matrice di interconnessione che si stabilisce dunque la relazione terapeutica: con difficoltà specifiche nelle famiglie che ripetono una gravitazione sistemica su se stesse (le famiglie psicotiche); di cui l’autore analizza la storia, illustra la reversibilità, con l’aiuto di costrutti gruppoanalitici, utilizzando un caso clinico esemplare.
Summary. The author defines the concern of the structural matrix in terms of a relational symbolic plan, promoter of the individual group environment, and the conception of origin of the interconnection in terms of a symbolic plan that joins different and irreducible ambits of the groups, one each other. Genetically linked to the structural matrix of the original family, the personal identity is determined in the interconnecting one in the course of the life. It is in the sphere of the interconnecting matrix that the therapeutic relation is established with specific difficulties in those families that reiterate a systemic gravitation on themselves (the psychotic families); the authors analyses their history and explains its reversibility with the aid of constructions from the group analysis, using an exemplary clinical case.
L’IDEA NUOVA
La rivolta dei delusi. Un modello multidimensionale per la terapia di coppia,
Patrizia Angrisani, Maurizio Barone e Roberta Minacci. 
Commento di Lieta Harrison 15

Riassunto. L’approccio sistemico è in grado di contenere una visione complessa della coppia coniugale che richiede la terapia, in virtù della quale caratteristiche relazionali, caratteristiche personali e storia dei partner divengono altrettanti punti di forza nella costruzione del processo terapeutico. Questo articolo illustra per linee essenziali: a) una tipologia delle coppie coniugali che si ispira a criteri di complessità, tra i quali figurano anche i concetti originali di primo e secondo contratto; b) un modello di intervento specificamente concepito per una delle quattro tipologie descritte. I concetti di primo e secondo contratto e la tipologia che essi contribuiscono a definire rappresentano l’intenzione degli autori di tradurre in termini chiari e facilmente assimilabili la loro visione complessa del sistema coppia coniugale e dei possibili interventi che questo sollecita.

Summary. The systemic approach is able to include a complex vision of the conjugal couple that requests the therapy, for which the relational, personal characteristics and the partners’ history equally become the main points in the construction of the therapeutic process. This article explains in basic lines: a) typology of the conjugal couples that draws its inspiration from criteria of complexity, even including the original conception of the first and second contract, b) pattern of intervention precisely conceived for everyone of the described four typologies. The conceptions of first and second contract and the typology that they contribute to delineate represent the authors’ purpose to translate their complex vision of the system conjugal couple and of the possible intervention that this system solicits, in clear and easily comprehensible terms.
ATTUALITÀ
Terapia familiare e farmaci: un problema che non va rimosso,
Hugo T. Hirsch e Alejandro Lagomarsino, Commento di Luigi Cancrini 47

Riassunto. Questo lavoro si propone di affrontare la finta dicotomia esistente tra le risorse psicoterapeutiche e quelle farmacologiche. Essendo considerate due risorse preziose per ottenere il miglioramento di alcuni pazienti, vengono qui studiate le combinazioni possibili nella loro applicazione. Vengono inoltre esaminate le diverse situazioni cliniche di accettazione e/o rifiuto di ognuno dei partecipanti al processo terapeutico siano essi pazienti, famiglie, o terapeuti. Vengono infine offerti alcuni esempi di approccio strategico di fronte ai disaccordi che possono crearsi in queste situazioni.

Summary. The aim of this paper is to study the false dichotomy between psychotherapeutical and pharmaceutical resources. Being both considered very useful for the improvement of some patients, their possible combinations are here studied thoroughly. The different clinical situations of compliance and/or refusal to the therapeutical process by each participant – patient, family or therapist – are also examined. Eventually a few examples are given of strategical approach to the variances that can arise in these situations.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Comunità, tossicomani e psicoanalisi. Intervista di Francesca De Gregorio a
Rodolfo Picciulin e Cristina Bertogna 65
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Roberto e lo sciopero della comunicazione, Gian Giacomo Tabet 73
LA PAGINA LETTERARIA
La lucidità inutile della struttura borderline: “Genitrix di Franc¸ois Mauriac
a cura di Luigi Cancrini 85
Genetrix, Franc¸ois Mauriac. Edizioni Bernard Grasset, Parigi (1992).
Tr. Federica Davide


Anno IX, N. 17/2 Dicembre 1994
EDITORIALE
A proposito di supervisione indiretta: la storia del Vecchio Marinaio,
Anna Cotugno 89
LA PSICOTERAPIA
Il mito familiare: concetti teorici e implicazioni terapeutiche,
Luigi Onnis, Michelle Laurent, Piera Benedetti, Giulia Cespa,
Angelo Di Gennaro, Rosa Celeste Dentale, Giovanni Francesco de Tiberiis,
Flavia Forato e Fabio Maurelli 95

Riassunto. L’articolo offre un’ampia rassegna del concetto di mito familiare e della sua evoluzione in letteratura. Affronta inoltre il tema della funzione del mito nella storia della famiglia e della sua utilizzazione in terapia ad un livello trigenerazionale.
Summary. The article offers an ample review (survey) on the concept of family myth and on its evolution in literature. It also deals with the function of myth family history and with its use during therapy at a level.
L’IDEA NUOVA
La trasmissione intergenerazionale della follia: disturbi di personalità e
organizzazioni difensive del singolo e della coppia,
Luigi Cancrini 115

Riassunto. Lo studio delle organizzazioni difensive caratteristiche delle fasi precoci di evoluzione del bambino piccolo viene utilizzato inizialmente per una classificazione rigorosa, dal punto di vista clinico e psicopatologico, dei disturbi di personalità psicotici, borderline e nevrotici. I dati proposti dai terapeuti familiari e di coppia vengono confrontati successivamente con quelli proposti dalla psicoanalisi delle relazioni oggettuali nel tentativo di ricostruire i modelli più comuni di interazione progressiva in fase d’innamoramento e di formazione della coppia e della famiglia. Una teoria generale sulla trasmissione intergenerazionale dei disturbi psichiatrici viene abbozzata al termine dello studio.

Summary. To study the defensive organizations peculiar of the early evolution phases in a young child could be important, at first, to accurately classify those border line, neurotic and psychotic personality from a clinical and a psychopathological point of view. Data proposed by family and couple therapists are then compared with those proposed by psychoanalysis of object relations. The aim is to build more common patterns of progressive interaction in the different phases of falling in love and formation of the couple and of the family. At the end of the study a general theory on transmission of psychiatric disorders generations is outlined.
ATTUALITÀ
L’area delle situazioni limite: studi prognostici e di follow-up, Claudio Rosini 149
LE PRATICHE E LE TEORIE
Il servizio civile in comunità: processi di svincolo e crescita personale
in una moderna bottega della democrazia: ruolo del volontariato,
del servizio civile e della proposta pedagogica nelle comunità di accoglienza,
Michelangelo Chiurchiù e Marco Veronesi 157
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Il diavolo e l’acqua santa: tra psicoanalisi, arti marziali, gusci di tartaruga,
ecc., ecc.: una terapia di coppia,
Leonardo Frizzi 169
LA PAGINA LETTERARIA
La patente” di Luigi Pirandello: una lettura sistemica, a cura di Giovanni
Francesco de Tiberiis e Luigi Fucito 183
Il meglio dei racconti di Pirandello. Mondadori, Milano, 1993.


Anno X, N. 18/1 Giugno 1995
EDITORIALE
La verità scientifica come valore: un ricordo di Ignacio Matte Bianco,
Luigi Cancrini 1
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Il bambino coterapeuta: il ghiaccio che si scioglie, Rosanna Bosi 5

Riassunto. L’articolo, attraverso il racconto di un caso clinico, mette in evidenza le tappe di un processo terapeutico all’interno del quale il bambino assume una funzione di co-terapeuta ed il terapeuta utilizza il linguaggio della favola per consentire al suo “collega” di svolgere meglio la sua funzione.

Summary. Through the description of a case-report, this article emphasizes the stages of a therapeutical process in which the child plays the role of the co-therapist and the therapist makes use of the metaphorical language of the fable to enabling his «colleague» to carry out his function in the best way.
LA PSICOTERAPIA
Un modello di processo eziopatogenetico trigenerazionale della tossicodipendenza.
Parte seconda: idee sul trattamento, Stefano Cirillo, Roberto Berrini,
Gianni Cambiaso, Doriana Losasso,
Roberto Mazza, Giuseppe Vena,
Giuseppe Vinci e Carole Xhaet.
Commento di Maurizio Coletti. 21

Riassunto. Questo articolo è la seconda parte di quello comparso sul n. 16 (dicembre ‘93) della nostra rivista. Dopo aver presentato i primi risultati del lavoro di un gruppo di ricerca operante presso il Nuovo Centro per lo Studio della Famiglia di Milano, che mettevano in evidenza tre possibili percorsi processuali nello sviluppo della tossicodipendenza, vengono qui riportate alcune indicazioni per la pratica clinica con le famiglie che presentano questa sintomatologia.

Summary. This article is the second part of that one published in the issue n. 16 of our journal (december ‘93). After presenting the first results of the research group of the Nuovo Centro per lo Studio della Famiglia in Milan, which pointed out three possible processual courses in the development of the drug addiction, some directions to the clinical practise of the family with this symptomatology are here reported.
L’IDEA NUOVA
Verso una pratica scientifica della prevenzione, John D. Coie, Norman F. Watt,
Stephen G. West, J. David Hawkins, Joan R. Asarnow,
Howard J. Markman, Sharon L. Ramey, Myrna B. Shure e Beverly Long.
Commento di Francesco Colacicco 47
Riassunto. Viene presentato uno schema concettuale per lo studio della prevenzione. Sulla base di recenti progressi nella ricerca sullo sviluppo di disturbi psicologici, e sui metodi di prevenzione e di intervento, vengono inoltre esposte delle considerazione generali sulla relazione tra fattori di rischio e di protezione ed una serie di principi sulla base dei quali si può parlare di una scienza della prevenzione. I temi che emergono dallo studio dello sviluppo dell’uomo in generale devono essere incorporati in modelli, al fine di spiegare e prevenire gravi problemi di adattamento umano. L’articolo si conclude con una serie di raccomandazioni per un programma nazionale di ricerca sulla prevenzione.

Summary. A conceptual framework for studying the prevention of human dysfunction is offered. On the basis of recent advances in research on the development of psychological disorders and methods of preventive intervention, generalizations about the relation of risk and protective factors to disorder are put forward, along with a set of principles for what may be identified as the science of prevention. Emerging themes from the study of human development, in general, need to be incorporated in the models for explaining and preventing serious problems of human adaptation. The article concludes with a set of recommendations for a national prevention research agenda.
ATTUALITÀ
Problemi alcol correlati e rete di intervento. Allaman Allamani,
Adorna Antonini, Laura Calviani e Sonia Tanini 71

Riassunto. L’articolo, dopo aver tratteggiato la dimensione dell’alcolismo e dei problemi alcol correlati, nonché alcuni aspetti legislativi, si sofferma sulla evoluzione in Italia dei sistemi di trattamento, specialmente nell’ultimo decennio, sia a livello dei servizi pubblici (ospedalieri e territoriali) che a livello dei gruppi di auto aiuto (AA e Club). Questo sviluppo si è particolarmente accentuato, ed è comprensibile, con il crescente interesse che la popolazione ed i professionisti stanno dedicando al problema.

Summary. This paper outline some relevant aspects of alcoholism and alcohol related problems as well as some legislative features in Italy. It also focuses on the development of the treatment systems in Italy, especially in the last decade, at the level both of National Health Service (i.e. Hospital and Community Services) and of self-helps groups and voluntary groups (Alcoholics Anonymous and Club for Treated Alcoholics). Such a development became recently more noticeable, due to the greater interest in alcohol problems of lay people and of health professionals.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Il Centro per il bambino maltrattato di Milano, intervista di
Francesca De Gregorio a Teresa Bertotti e Elena Fontana 85

ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
I tempi della formazione, il tempo nella formazione: diventare didatta,
Laura Vento 93
LA PAGINA LETTERARIA
Edipo, il senso di colpa transgenerazionale e la vita di un messia:
il Vangelo secondo Gesù di José Saramago,
a cura di Luigi Cancrini 109
Il Vangelo secondo Gesù Cristo, Josè Saramago (1991). Trad. it. Bompiani.
Milano, 1993.


Anno X, N. 18/2 Dicembre 1995
EDITORIALE
Cara Veronica 115
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La presa in carico della situazione tossicomanica: dalla diagnosi al follow-up.
Un percorso possibile?
Veronica Cavicchioni. Commento di Luigi Cancrini 117

Riassunto. La domanda d’aiuto del tossicomane è esaminata nella sua complessità di domanda nascosta dal sintomo che la motiva. L’approfondimento diagnostico, le procedure di presa in carico e la valutazione della esperienza della terapia vengono successivamente discusse dal punto di vista dello psicologo impegnato all’interno di un servizio pubblico per le tossicodipendenze. La distinzione tra psicoterapia e intervento orientato psicoterapeuticamente viene particolarmente sottolineata.

Summary. The drug addict’s calling for help is examined in its complexity as a call hidden by the symptom that causes it. The diagnostic investigation, the supporting procedures and the therapy evaluation are then discussed from the point of view of the psychologist in charge of drug addiction in the social services. It is as well particularly stressed the difference between psychotherapy and the intervention psychotherapeutically-oriented.
LA PSICOTERAPIA
Il controtransfert e la didattica della psicoterapia: riflessioni di un formatore
sistemico su un testo di Kernberg,
Luigi Cancrini 131

Riassunto. L’articolo ripropone alcune fondamentali osservazioni di Kernberg sul controtransfert ed una serie di commenti a tali osservazioni basate sull’esperienza del terapeuta che lavora con le famiglie. Le implicazioni didattiche sono particolarmente sottolineate. Quello che ne risulta è un quadro complesso delle esigenze maturative e degli ostacoli più comuni con cui occorre confrontarsi nel corso di un progetto formativo. La necessità di tener presente che il blocco di una terapia corrisponde abitualmente ad uno scivolamento emozionale prima che concettuale del terapeuta viene ugualmente sottolineato.

Summary. The article proposes again some basic considerations by Kernberg about controtransfert, and a few comments to these considerations based on the therapist’s experience of his work with families. The educational implications are particularly stressed. The result is a complex outline of the ripening requirements and of the most ordinary obstacles with which it is necessary to meet within an educational project. It is as well stressed the need for keeping in mind that blocking a therapy usually corresponds first to the therapist’s emotional giving in and then to his/her conceptual giving in.
L’IDEA NUOVA
La patologia intersistemica dei matti: strategie terapeutiche per pazienti
incurabili in un servizio di salute mentale,
Susanna Cielo, Salvatore Morgana,
Marino Ossola 153


Riassunto. L’articolo propone una riflessione, attraverso la presentazione di “storie” cliniche seguite presso il S.S.M. dell’Azienda USL n. 9 di Ivrea, sull’area psicopatologica definita da Cancrini “degli sviluppi” nella nosografia dei disturbi psichiatrici. Vengono individuate all’interno delle storie due fasi; la prima (Fase A) precedente la presa in carico e caratterizzata da uno sviluppo progressivo della gravità e “cronicità” della situazione o da un improvviso aggravamento del quadro disfunzionale precedente. La seconda (Fase B) che va dalla valutazione della terapia in chiave intersistemica e conseguente modalità operativa; ad un cambiamento della situazione con risoluzione della patologia psichiatrica in alcuni casi, ad una riduzione sintomatologica in altri, ma con il passaggio che accomuna tutte le storie da una situazione di “pericolosità” e “a rischio” ad una situazione “vivibile”.

Summary. This article proposes some considerations through the introduction of clinical histories” followed by the S.S.M. of the USSL 40 in Ivrea on the psychopathological area that Cancrini has defined as “of the evolution” in the nosography of psychiatric disorders. Two phases are singled out within the histories: the first one (Phase A) it is previous to the undertaking and is characterized by a progressive development of seriousness and cronicity of the situation or by a sudden worsening of the earlier dysfunctional frame. The second one (Phase B) progresses from the assessment of the therapy in a inter-systemic key and further operative ways to a change in the situation with a possible solution of the psychiatric pathology in some cases, a symptomatologic reduction in others but always, as in all histories, passing from a dangerous or “at risk” situation to a liveable one.
ATTUALITÀ
AIDS e giovani: il gruppo come spazio di apprendimento, Mimma Tafà e
Marco Masci 171


Riassunto. Gli autori presentano una proposta di formazione nel campo dell’HIV/AIDS, realizzata in un contesto universitario con studenti del 4° anno dell’indirizzo clinico della Facoltà di Psicologia. Nel contributo viene dato particolare rilievo al lavoro effettuato nello spazio esperienziale del piccolo gruppo, inteso come efficace strumento di formazione in ambito clinico.

Summary. The authors introduce a proposal of training in the field of HIV/AIDS. This has been carried out in a university setting and proposed to 4th year students in the clinical course within the Psychology Department. It has been particularly stressed the work put into practive within the frame of the small group, meant as an efficacious educational tool in the clinical context.
LE PRATICHE E LE TEORIE
SAMAN: una vibrazione che attraversa il Caos, Intervista di
Mariella Galli a Francesco Cardella 181

ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
I guardiani della porta aperta, Domenico Vazzoler 199
LA PAGINA LETTERARIA
Il risveglio di Edna: alba di un mondo nuovo o prodromo di una malattia?
a cura di Luigi Cancrini 217
Il Risveglio, Kate Chopin (1898). Trad. it Einaudi. Torino, 1977.


Anno XI, N. 19/1 Giugno 1996
EDITORIALE
Intervista di Massimo Pelli a Salvador Minuchin: “Non so, se mi insegni
ti posso aiutare”
1
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La complessità del “male oscuro”: un approccio aperto alla eziopatogenesi
e alla terapia della depressione,
Gianmarco Manfrida, Alessandra Melosi 11

Riassunto. All’interno dell’approccio sistemico relazionale, la depressione è stata un argomento piuttosto trascurato. Il motivo di questo, probabilmente, risiede nella difficoltà di proporre una teoria generale per un campo vasto e vario come quello della depressione. In antitesi ad una tendenza alla parcellizzazione delle forme depressive e degli interventi terapeutici, gli autori, allo scopo di individuare lo sfondo che le diverse forme depressive hanno in comune, esaminano quali ruoli intersecantisi possono avere i fattori individuali, biochimici, cognitivi, familiari, sociali nella eziologia, nello sviluppo e nel mantenimento della depressione. Gli autori individuano un modello di studio e di intervento terapeutico in cui la depressione viene vista come il prodotto congiunto di alcuni fattori di base predisponenti, di certi vincoli sociali e delle strategie di diversi giocatori. Vengono presentati alcuni casi clinici esemplificativi del modello proposto.

Summary. Depression has never been a popular subject with authors interested in a family, relational systemic approach, probably because of the vastity of the field and the difficulty of finding a unifying pattern to the variety of syndromes. Contrasting a recent tendency to excessive diagnostic distinction of depressive syndromes and therapeutic interventions, the authors look in this paper for a common background to various types of depression, examining what intertwined roles may have individual, family and social factors in the development of depressive pathology. Depression is thus examined in two clinical cases as the joint result of basic predisposing factors, of social conditionments and of interpersonal strategies of people involved.
LA PSICOTERAPIA
Crisi adolescenziali e crisi genitoriale: quesiti sull’intrapsichico e
sull’interpersonale,
Giulio Cesare Zavattini 27

Riassunto. Nel saggio viene messo in evidenza che alla base dei rapporti umani vi è la necessità di un appagamento del bisogno di affetti come una invariante per tutta la vita. Questa dimensione motivazionale costituisce una delle più importanti fonti della costanza del Sé e dà continuità alla nostra esperienza nonostante tutti i cambiamenti presenti nel ciclo di vita. In quest’ottica l’adolescenza viene intesa all’interno di una rinegoziazione del monitoraggio affettivo tra genitori e figli che implica non solo un “riassetto” del mondo rappresentazionale del singolo adolescente e di quello dei genitori, ma anche rimette in gioco le modalità dell’ autoregolazione affettiva della coppia coniugale.

Summary. The essay supports the evidence of the necessity to satisfy the affect needs unwaveringly throughout life as basic to all human relationship. This motivational dimension constitutes one of the most important fonts in personal stability and adds continuity to our experiences notwithstanding all the changes encountered during the cycle of life. From this point of view the adolescence becomes the focal point reorganization of the negotiation of affect attunement between parents and their children which implies not only a “re-valuation” of the representational world of each individual adolescent and that of the parents, but also the affect regulation of married couples is brought into play.
L’IDEA NUOVA
La dispersione dei processi familiari nella rete dei servizi sociali: implicazioni
per il trattamento delle famiglie multiproblematiche,
Jeorge A. Colapinto.
Commento di Stefano Cirillo 43


Riassunto. Le cosiddette «famiglie disimpegnate» (meglio, secondo l’autore, «famiglie diluite») costituiscono una sfida particolare per i terapeuti famigliari, sia perché esse tendono a sottrarsi al trattamento e sia per la debolezza dei legami al loro interno, la cui interazione viene sempre più delegata all’esterno, agli operatori dei Servizi. Questa delega è agevolata dal contesto culturale ed è difficile da contrastare; là dove, invece, un trattamento corretto richiederebbe di sperimentare intensamente i conflitti proprio nell’ambito del nucleo familiare, così da depotenziare il ruolo surrogatorio dei Servizi sociali.

Summary. Families identified as neglectful pose a special challenge to family therapists and other practitioners, not only because they are usually involuntary clients but also because of the relative weakness of their internal process, which often becomes “diluted” into the system of providers. Current social services practices that exacerbate the dilution of family process are hard to eradicate because they are rooted in a culture that promotes the transfer of functions from families to social agencies; families, immersed in the same culture, often collude with the agencies in their own dilution. The treatment of neglect in families calls for the nurturance of the family’s process and the disruption of the complementary pattern between family and regulatory agencies.
ATTUALITÀ
Il significato del gruppo nel trattamento dell’alcol-dipendenza,
Claudio Baraldi, Alfonso Speranza 67

Riassunto. Questo saggio affronta il tema del trattamento dell’alcol-dipendenza attraverso i gruppi di mutuo aiuto. Rilevate la genericità della spiegazione sociologica dell’auto-mutuo-aiuto e l’insufficienza della psicologia sociale dei gruppi e dell’interpretazione di Bateson del funzionamento dei gruppi di Alcolisti Anonimi, si propone una teoria alternativa basata su un approccio sistemico e comunicazionale. Si propone di osservare le diverse forme di comunicazione che caratterizzano i gruppi di trattamento dell’alcol-dipendenza. L’analisi di un caso, esposta nel saggio, mostra che una forma della comunicazione interpersonale è dominante ed è più rilevante sia dell’orientamento ai ruoli terapeutici che della dimensione del Noi del gruppo. Ciò spinge a sostituire l’idea che sia l’appartenenza ad un gruppo il fattore decisivo del trattamento, con quella alternativa che il gruppo (il Noi) sia un semplice catalizzatore di un orientamento intenso alla persona unica e specifica.

Summary. This essay concerns the treatment of alcohol-addiction through groups of mutual help. Considering the vagueness of the sociological explanation of mutual and self help, the inadequacy of social psychology of groups and of the Batesonian interpretation of Anonymous Alcoholics groups, we would like to propose an alternative theory, based on a systemic and communicational approach. We suggest observing the different communication forms which mark the groups treating alcohol-addiction. A case analysis, illustrated in the essay, shows that a form of interpersonal communication is dominant and is more relevant than both the orientation to the therapeutic roles and the “We” of the group. This result indicates the necessity to substitute the idea that group belonging is the most important factor in treatment with the alternative idea that the group (We) is simply a catalyst of an intense orientation towards a unique and specific person.
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Il gioiello di Indra, il rispecchiarsi delle emozioni, Alba Ammatuna 91
LA PAGINA LETTERARIA
Il bottone di Puskin, a cura di Luigi Cancrini 107
Il bottone di Puskin, Serena Vitali (1995). Adelphi, Milano


Anno XI, N. 19/2 Dicembre 1996
EDITORIALE
Abitare il tempo, Luigi Ciotti 113
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Il terapeuta familiare nel D.S.M.: storia di un’esperienza, Laura Vittori
Commento di Simona De Simone 127

Riassunto. L’autrice, partendo dalle origini della teoria sistemica, ripercorre le tappe fondamentali dell’evoluzione delle tecniche di terapia familiare, raccontando, in seguito, la sua esperienza come terapeuta familiare all’interno di un Dipartimento di Salute Mentale. Viene evidenziato come sia possibile, malgrado la varietà delle situazioni problematiche che si presentano in un servizio pubblico, creare un contesto terapeutico in quella sede.

Summary. The author, starting from the origin of the systemic theory, runs through the main stages of the evolution of the family therapy’s techniques. She also relates then about her experience as family therapist in a Mental Health Department. Notwithstanding the different problematic situations to be faced in a public Service, she stresses the chance to create there a therapeutic setting.
LA PSICOTERAPIA
Supervisione diretta e formazione: i didatti del Centro Studi a colloquio
con Marianne Walthers,
a cura di Maurizio Coletti 159

Riassunto. L’articolo, rielaborato da Maurizio Coletti, è la trascrizione di un seminario tenuto nel febbraio del 1977 da Marianne Walthers, all’epoca collaboratrice di Salvador Minuchin presso la Child Guidance Clinic di Philadelphia, ai didatti del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale. Emerge nella discussione la diversa visione della formazione in particolare sul modo di condurre la supervisione diretta, intesa dalla Walthers e dal suo gruppo come insegnamento unicamente di tecniche con confini molto chiari e definiti per quanto riguarda la vita personale degli allievi rispetto a quella dei didatti del Centro Studi più interessanti ad una visione “globale” dell’allievo.

Summary. The article, drawn up by Maurizio Coletti, is written out from the seminar held in February 1977 by Marianne Walthers then cooperating with Salvador Minuchin, by the Child Guidance Clinic in Philadelphia. The seminar was addressed to the teachers of the Centre for Family and Relational Therapy Studies. It comes out of the discussion a comparison between tow different points of view on training, especially on the way of leading the direct supervision: Walters considers it as the teaching only of techniques with very clear and defined borders as far as personal life of the student is concerned; the teachers of the Centre instead are more interested in a “comprehensive” view of the students.
L’IDEA NUOVA
La sindrome autistica del bambino: nuove prospettive di terapia familiare
Luigi Cancrini, Rosa Celeste Dentale, Gian Giacomo Tabet, Ester di Rienzo,
Rosario Pecori 173

Riassunto. Gli autori propongono, inizialmente, una revisione bibliografica sul concetto di sindrome autistica attraverso una lettura in chiave etologica. Successivamente espongono una esperienza clinica basata sulla utilizzazione della holding all’interno di una terapia familiare “strutturale”. Definito il comportamento autistico come “sciopero della comunicazione”, il lavoro dei terapeuti consiste in una attivazione ed in una valorizzazione delle figure genitoriali. La regolarità e la stabilità dei risultati così ottenuti vengono esposte in dettaglio.

Summary. The authors propose first a bibliographical review on the autistic syndrome concept from an ethological point of view. Afterwards they describe a clinical experience based on the utilization of the holding within a “structural” family therapy. Once they have defined the autistic behaviour as “communication strike”, the therapists’ work proceeds by activating and emphasizing the parental figures. Regularity and steadiness of results so achieved are set forth in detail.
LE PRATICHE E LE TEORIE
L’osservazione relazionale del pediatra, Intervista di Francesca De Gregorio
a Pietro Vessella 225
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
“Né troppo vicini, né troppo lontani: l’eroina tra Caterina e Stanislao”,
Chiara Cicala 233
LA PAGINA LETTERARIA
A proposito di Marcel Proust, di Ennio Calabria e dei suoi scogli,
di mondo interno e di mondo esterno del terapeuta
, a cura di Luigi Cancrini 257
A l’ombre des jeunes en fleurs, Marcel Proust


Anno XII, N. 20/1 Giugno 1997
EDITORIALE
La formazione in psicoterapia: un problema aperto, Luigi Onnis 1
PSICOTERAPIA-CURA-PSICOTERAPIA
Mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti con interventi di terapia familiare,
Marta Scandurra. Commento di Gianni Costanzo 9
Riassunto. L’autrice propone uno studio di valutazione sul mantenimento a cinque anni dalla conclusione della terapia, dei risultati terapeutici ottenuti con interventi di terapia familiare su un campione di 102 situazioni cliniche. Dopo l’esposizione delle procedure utilizzate per la classificazione diagnostica e per la valutazione dei risultati dell’intervento terapeutico, vengono riportati i risultati al follow-up e la loro elaborazione.

Summary. The author proposes an evaluation study of the therapeutical results obtained with family therapy on a sample of 102 cases during a 5-year follow-up. The criteria used for the classification and evaluation of therapeutical intervention results are exposed first, then follow-up results are reported and analyzed.
LA PSICOTERAPIA
L’area delle psicosi e il gruppo delle schizofrenie: il contributo
della psicoterapia ad una moderna nosografia dei disturbi psichiatrici
maggiori,
Luigi Cancrini, Francesca De Gregorio 23

Riassunto. Gli autori, partendo dalle ricerche di Wynne e Singer, precedentemente tradotte e pubblicate su questa rivista, mettono in evidenza come nella psicopatologia dei disturbi psichiatrici maggiori sia importante tenere distinte forme diverse della evoluzione di tali disturbi, che si trovano, a loro volta, in rapporto con forme diverse di evoluzione del pensiero del paziente designato e della comunicazione all’interno della sua famiglia. Viene in seguito proposta una ipotesi di classificazione dei disturbi psichiatrici maggiori che tiene conto, oltre che delle variabili sopra citate, del tipo di disturbo di personalità del paziente designato, della fase di ciclo vitale attraversata nel momento del manifestarsi della crisi e del periodo di insorgenza del disturbo.

Summary. Starting from Wynne and Singer’s researches, previously translated and published on this same journal, the authors point out how important it is, in the psychopathology of schizophrenic disorders, to keep apart different aspects of the evolution of these disorders with are in turn related to different aspects of the specific patient’s thinking evolution and of the communication within his/her family. Moreover an hypothesis of classification of main psychiatric disorders is proposed. The classification considers not only the above mentioned variables, but also the specific patient’s personality disorder, which phase or life cycle he/she is in, while experiencing the crisis, and when the disorder arises.
L’IDEA NUOVA
Diffusione del consumo di sostanze stupefacenti psicotrope e condizione
giovanile in Italia: un’indagine sui diciottenni alla visita di leva,
Pasquale Collarile, Antonio Golini, Giovanni B. Sgritta, Enrico Tempesta,
Enzo Ballatori, Silvio Damiani, Tommaso Trenti, Michele Gigantino,
Antonio Ambrogio.
Commento di Luigi Cancrini 39

Riassunto. Il presente lavoro di ricerca, effettuato per conto della Direzione Generale della Sanità Militare, sulla base di un finanziamento accordato dal Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato svolto dal novembre 1993 al dicembre 1994 sui giovani all’atto della visita di leva, per valutare il consumo di sostanze stupefacenti da parte di questi ultimi. La rilevanza scientifica della ricerca è rappresentata dall’amplissimo campione e dal fatto che, per la prima volta in Italia, uno studio di prevalenza sul consumo di sostanze stupefacenti è stato associato ad un’analisi della condizione giovanile.

Summary. The research paper, carried out on behalf of the General Department of the Army medical Corps, with found provided by the National Fundo of intervention for the struggle against drug addiction Presidency of the Council of Ministers, has been developed from November 1993 to December 1994 on young men passing the medical examination for call-up, to evaluate their possible drug abuse. In the scientific relevance of this research play a major role the huge sample utilized and the fact that, for the first time in Italy, a survey on drug abuse was associated with an analysis of youth condition.
ATTUALITÀ
Dalla scheda telefonica alla cartella dati, Andrea Mosconi, Manuela Tirelli 77

Riassunto. Gli autori presentano una rielaborazione del concetto, classico, della Scheda Telefonica in Cartella Dati. Viene discusso il concetto di dato come “vincolo” utile a costruire un’area consensuale con la famiglia. Viene esaminato tale concetto all’interno della corrente Strategica e Conversazionale. Viene evidenziata, comunque, l’utilità di ritenere delle informazioni in forma codificata anche e soprattutto per motivi di ricerca.

Summary. The authors submit a re-elaboration of the classical concept of telephone card into data sheet. The datum concept is discussed considering it as “tie” useful to the building of an area of mutual consens with the family. This concept is being examined within the strategic and conversational trend. It is stressed however the usefulness of keeping pieces of information as codes also and above all for research’s sake.
LA PAGINA LETTERARIA
Therèse di Schnitzler: psicoterapia e forza del destino,
a cura di Luigi Cancrini 103
Therèse, Schnitzler. Edizione francese: Galman Levis, Paris 1981


Anno XII, N. 20/2 Dicembre 1997
EDITORIALE
La mediazione familiare: il punto di vista di un avvocato, Carla Marcucci 109
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Anche i divorzi si bloccano, Philippe Caillé 121
Riassunto. Esiste in Norvegia, dal 1991, un obbligo di mediazione per le coppie sposate con figli minori di 16 anni che richiedano una separazione ufficiale. L’esperienza in questo tipo di mediazione porta gli autori a pensare che il divorzio non sia un fenomeno univoco. Da un punto di vista sistemico, i divorzi potrebbero dividersi in divorzi per “deficit di assoluto di coppia”, che solitamente si svolgono bene, e divorzi per “eccesso di assoluto di coppia” che si svolgono spesso molto male e portano a situazioni bloccate. Di fronte a queste situazioni bloccate, che generano molta sofferenza, la mediazione obbligatoria, con un massimo di quattro sedute, è relativamente illusoria. Si studia la questione di una mediazione estesa a scopo terapeutico.

Summary. Since 1991 in Norway the married couples with sons under 16 who apply for legal separation are obligated to family mediation. The experience of the author of this work teaches us that divorce is not an univocal phenomenon. from a systemic point of view, we may assert that divorces are divided into divorces because of “absolute couple deficit”, that usually develop well, and divorces because of “absolute couple excess”, that often develop very badly and bring to blocked situations. These last are situations which generate much suffering and the obligatory mediation, which is planned in four sessions, is relatively illusory. This work underlines that in such situations a longer family mediation for a psychotherapeutic work is necessary.
LA PSICOTERAPIA
Sculture di sogno e destino della coppia: attendibilità di una previsione fatta
all’inizio del lavoro psicoterapeutico,
Elvira Tartaglia, Caterina Borrello,
Chiara Cicala, Diorana Chiurchiù, Giovanni Gabrielli,
Vanna Monticelli,
Anna Squitieri, Pietro Vessella, Luigi Cancrini 139


Riassunto. Il presente lavoro di ricerca espone i primi risultati ottenuti con un campione di 19 coppie sottoposte a terapia di coppia con il protocollo, ormai noto, di Philippe Caillé. L’ipotesi che viene portata a verifica è quella per cui si può prevedere in modo sufficientemente attendibile se una coppia è destinata a sciogliersi o invece a restare unita sulla base del livello di concordanza/discordanza delle sculture mitiche che rappresentano la percezione, solo parzialmente consapevole, della natura unica ed originale, del patto implicito specifico di quella coppia.

Summary. This research work presents the first results achieved with a sample of 19 couples subjected to a couple therapy with the well-known Philippe Caillè’s protocol. The examined hypothesis is the one which allows us to foresee in a sufficiently reliable way if a couple is doomed to split up or, on the contrary, to last on the base or the agreement /disagreement level of the mythical sculptures which represent the perception, only partial aware, of the unique and original nature, of that couple’s implicit specific agreement.
L’IDEA NUOVA
Abusi all’infanzia: fattori di rischio e percorsi di intervento, Paola Di Blasio 153

Riassunto. L’autrice del presente lavoro, partendo dall’esperienza del Centro per il Bambino Maltrattato di Milano, struttura che opera dal 1984 in tema di abusi all’infanzia, espone le principali teorie sui fattori di rischio psicosociale del maltrattamento e dell’abuso sessuale, descrivendo in seguito alcuni possibili percorsi di intervento per la tutela del minore e laddove possibile per il recupero della sua famiglia d’origine.

Summary. The author of this work, starting from the experience of the Milan Center for ill-treated children, a body operating since 1984 for prevention of abuses on infancy, unfolds the main theories about the psychosocial risk factors of sexual ill-treatment and abuse, describing afterwards as possible paths of action for minors protection and whenever it is possible to recuperate their own family.
ATTUALITÀ
Problemi e prospettive della Psicoterapia della Famiglia in Italia e in Europa,
Camillo Loriedo 173
LE PRATICHE E LE TEORIE
Una nuova e diversa storia: terapia familiare e dipartimenti di salute mentale
Roberto Pezzano. Commento di Massimo Pelli 191
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Figli di Penia: al di là del problema antropologico nella formazione
del terapeuta Relazionale.
Cristo Arévalo Cuadra 205
LA PAGINA LETTERARIA
Il suicidio di Ippolito: parole che lo raccontano, parole che gli rispondono
a cura di Luigi Cancrini 227
Tutti i nostri ieri, Natalie Ginsburg. Einaudi Torino (1996)


Anno XIII, N. 21/1 Giugno 1998
EDITORIALI
Psicoanalisi e terapia familiare sistemica: genitori invadenti e figli ingrati,
Luigi Cancrini 1
In memoria di Dick. Auerswald, Rose Galante 7
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La crisi familiare alla conoscenza dell’omosessualità del figlio,
Luca Pietrantoni 11
Riassunto. L’articolo mette in evidenza le fasi della crisi familiare che in genere seguono allo svelamento o alla scoperta dell’omosessualità del figlio. Dopo una iniziale reazione di shock emotivo, i genitori alternano sentimenti di rabbia, colpa e solitudine ed elaborano la perdita dell’immagine fantasticata del figlio. Col tempo, attraverso una ridefinizione delle credenze e dei miti familiari, i genitori ricostruiscono un nuovo ruolo per il figlio più congruente con la sua identità. La consultazione psicologica con i familiari e con l’adolescente omosessuale può agevolare il superamento della crisi e la ricostituzione di un clima familiare di accoglienza e supporto reciproco.

Summary. This article outlines family crisis stages following disclosure or knowledge of the son’s or daughter’s homosexuality. In the beginning, it is common to have a reaction of emotional shock; then parents usually express their feeling of anger, guilt, and loneliness through the process of loss of their child’s fantasised image. Counselling with both homosexual adolescents and his or her parents can help the family to manage their crisis and to rebuild a supportive and empathetic family environment.
LA PSICOTERAPIA
Le fratture del tempo nelle famiglie adottive, Bernard Prieur 21

Riassunto. Il presente contributo, attraverso l’esposizione di alcuni casi clinici affrontati da un punto di vista sistemico-relazionale, intende mettere in evidenza alcune peculiarità dell’intervento con famiglie adottive, nel momento in cui, queste famiglie chiedono aiuto, essendo entrate in crisi sui comportamenti dei figli adottivi, che si dimostrano diversi da quelli immaginati.

Summary. The paper, through the description of a number of clinical cases, examined from a systemic-rational point of view, aims at highlighting some of the typical features of the cooperation with putative families, when help is needed because of the behaviour of the adopted child, failing to meet his/her parents’ expectations.
L’IDEA NUOVA
Confusione delle lingue tra adulti e bambini: il linguaggio della tenerezza e
il linguaggio della passione
, Sandor Ferenczi. Commento di Luigi Cancrini 43

Riassunto. In questo seminario del 1932 Sandor Ferenczi ci spiega in modo esemplare i meccanismi intrapsichici utilizzati dal bambino vittima di violenza in famiglia, affrontando tematiche quali: il transfert, l’importanza del trauma, e gli effetti a lungo termine degli abusi. Ricerche e interventi clinici successivi, anche di altri approcci teorici, hanno dimostrato la fondatezza delle ipotesi da lui avanzate come lui stesso si augurava nelle conclusioni dell’articolo.

Summary. In this seminar, dating back to 1932, Sandor Ferenczi superlatively explains the intrapsychical mechanism utilized by the child who suffered violence in his/her family by analysing issues such as transfert, the importance of trauma and the long-term effects of abuse. Further researches and clinical studies, also belonging to different theoretical approaches, confirmed the legitimacy of his hypotheses, as he himself had hoped in the conclusions of his article.
ATTUALITÀ
Dacci oggi la nostra azione quotidiana, Martino Lo Cascio 55
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Alla ricerca di un angelo: la storia di Agnese, Mimma Tafà 63

Riassunto. L’autrice ripercorre le tappe di un processo terapeutico seguito durante la fase indiretta della sua formazione in psicoterapia sistemica. Si tratta di una famiglia adottiva con una figlia adolescente: verranno pertanto descritte le principali problematiche emotive e relazionali che caratterizzano le situazioni di adozione in particolare in concomitanza dello svincolo. Grazie al lavoro di supervisione, lo spazio terapeutico è diventato per la famiglia una “base sicura” consentendo la narrazione delle storie familiari di ognuno in uno spazio di familiarità e condivisione.

Summary. The author goes back over the stages of a therapeutic process attended during the indirect period of her training in systemic psychotherapy. lt is a matter of an adoptive family with a son in adolescent age: it will be described the main emotional and relational problems which characterise adoption situations with particular attention to the disengagement phase. By the supervision the therapeutic setting has become a “secure base” for the family, allowing the narration of each one family story in a space of familiarity and sharing.
LA PAGINA LETTERARIA
Tossicomani e giocatori: a proposito di temerari, a cura di Luigi Cancrini 93
Il Giocatore, di Fedor Dostoyevsky. In concessione da EdUp


Anno XIII, N. 21/2 Dicembre 1998
EDITORIALE
Il burnout degli operatori: possibilità di prevenzione e di cura
Luigi Cancrini, Anna Cotugno 117
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Vite difficili: gli eventi paranormativi come fattori predittivi
di un comportamento tossicomanico,
Maria Grazia Cancrini,
Antonella Cipolletta, Silvia Mazzoni 123

Riassunto. Le autrici presentano una ricerca, attualmente ancora in corso, su un campione di 12 tossicodipendenti di età compresa tra i venti e i trentacinque anni, in trattamento metadonico e non presso un SERT di Napoli. Il lavoro indaga, attraverso gli strumenti del genogramma e dell’ecomappa, gli eventi paranormativi che hanno caratterizzato il ciclo vitale delle famiglie dei soggetti, nella ipotesi che la tossicodipendenza sia il risultato di un processo stocastico fra elementi strutturali e circostanze di vita che interagiscono tra loro in maniera significativa.

Summary. The authors present a still ongoing research on a sample of 12 drug-addicts aged between 20 and 35 years under treatment at a SERT in Naples with and without methadone. The article investigates, by means of genogram and ecomap, the events which characterized the life-cycle of the families of the subjects. The authors hypothesize that drug-addiction is the result of a stochastic process between interacting structural elements and life circumstances.
LA PSICOTERAPIA
Un’esperienza di coterapia: due coppie a confronto
Diana Margarita Kahn, Mario Tallarico, Mirella Ciucci 145

Riassunto. L’articolo descrive come, attraverso un processo circolare, due coppie impegnate in un percorso terapeutico costruiscono le rispettive identità. Una coniugale, l’altra terapeutica.

Summary. This article highlights the continuousness of the parallel formative process in two couples who, when they meet, find themselves at the same evolutionary stage and who, through therapy, are able to build up their own identities; one therapeutic, the other conjugal.
L’IDEA NUOVA
La formazione nell’ambito della Psicologia Giuridica: modelli
della conferenza di Villanova,
Donald N. Bersoff, Jane Goodman-Delahunty,
J. Thomas Grisso, Valerie P. Hans, Norman G. Poythress Jr, Ronald G. Roesch. Commento di Gaetano De Leo 159

Riassunto. Nonostante il dominio della Psicologia Giuridica sia un campo di studi fiorente e popolare, non vi è mai stato uno sforzo concertato di valutare i modelli attuali di formazione o di svilupparne di nuovi o di più efficaci. Quarantotto partecipanti su invito hanno assistito nel maggio del 1995 ad una conferenza nazionale che si è tenuta alla Scuola di Legge dell’Università di Villanova per cercare rimedi a questa mancanza. Alcuni gruppi di lavoro hanno portato alla luce le questioni dell’insegnamento e della formazione per quanto concerne: i corsi universitari; i corsi di dottorato in Legge e Scienze Sociali, il tirocinio clinico giuridico, i corsi interdisciplinari (lauree in Legge - Filosofia - Psicologia); i tirocini, gli internati, i corsi di post-dottorato; e infine i corsi avanzati. Questo articolo delinea i livelli e i modelli di formazione in ciascuna di queste aree.

Summary. Although the domain of law and psychology is a bur-geoning and popular field of study, there has never been a concerted effort to evaluate current training models or to develop newer, more effective ones. Forty-eight invited participants attended a national conference held at Villanova Law School to remedy this deficiency. Working groups addressed issues of education and training for the undergraduate level; for doctoral-level programs in law and social science; for forensic clinical training; for joint-degree (JD/PhD-PsyD) programs; for those in practical internships, and postdoctoral programs; and for continuing education. This article delineates levels and models of training in each of these areas.
ATTUALITÀ
Vecchi e nuovi riti di passaggio, Franca Fessia 185

Riassunto. Ripensando al lavoro con adolescenti, un’insegnante nota come il diventare adulti sia reso problematico anche dal venir meno di riti di passaggio. Esaminati alcuni riti di passaggio delle società tribali ed individuati alcuni rituali odierni sostitutivi, si leggono le vicende dei protagonisti adolescenti di due romanzi come tappe di un percorso di iniziazione.

Summary. While considering her work with adolescents, a teacher observes that also the failing of rituals of passage makes growing adults problematic. Some rituals of passage in tribal societies and some present substitutive rituals are examined. The events involving the teenage protagonist in two novels are presented as stages of a way of initiation.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Storie di cui non si vuole sapere più nulla. A proposito di adozione
“particolare”,
Donatella Cantù, Maria Luisa Vinci.
Commento di Paola Mari 197

Riassunto. Le autrici esaminano alcune famiglie dove, ricorrendo alla possibilità prevista dalla legge italiana, uno dei due coniugi chiede l’adozione di un bambino che, fino a quel momento,è figlio solo dell’altro coniuge. L’articolo ipotizza che con questa iniziativa le famiglie non solo tendano, come dichiarano, a togliere il bambino da una situazione di “diversità”, dandogli la normalizzazione anagrafica, ma anche a tacitare il dolore non ancora elaborato di lutti legati alle loro difficili vicende passate. Oltre che un adempimento per rispondere al Tribunale per i Minorenni committente, l’intervento psicologico fatto nell’istituzione pubblica potrebbe rappresentare l’occasione per la famiglia di trovare, da un altro vertice di osservazione, un nuovo punto di partenza dal quale riprendere a percorrere il proprio ciclo evolutivo.

Summary. The authors describe several families in which one of the spouses wants to pursue the adoption of the other spouse’s child/children. The work shows that behind the overt quest of “normalization” there is an unspoken request: families often try, through the adoption to hide the pain of unbearable losses that they have never coped with. Through public counselling, families could find help for themselves and their own life cycle.
LA PAGINA LETTERARIA
L’amore nevrotico: Guy de Maupassant, Sigmund Freud ed il complesso
di Edipo,
Luigi Cancrini 214
Una vita (1877), Guy de Maupassant
Anno XIV, N. 22/1 Giugno 1999
EDITORIALE
In ricordo di Mara, Luigi Cancrini 1
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
L’efficacia della psicoterapia, David H. Barlow 5

Riassunto. In una ricerca per la responsabilità nella distribuzione dei servizi sanitari, i legislatori sanitari, sia del settore pubblico sia del settore privato, stanno creando delle linee guida di pratica clinica, molte delle quali mettono fortemente in risalto l’approccio medico e farmacologico. Eppure, vi sono ora dati sufficienti a supportare l’efficacia delle procedure psicoterapeutiche per un’ampia varietà di disturbi specifici, e sembra che sia ora arrivato il momento di comunicare queste scoperte ai legislatori sanitari e anche al vasto pubblico. Allo stesso tempo, dovrebbero essere sviluppati i dati sulla distribuzione di questi interventi da parte dei clinici di prima assistenza direttamente sui setting dove si trovano ad operare. L’emergere di reti di ricerca pratica potrebbe aiutare a raggiungere questo ultimo obiettivo.

Summary. In a quest for accountability in the delivery of health services, health care policymakers in both government and private sectors are creating clinical practice guidelines, many of which heavily emphasize medical and pharmacological approaches. Yet, there are now sufficient data to support the efficacy of psychotherapeutic procedures for a wide variety of specific disorders, and it seems now is the appropriate time to communicate these findings to health care policymakers and the public at large. At the same time, data must be developed on the delivery of these interventions by frontline clinicians in the settings where they practice. The emergence of practice research networks may accomplish this latter goal.
LA PSICOTERAPIA
Il Giroscopio, Giancarlo Francini, Bruno Taddei 25

Riassunto. L’articolo presenta in maniera sistematica l’attuale modello operativo di Carmine Saccu, sia in ambito terapeutico che di supervisione didattica.

Summary. This paper describes how Carmine Saccu works, in family therapy and in supervision.
L’IDEA NUOVA
Due costruzioni della realtà: Terapia Sistemica e Tai Chi Chuan,
Philippe Caillé 57
ATTUALITÀ
L’esperienza della Sezione di Mediazione Penale Minorile di Roma
Melania Scali, Laura Volpini 73
Riassunto. In questo lavoro le autrici espongono alcune riflessioni teorico-cliniche sull’esperienza di mediazione penale minorile della Sezione di Roma. Vengono sottolineati i contesti normativi e i destinatari dell’intervento; in particolare viene dato rilievo alle procedure e metodologie dell’intervento, proponendo anche spunti critici al riguardo.

Summary. In this paper the authors present some of reflections on victim-offender mediation in juvenile justice system in Rome. The authors outline the legal regulations and the persons of mediation; specifically, also they suggest some critical elements about the procedure and the method.
LE PRATICHE E LE TEORIE
L’allontanamento del minore dalla famiglia, Giovanni Di Cesare 91
DOCUMENTI
Decreto del riconoscimento delle scuole, Regolamento e
Programma formativo del Centro Studi
101
LA PAGINA LETTERARIA
Destino personale e proposta di senso: storia di un generale psicoterapeuta
senza saperlo,
Luigi Cancrini 121
Le braci, Sàndor Màrai. Adelphi, Milano, 1998


Anno XIV, N. 22/2 Dicembre 1999
(numero su Bateson)

Territorio Bateson: una piccola mappa, Anna Cotugno, Giovanni Di Cesare 125
Metalogo di un albero con un pappagallo, Enzo Tiezzi 130
Per un’impostazione creaturale del problema mente-corpo,
Giuseppe O. Longo 134
Gregory Bateson e la soglia della complessità, Marcello Cini 139
La scena primaria dell’atto narrativo, Emanuele Trevi 144
Il Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale: la metafora
che noi siamo
, Luigi Cancrini 150
I paradossi di Gregory Bateson, Vincenzo Padiglione 156
Il fenomeno dell’ornitorinco: pensiero di storie, relazioni, differenze,
Anna Bianco 161
Relazione del gruppo “La struttura che connette ... le storie”,
Giovanni Di Cesare 166
Relazione del gruppo sulla “differenza”, Ester Pedone 170
Relazione del gruppo “sul gioco”, Susanna Cielo 176
Relazione del gruppo sul “Sacro”, Marisa Gianangeli 182
I traghettatori, Anna Cotugno, Giovanni Di Cesare 189


Anno XV, N. 23/1 Giugno 2000
EDITORIALE
Guaritori feriti, Nicola Butera, Sergio Cingolani, M. Antonietta Cosentini.
Anna Cotugno, Giovanni Di Cesare 1
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Quando il tempo è sospeso: individuo e famiglia nell’anoressia mentale
Luigi Onnis, Mirca Antenucci, Piera Benedetti, Marco Bernardini,
Salvatore D’Amore, Rosa Celeste Dentale, Luciano Di Gregorio, E. Ferilli,
Michele Giannuzzi, Daniele Giovannetti, Fabio Maurelli, Angela Maria Mulè, Anna Squitieri, Franca Tarantino 11

Riassunto. Gli autori propongono una concezione dell’anoressia mentale come sindrome complessa, in cui si intersecano componenti socio-culturali, familiari, individuali. Vengono, in particolare, esaminati, alla luce dei dati di una ricerca in corso, gli aspetti familiari, visti sia a livello dei modelli di interazione che a livello dei miti familiari. Si considera, infine, la complementarietà tra questi aspetti familiari e le problematiche psicologiche dell’individuo paziente.

Summary. Authors propose a conception of mental anorexia as a complex syndrome in which socio-cultural, family and individual components are interconnected. Particularly, following the preliminary data of a research in progress, they examine the family aspects at an interaction level as well as at a mythical one. Finally they underline the complementarily between these family aspects and the psychological dynamics of the individual patient.
LA PSICOTERAPIA
Bulimia nervosa: psicopatologia e psicoterapia in una prospettiva sistemica,
Alessandra Melosi 27

Riassunto. L’autrice discute i dati emersi dallo studio di un campione di venti soggetti con diagnosi di bulimia nervosa, confrontandoli con altre ricerche. Scopo del lavoro è quello di proporre una lettura del disturbo bulimico come segnale della lotta che il soggetto ingaggia contro un profondo senso di impotenza e disvalore, che trae origine in contesti familiari dominati dal conflitto per la definizione delle relazioni. All’interno di questa cornice sistemica vengono delineate alcune indicazioni di base per l’intervento terapeutico, sia a livello familiare che individuale.
Summary. The author first discusses data obtained from studying a sample of 20 subjects who have been diagnosed with bulimia nervosa. She then compares this data to other studies. The result of this study suggest an interpretation of the bulimic disorder as a signal of the struggle engaged by the subject against deep feelings of powerlessness and lack of self-esteem. These feelings emerge in families where there is a persistent struggle to define relationships. Within the systemic framework some basic guidelines are indicated for therapeutic intervention, both at the family and the individual levels.
L’IDEA NUOVA
Luoghi di un’esperienza formativa, Francesca Tonetti. Commento
di Rose Marie Galante 51

Riassunto. L’autrice descrive i luoghi (quello del lavoro e dell’attività professionale; quello della terapia e del training cioè dall’apprendimento della tecnica al sentirsi terapeuta; quello della supervisione diretta e indiretta e di quella propria) dove si è svolta la sua esperienza formativa e ne delinea di nuovi essendo la formazione un processo che non ha un inizio e una fine. Viene ipotizzata una sorta di corrispondenza tra le varie tappe del percorso formativo, vissuto quindi come la realtà dell’esperienza soggettiva, e le fasi del ciclo vitale.

Summary. The author describes places (the work and professional activity one; the therapy and training one, that’s learning the techniques to fell therapeutist; the direct the indirect and the own supervision) where her formative experience went on and she delineates new ones because formation is a process without a beginning and an end. There is an assumption about a kind of correspondence between the formative way stages, lived like the subjective experience reality, and the life cycle fases.
ATTUALITÀ
Il counseling nella scuola media superiore: l’intervento relazionale
con l’adolescente tra strategia e narrativa
, Massimo Barbieri 71
LE PRATICHE E LE TEORIE
Ascoltando la voce delle vittime di reato. Verifica dell’intervento di mediazione
penale minorile: una ricerca qualitativa, Gaetano De Leo, Laura Volpini,
Anna Carla Polito 91

Riassunto. Gli autori hanno effettuato un follow-up qualitativo nelle città di Roma e Trento, su due casi di mediazione penale minorile. In particolare, la ricerca si è centrata sulle vittime di reato e le loro famiglie. Queste sono state intervistate in merito alla loro soddisfazione per l’intervento di mediazione, sia dal punto di vista dell’interazione con il sistema processuale penale, sia dal punto di vista del contesto di mediazione e della ristrutturazione dei rapporti con gli autori del reato. Le tre principali aree analizzate sono quelle relative: 1) ai vissuti del reato; 2) all’intervento di mediazione; 3) agli effetti di tale intervento. Risulta che le vittime e le famiglie si sentono soddisfatte rispetto all’interazione ed alla comunicazione con i mediatori e si sentono più consapevoli del proprio ruolo nella dinamica dell’azione-reato. La comunicazione con il sistema penale sembra invece meno soddisfacente per ciò che riguarda la conoscenza e il coinvolgimento delle vittime rispetto agli esiti del procedimento giudiziario.

Summary. The authors develop qualitative follow-up about two juvenile penal mediation cases, in Rome and Trent: the focus is on the victims and their parents. The satisfaction about mediation programme is the goal of interview. Particularly, the interactions with penal justice system, with mediators and with offenders are examined. Three main levels are analysed: 1) emotional aspects of crime, 2) mediation processing and 3) its effects. It result there is a good satisfaction about communication and interactions with mediators; the victims became more awareness of their role in criminal action. Otherwise, less information and less involvement in the judgement doesn’t satisfy completely these subjects.
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
La modalità comunicativa nelle famiglie psicotiche e le risonanze per l’équipe,
Roberto Rossi 105

Riassunto. Lo studio delle relazioni nelle famiglie psicotiche ha evidenziato la presenza di specifici pattern comunicativi. Analizzando alcune difficoltà d’interazione fra famiglie ed operatori, ipotizziamo come alcune di esse siano isomorfiche alle caratteristiche comunicative delle famiglie.

Summary. Surveys on relationships in psychotic families showed the presence of specific communicative patterns. Some difficulties in relationship between families and caregiver are analysed, seeming as they are isomorphic to communicative patterns of families.
LA PAGINA LETTERARIA
Un gioco con la memoria: ovvero il filo rosso della tematica edipica,
G. Francesco De Tiberiis 115
Un disturbo della memoria sull’Acropoli, vol.11. Opere complete di Freud.
Torino, Boringhieri Editore.


Anno XV, N. 23/2 Dicembre 2000
EDITORIALI
Un film interrotto bruscamente: Luciana, Noi della RANDOM 125
Venti anni dopo: Franco Basaglia, Luigi Cancrini 126
Vittoria!!!, Alberto Zucconi 129
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
I bambini raccontano: il processo di rivelazione nell’abuso sessuale all’infanzia
Teena Sorensen, Barbara Snow 131

Riassunto. Analizzando le rivelazioni di un ampio campione di bambini, vittime accertate di abuso sessuale, di età compresa fra 3 e 17 anni, emerge che in un primo momento la grande maggioranza di questi aveva negato di aver subìto l’abuso. Gli autori definiscono la rivelazione come un processo, con delle sue fasi e caratteristiche precise: pensare alla rivelazione come un momento singolo e definito, così come spesso fa chi si occupa delle procedure diagnostiche in questi casi, rischia di causare danni ed ingiustizie ai bambini.

Summary. In an analysis of the disclosure by a large number of children from 3 to 17 years of age of having been sexually abused, and who were eventually confirmed as credible victims, the large majority at first denied the abuse. The authors describe disclosure as a process with definable phases and characteristics - seldom the single entity that typical investigations consider disclosure to be, thereby setting the stage for ensuring injustices and harm to the children.
LA PSICOTERAPIA
Vecchi e nuovi padri, Matteo Selvini 145

Riassunto. La terapia familiare nasce con il passaggio dal padre autoritario al padre democratico nella affermazione del ruolo strategico del padre in polemica con l’impostazione tutta diadica madre-figlio che caratterizza la psicoanalisi. I padri che si incontrano nelle terapie familiari sembrano essere più arcaici della media, uomini affettivamente autarchici, classificabili in tre tipi: sacrificale, edonista e nevrotico. Il nuovo padre che accudisce i figli e condivide la responsabilità genitoriale, che tipo di relazione, e con quali rischi, stabilisce e stabilirà con i suoi figli? Quelli del corto circuito ansioso, dei vari tipi di permissività, dell’eccesso di lealtà, dell’inversione di ruoli e di un sovraccarico che produce discontinuità ed imprevedibilità.

Summary. Family therapy starts with the transition from the authoritative father to the democratic one, in the affirmation of his strategic role and in open contrast with the dyadic mother- child model which is peculiar of psychoanalysis. The fathers we encounter in family therapy appear to be more of an archaic mode than the average: they are affectively autarchic and can be classified within three types: sacrificial, hedonist and neurotic. The “new” father cares for the offspring and shares parental responsibility, what kind of a relationship (entailing the risks) does he set up and maintain with his children? Those involving a short circuit of anxiety, various forms of permissive behaviour, an excess of loyalty, a switching of role sand an overload that gives rise to discontinuity and unforeseeable behaviour.
L’IDEA NUOVA
Crisi di riavvicinamento e reazione terapeutica negativa: pratica e teoria
del lavoro con i pazienti che funzionano ad un livello borderline
,
Luigi Cancrini 165
Riassunto. L’autore studia inizialmente i casi riportati da Maher, Pine e Bergman nella loro riflessione sulla “crisi di riavvicinamento”. Analizzando in particolare le sequenze dell’interazione madre-bambino, l’autore confronta tali sequenze con quelle descritta da Kernberg nei suoi lavori sul controtransfert, e sottolinea le analogie, di grande interesse teorico e clinico, fra i due ordini di sequenze. Forme diverse di reazione terapeutica negativa caratteristiche della struttura border-line di personalità vengono considerate, sulla base di queste osservazioni, come formazioni che ripetono, a distanza di tempo, le vicende interpersonali proprie delle crisi di riavvicinamento.

Summary. At the beginning, the author studies the case reports by Maher, Pine and Bergman, considering the “reapproaching crise”. Analysing, in particular, the sequences of the mother-child interaction, the author compares these sequences to those ones describes by Kernberg in his works in countertransference, and he underlines the analogies. Different types of negative therapeutic reaction, typical of border-line structured personalities, are considered, on the basis of these observations, as forming which repeat, after a time, the interpersonal events peculiar of the reapproaching crises.
ATTUALITÀ
Gli esploratori di sostanze psicoattive: fattori predittivi e protettivi
in un mondo “sommerso
”, Maria Grazia Cancrini, Melania Nicolò 205

Riassunto. Le autrici presentano una ricerca, attualmente ancora in corso, su un campione di 16 soggetti “esplorati” di sostanze psicoattive di età compresa tra i 19 ed i 33 anni. Il lavoro indaga attraverso gli strumenti della intervista semi strutturata, del genogramma e dell’ecomappa quali siano i fattori protettivi che intervenendo sui comportamenti “a rischio” consentono ai soggetti di non sviluppare una vera e propria tossicodipendenza. L’articolo mette a confronto i diversi eventi paranormativi che intervengono nel ciclo vitale degli “esploratori” e dei “tossicodipendenti”.

Summary. The authors introduce a still in progress research on a sample of 16 subjects, aged between 19 and 33, who are psychoactive drugs “explorers”. The study investigates the protective factors with 19 and 33, who are psychoactive drugs “explorers”. The study investigates the protective factors which, acting on risky behaviours, enable the subjects not to develop a real drug addiction. The tools used for the research are semi-structured interviews, genome and eco-maps. The writing compares different par-normative events which intervene in the cycle of life of “explorers” and “drug addicts.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Riflessioni sulla differenza tra consulenza e terapia, Giovanni Di Cesare,
Ilaria Randolfi, Giovanna Savarese 221
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
Costruzione e decostruzione di una teoria: il modello dei giochi psicotici,
Ivo Papadopoulos 227
Riassunto. L’oggetto del presente lavoro non riguarda la schizofrenia, ma l’analisi epistemologica di una teoria sulla schizofrenia: il “Modello dei Giochi Psicotici” del gruppo della Prof.ssa Selvini-Palazzoli. L’intero progetto si situa, quindi, ad un livello meramente linguistico, per poi estendersi necessariamente all’analisi dei valori, delle credenze, dei pregiudizi ed in particolar modo delle epistemologie (nell’accezione batesoniana) che gli atti linguistici contenuti nel testo preso in esame sottendono. Per questo motivo tutto il lavoro si basa sulla critica semantica ed ermeneutica piuttosto che sul tentativo di validare o invalidare il Modello dei Giochi Psicotici. Wittgenstein è il pensatore su cui tutto l’articolo si fonda. Infatti, l’ipotesi guida di tutto il lavoro si basa sull’idea che il linguaggio da noi stessi creato assuma immancabilmente uno statuto autonomo, divenendo così, in maniera recursiva, orientante rispetto le nuove idee. L’articolo, oltre ad essere uno studio che tenta di decostruire logicamente le trame linguistiche del Modello dei Giochi Psicotici, allo stesso tempo prende dialetticamente in considerazione tutto il discorso sul metodo.

Summary. This issue doesn’t concern schizophrenia, but the epistemological analysis of a theory upon schizophrenia: the “Model of the Psychotic Games” by Selvini-Palazzoli and her group. So the whole project concerns the linguistic dominy; but it necessary spreads to the values, beliefs, biases and especially the epistemological analysis that the linguistic acts in the volume assume. For this reason, the entire work is founded on a semantic and hermeneutic criticism, rather than the attempt to confirm or not the Model of the Psychotic Games. Wittgenstein is the philosopher the issue is based on. In fact, the main hypothesis concerns the idea that the language created by ourselves assumes an autonomous status. In this manner it orients, in a recursive way, the new ideas. Finally, this issue, besides being a study that attempt to logically deconstruct the linguistic fillings of the Model of the Psychotics Games, at the same time dialectically concerns the problem of the scientific method.
LA PAGINA LETTERARIA
“L’immortalità”: Milan Kundera misura la distanza nelle coppie,
Maria Laura Vittori. Commento di Philippe Caillé 271
L’immortalità (1990), Milan Kundera. Adelphi Editore, Milano


Anno XVI, N. 24/1 Giugno 2001
EDITORIALE
“La Psicoterapia: una opportunità per tutti”. Proposta di testo legislativo
per l’accesso alla psicoterapia
1
LA PSICOTERAPIA
Metafora, analogia, racconto: un piccolo prontuario per il terapeuta familiare,
Sandra Deidda, Mauro Gonzo, Manuela Tirelli 5
Riassunto. Gli autori, dopo aver definito la specificità della metafora all’interno della conversazione (costruire qualcosa che non c’è, produrre un salto di livello all’interno del linguaggio, consentire di cogliere nuove informazioni e contribuire così a costruire il cambiamento) si occupano dell’uso di questa figura retorica nel campo della psicoterapia familiare. Propongono quindi metafore adatte ai diversi momenti dell’intervento terapeutico e ai diversi problemi che possono essere affrontati in terapia. Vengono presi in considerazione anche racconti, favole, aneddoti, prescrizioni ristrutturanti che, pur appartenendo a diverse tipologie narrative, possono svolgere un’importante funzione dal punto di vista della trasformazione in senso metaforico della comunicazione in seduta. Gli autori sottolineano come ciascun terapeuta possa utilizzare gli esempi proposti per costruire nuove metafore e nuove storie tenendo conto del contesto clinico in cui opera e della relazione in corso.

Summary. The authors have, first of all, defined the peculiarity of the metaphor within the conversation (such as building something that it is not there, producing a jump of level in the language, allowing to catch new information that will contribute to make the change), then they have been interested in the usage of this figure of speech in the family psychotherapy. They suggest different metaphors, that can be properly used in the different moments of the psychotherapic work. They also suggest tale, anecdotes and short stories: the e are not figures of speech, but they can, as well, have an important function in a metaphoric point of view. The authors underline that every psychotherapist can use the examples given in order to build other metaphors and stories according to the particular context of their psychotherapy and relationship.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Famiglia, diabete e malattia somatica cronica nel giovane: protocollo
di valutazione sistemica cronica e modelli interattivi caratteristici,
Nicoletta Rovera, Pier Giuseppe Defilippi 27

Riassunto. Il nostro lavoro descrive l’intervento di consulenza familiare che, attraverso la definizione di un protocollo di valutazione, ha portato la descrizione di modelli interattivi caratteristici di due famiglie con un figlio tra i 19 e i 22 anni malato di diabete, per dare un significato non più solo biologico ma relazionale alle difficoltà di accettazione e di gestione della patologia. La presenza di questi pattern caratteristici in differenti situazioni patologiche croniche (diabete mellito, asma, epilessia, anoressia, tumore, handicap, ecc.) suggerisce una correlazione tra alterazioni strutturali familiari e cronicità del processo di malattia. Piuttosto che di “famiglie psicosomatiche”, o di “famiglie somatopsichiche”, oppure di “famiglie con handicap” sarebbe più appropriato parlare di famiglie con malattia cronica.

Summary. Our work describes the intervention of family counselling that, through an evaluation protocol definition, brings the description of typical interactive models of two families with young man aged 19 and 22, diabetic, in order to give a meaning not only biological but in relation to difficulties of disease management and acceptance also. The presence of these typical structures in different chronic pathological situations (diabetes mellùus, asthma, epilepsy, anorexia, cancer, handicap, etc.) suggest a relation between alteration of family structure and chronicity of the disease course. Instead of “psychosomatic families” or “somatopsychic families” it could be more suitable to speak about them as chronic disease.
L’IDEA NUOVA
Gli psicotici trattati da Mara Selvini Palazzoli e dalla sua équipe negli anni 90, Matteo Selvini, Simona Benzi, Stefania Capelli, Sara Ferraris, Andrea Gazziero, Paola Morosini, Emanuela Pasin, Alberto Penna, Antonio Pepoli 47

Riassunto. Questo gruppo di ricerca sta studiando tutte le terapie familiari con pazienti psicotici condotte da Mara Selvini Palazzoli con le sue differenti équipe. Questi 62 casi degli anni ‘90 sono molto interessanti per l’estrema difficoltà nel far emergere tipologie familiari ricorrenti. Quanto all’esito delle terapie appaiono variabili decisive: riuscire a costruire un’alleanza terapeutica con il paziente, aiutarlo ad esprimere apertamente le sue sofferenze, l’alleanza con almeno un membro della famiglia.

Summary. This study group is working on every family therapy with a psychotic child carried out by Mara Selvini Palazzoli and her different teams. These 62 cases of the nineties are very interesting because of the great difficulty to describing recurring family typologies. As to the result of family therapies some variables are vital: the therapeutic alliance with the patient, helping him/her to express overtly his/her suffering and alliance with at least one family member.
I FATTI
Evidence-Based Medicine: un nuovo reflusso empirista, Ettore Micheli 54
LE PRATICHE E LE TEORIE
Strategie educative in un progetto di prevenzione di territorio: la Girandola
dell’Alcol e i disegni nella scuola,
Allaman Allamani, Elisabetta Forni,
Patrizia Ammannati, Ilaria Bassetti, Sani, Alberto Centurioni,
Francesca Monechi 71

Riassunto. All’interno di un Progetto di Ricerca Intervento, i messaggi necessari per raggiungere la popolazione della Comunità possono essere convogliati attraverso canali già esistenti (quotidiani, riviste, TV, radio), o possono essere creati degli strumenti particolari. Come parte del Progetto di Ricerca Intervento sull’Alcol del Distretto Sanitario di Rifredi (16.900 abitanti), a Firenze, 5.500 girandole dell’alcol (tradotte e adattate dalla girandola di Stoccolma). Sono state distribuite durante il 1996 nell’area del Progetto dove potevano essere prese gratuitamente in diversi posti. Due campioni, uno di una associazione di consumatori e l’altro di genitori di studenti, hanno risposto ad un questionario ed alcune persone “chiave” locali sono state sottoposte ad una intervista. In tutte le situazioni, la girandola ha dimostrato di essere comprensibile, utilizzabile e in grado di suscitare dibattiti sulle questioni riguardanti l’alcol. Nel 1996-1997 tredici insegnanti di scuole materne, elementari e medie locali, dopo un corso biennale per abilità comunicative e prevenzione in materia di alcol, hanno programmato ed attuato un progetto di educazione alla salute sulle questioni dell’alcol e del cibo; un risultato sono stati 8 disegni prodotti dagli studenti, che sono stati appesi negli autobus municipali dove sono stati riconosciuti dal 7% dei residenti intervistati.

Summary. In a Project of Research Intervention, the necessary messages to reach the population of the Community can use means already existant (daily newspapers, reviews, TV, radio), otherwise new specific instruments can be created ex novo. As a part of the Project of Research Intervention on Alcohol, promoted by the health public service of Rifredi (16,900 inhabitants) near Firenze, in 1996 5500 “alcohol Catherine-wheels”(translated and adapted from the Stockholm “Catherin-wheels”) have been free distributed. Two samples, one making part of a consumer association and the other of students’ parent, have answered to a questionnaire, and some local “key” person have been subjected to a qualitative interview. In all the situations, the “Catherine-wheel” has demonstrated to be understandable, unstable and able to stimulate debates around questions concerning alcohol. In 1996-97, after a two-year course for communication and prevention in alcohol’s matter, 13 teachers of local nursery- and compulsory schools have planned and realized a project of health education on alcohol and food questions. Eight drawings have been made by students and showed in some schools and in a supermarket, they have been put in buses where more than a quart of interviewed residents have recognized them.
ATTUALITÀ
Le coppie omosessuali: aspetti specifici e intervento clinico,
Margherita Graglia 87

Riassunto. L’articolo esamina alcune caratteristiche delle coppie omosessuali, come l’invisibilità sociale, la tendenza alla coesione nelle coppie lesbiche e la tendenza all’apertura nelle coppie gay. In conclusione si analizzano gli stereotipi più diffusi sulle relazioni amorose tra persone dello stesso sesso e alcune ricerche che li hanno disconfermati.

Summary. The article examines some features of homosexual couples, such as their social invisibility, the tendency towards merger characterizing lesbian couples and that towards “opening” which is typical of gay male ones. In conclusion, the article analyses the wide spread stereotypes concerning homosexual love affairs and some studies proving them false.
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
Alice nel paese delle meraviglie. “Un percorso nella tossicodipendenza
femminile”,
Maria Zupo 97

Riassunto. Il contesto entro cui si articola l’intera terapia in supervisione indiretta con il prof. Luigi Cancrini ripropone il dilemma del servizio pubblico come ambito in cui sia possibile l’intervento terapeutico, assimilato, per definizione, per anni al contesto privato. Il SerT, servizio pubblico, si ripropone con tutti i suoi limiti, come “possibile risposta ai bisogni di salute dei cittadini, nei suoi aspetti di complessità”. L’intervento riguarda la presa in carico di una giovane donna tossicodipendente ed è costruito e acquista significato nel suo aspetto processuale. La terapia evidenzia, inoltre, i toni emotivi che il terapeuta vive con la famiglia, il lavoro di supporto indispensabile e di cesellamento del supervisore e la condivisione di indirizzo ed emotiva dell’intero gruppo di supervisione che sostiene il lavoro terapeutico.

Summary. The framework of the all therapy, indirectly supervisioned with Prof. Cancrini, sets again the dilemma of the public health service as a place where it should be possible the therapeutic intervention, for years associated to private context. The SerT public service wants to tee, even with its limitations, an answer to the health needs of people. The intervention concerns a drug addict young woman, who was in charge. The therapy underlines the emotional aspects of the relation between the therapist and the family, the necessary work of aid and chiselling of the supervisor and the work of the all supervision group who supports the therapeutic activity.


Anno XVI, N. 24/2 Dicembre 2001
EDITORIALI
Vagando e divagando tra boschi e saggezza, Gaby De Silva 113
Addio Francesco: sarai sempre con noi, Luigi Onnis 117
LA PSICOTERAPIA
Oltre il muro delle resistenze: importanza dei processi psicopatologici nell’informare il trattamento psicoterapeutico, Francesco Colacicco 121

Riassunto. In questo articolo l’autore sviluppa una riflessione sul rapporto tra psicopatologia e terapia, segnalando quanto sia importante, per il clinico, evitare la separazione tra la descrizione dei fenomeni psicopatologici e le spiegazioni del loro verificarsi. La presa in carico del paziente non può essere centrata esclusivamente sulla remissione dei sintomi ma va focalizzata sulla loro funzione, ricercando collegamenti fra la storia personale e famigliare del paziente e l’insorgenza e lo sviluppo dei disturbi psichici e comportamentali. Per far questo il terapista deve prendere in considerazione l’organizzazione psicologica della persona, i meccanismi di difesa che adotta, i tratti del suo carattere e i processi psicopatologici che caratterizzano lo stato di disagio psichico: elementi psicotici, borderline e nevrotici sono stratificati all’interno della personalità e lo psicoterapeuta deve essere capace di rivolgersi a ciascuno di essi. Un elemento comune nelle diverse forme d’intervento è costituito dall’esperienza del controtransfert: meccanismi dello stesso tipo si generano anche nel rapporto con i gruppi e con le famiglie. Secondo l’autore nel lavoro terapeutico con le famiglie si determina un intreccio relazionale tra il mito della famiglia del paziente e quello della famiglia del terapista. Per questa ragione il terapista familiare può servirsi della percezione di sé come oggetto di transfert per comprendere quello che succede in terapia. In questo processo da inconscio ad inconscio, può esserci il rischio che la famiglia torni utile all’economia psicologica del terapista provocando il blocco della terapia. Per contrastare le tendenze fusionali del terapeuta è meglio evitare di incontrare da soli le famiglie e prevedere l’apporto della supervisione.

Summary. In this article, the author reflects on the relationship between psychopathology and psychotherapy, underlying how it is important for the physician to avoid to separate the description of the psychopatological phenomenon from the explanations of their happening. Taking care of the patient can not mean just the extinction of the symptoms: it must be focalized on their function, looking for links between patient’s personal and familial history and the onset and development of the mental and behavioural diseases. To reach this aim , the therapist has to consider the psychological organization of the subject, the defences he adopts, the traits of his character and the psychopathological processes which qualify the mental diseased condition: psychotic, borderline and nevrotic elements are stratified inside the personality and the psychotherapist must be able to address himself to each of them. A common element in the different ways of intervention is given by the controtransfert experience: mechanisms of the same kind are produced in the relationship with groups and families too. According to the author, in the therapeutic work with families, it arises a relation interlacement between the myth of the patient’s family and the myth of the therapist’s one. For this reason, the familial therapist can use the perception of himself as object of the transfer to understand what in the therapy is going on. During this process from unconscious to conscious, the risk can be that the family becomes useful to the psychological economy of the therapist provoking the blockage of the therapy itself. To contrast the therapist’s tendency to fusion, it is better to avoid to meet alone the families and force of a supervision.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Efficacia ed efficienza della psicoterapia in relazione alle cure,
Steven D. Hollon 141

Riassunto. Un recente studio di Consumer Reports (1984) ha scoperto che le persone che erano state sottoposte alla psicoterapia erano generalmente contente della loro esperienza, e che la loro soddisfazione non aveva niente a che vedere con il tipo di cura o con l’aggiunta dei farmaci. Secondo M.E.P. Seligman (1995) queste scoperte testimoniano il valore della psicoterapia e suggeriscono che tali metodologie di studio possono essere superiori a testi clinici a campione perché studiano ciò che accade nella pratica clinica vera e propria. Sebbene tali approcci forniscano informazioni importanti, non si sostituiscono ai test clinici controllati quando si tratta di tracciare conclusioni occasionali. Tuttavia lo studio sottolinea l’importanza di definire i risultati nel modo più ampio possibile e di diffondere la validità esterna dei risultati ottenuti. L’attenzione a queste considerazioni ha implicazioni per il valore relativo dei farmaci e della psicoterapia.

Summary. A recent survey by Consumer Reports (1994) found that people who received psychotherapy were generally pleased with their experience and that their satisfaction was unrelated to the type of treatment or the addition of medications. M.E.P. Seligman (1995) argued that these findings demonstrate the value of psychotherapy and suggested that such survey methodologies may be superior to randomized clinical trials in this regard because they study what occurs in actual clinical practice. Although such approaches provide important information, they are no substitute for controlled clinical trials when it comes to drawing causal inferences. However, the study does highlight the importance of defining outcome in the broadest possible fashion and of addressing the external validity of the findings obtained. Attention to such considerations has implications for the relative value of drugs and psychotherapy.
L’IDEA NUOVA
C’era una volta un gruppo senza specchio: riflessioni sul percorso
di supervisione indiretta,
Francesca Auditore, Alessandra Bellotti,
Elia Catalano, Tania Grandi, Rita Messina, Palmina Pace, Ornella Prete,
Roberta Traiola 155
Riassunto. In questo lavoro le autrici ripercorrono le molte riflessioni sorte all’interno del gruppo durante la fase finale della loro formazione in psicoterapia sistemica. Tali ragionamenti hanno riguardato il tema della supervisione indiretta. Da qui l’esigenza delle autrici di raccogliere un’ampia bibliografia in merito e di elaborare un questionario, sottoposto ai colleghi degli altri gruppi, che ha consentito di condividere e confrontare con loro l’esperienza della formazione nella fase della supervisione indiretta.

Summary. In this article, the authors go through the reflections carne up in the group during the final part of their training in systemic psychotherapy. These reasoning were about indirect supervision. Starting from this subject, the authors collected a wide bibliography about and elaborated a questionnaire to address to the colleagues of the other groups. This document allowed the authors to share with them their experience of training in the specific phase of indirect supervision.
ATTUALITÀ
Terapia Familiare Breve nel Servizio per le Tossicodipendenze
Camilla Cascini, Paolo Peretti, Elena Vigna 173

Riassunto. Questo articolo vuole riflettere sull’esperienza di lavoro attuata con le famiglie di pazienti tossicodipendenti presi in carico in un Ser.T. di Torino nell’ottica non tanto di psicoterapia a lungo termine, quanto di lavoro consulenziale mirato e circostanziato. L’esperienza condotta da tre psicoterapeuti con formazione sistemico- relazionale, si è sviluppata “all’interno” dei Ser.T. dell’Azienda Sanitaria Locale TO 4. Intendiamo sottolineare la dimensione di appartenenza al contesto dei servizi per le tossicodipendenze per indicare la volontà di costruire non un luogo di cura esterno, separato, e quindi protetto, quanto un luogo in stretta interazione con i gruppi di trattamento ed accoglienza previsti dall’organizzazione generale dei servizi. L’ipotesi che abbiamo costruito è che in alcuni momenti critici un intervento sistemico breve, mirato e strettamente integrato al lavoro d’équipe possa rispondere al bisogno della famiglia di essere posta di fronte alla propria sofferenza, avendone dei rimandi utili nel qui ed ora, senza escludere l’eventualità di decidere per l’inizio di un trattamento di più lunga durata. Tali momenti sono stati individuati: a) nell’accoglienza, vale a dire la situazione in cui il paziente sia accompagnato dai familiari al Ser.T. fin dalle prime battute; b) nel periodo che precede l’inserimento di un paziente in Comunità Terapeutica; c) in situazioni di forte difficoltà che i colleghi spesso vivono nella relazione di cura con una famiglia già in carico (per esempio, la famiglia di un utente con una tossicodipendenza di copertura di un disturbo psicotico).

Summary. The paper aims to analyze our experience with families of drug addict patients taken in charge within the Ser.T. (drug addict service) of the Local Health Agency W 4 of Torino (ASL T04). Our experience concerns basically a consulting activity rather than long psycho- therapies. Such an experience has been conducted by three therapists, all endowed with a systemic/relational training and approach. We may put in evidence our belonging to the public health service in order to emphasize our will to establish a piece of cure in straight link with the overall organization of the health agency. This is to contrast an approach of external, separate and “protected” treatment of drug addiction. Our hypothesis is that in some critical situations a short intervention, based on a systemic approach, well aimed and integrated with the rest of the treatment, can help the families to face their suffering. Such an intervention enables positive outcomes “here and now”, while allows to consider the possibility of a longer treatment. The critical situations in which such an intervention can be useful have been identified in: – the moment where the patient is introduced in our Service followed by his/her family; – the period which precedes the introduction of the patient in a Therapeutic Community; – the case where other colleagues are stalled in their relation with the family of the patient (for instance, families of patients whose drug addiction covers a psychosis trouble).
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
“Capricci o autonomia?”, Gemma Curzi 185

Riassunto. La terapia familiare qui proposta affronta il problema di un figlio disabile e delle difficoltà ulteriori con cui le famiglie devono confrontarsi nella fase di ciclo vitale dello svincolo adolescenziale, poiché il luogo comune ricorrente, specie quando l’handicap comporta un ritardo mentale grave, è che il disabile non sia in grado di oltrepassare la soglia dell’infanzia. Questa era l’impasse in cui la famiglia si trovava, il fatto di vedere tutti i comportamenti oppositivi della figlia disabile come capricci da bambina e non come tentativi d’autonomizzazione tipici degli adolescenti. Il processo terapeutico quindi è stato centrato sulla crescita della figlia disabile e dell’intero nucleo familiare, per riattivare quel lungo cammino evolutivo naturale di tutte le famiglie, anche quelle con un figlio disabile, il quale spesso si blocca per la difficoltà che ognuno di noi “normali” ha nel vedere, dietro la malattia, le consuete manifestazioni di crescita di ciascun individuo.

Summary. The family therapy here proposed deals with the problem of a disabled son and the further difficulties which families must face in the vital cycle phase of adolescential freeing, since the recurring commonplace, especially when the handicap involves a severe mental retard, is that the disabled isn’t able exceed the childhood threshold. This was the deadlock in which the family stayed, the fact to see ali the disabled son opposite behaviours as caprices of a baby and not as autonomization attempts typical of the adolescents. Therefore the therapeutic process has been centred on the growth of the son and of the all family group, for restoring that long evolutive way of all families, also those with a disabled son, which often stops for the difficulties that everybody “normal” has to see, behind the illness, the usual manifestations of growth of everyone.
LA PAGINA LETTERARIA
Cibo, bevande e spirito, Allaman Allamani, Ginetta Fusi 213


Anno XVII, N. 25/1 Giugno 2002
EDITORIALE
Quando il male di vivere diventa una moda, Luigi Cancrini 1
LA PSICOTERAPIA
Il legame affectionless control e lo sviluppo della dipendenza da oppiacei,
Moreno Marcucci, Marzia Belardinelli 5

Riassunto. Fino ad alcuni anni fa, nell’approccio al soggetto con abuso di sostanze aleggiava sempre un non detto, o almeno qualcosa che si poteva leggere fra le righe dell’agire degli operatori: che il soggetto tossicodipendente era un “viziato”, uno che fino a quel momento aveva avuto tutto a portata di mano ed è ora che qualcuno gli metta qualche regola. Fortunatamente gli ultimi studi stanno evidenziando come i comportamenti d’abuso trovano sempre, più frequentemente, una spiegazione nei vissuti di disagio e di abbandono affettivo vissuto nelle relazioni famigliari e sociali. In questo articolo, gli autori analizzano mediante la somministrazione del PBI ad un gruppo di soggetti tossicodipendenti afferenti al Ser.T di Ancona, la modalità di relazione affettiva avuta con entrambe le figure genitoriali e l’analisi dei risultati.

Summary. Up to only a few years ago over any approach to individuals with abuse of substances hovered unpronounced words, or at least you could always read between the lines in the way operator acted that the drug addict was a “corrupt” individual, someone who until then had had everything at his/her fingertips and who ought to be taught a rule or two. Fortunately, the latest studies have shown how addictive behaviours can be explained to an increasingly greater degree by the hardships and lack of affection experienced in family and social relations. In this article, the authors analyse, by dispensing PBI to a group of drug addicts being treated by the SERT (Drug Addiction Service) of Ancona, the affective relations such person have had with both their parent and analyse the results.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Recenti sviluppi della ricerca relazionale sulle depressioni, Matteo Selvini 21

Riassunto. Questo articolo racconta e commenta due recenti ed importanti contributi sulle depressioni: quello inglese di Asen e Jones e quello spagnolo di Linares e Campo. Cerca di farli dialogare con qualche spunto di Mara Selvini Palazzoli e con le idee di Luigi Cancrini ed infine si conclude con alcuni concetti dell’autore basati sulla teoria dell’attaccamento e dei sistemi motivazionali interpersonali. Il tutto nella prospettiva di progettare efficaci protocolli psicoterapeutici per i diversi tipi di depressione. Protocolli “Selviniani” nel senso di essere basati su ipotesi eziopatogenetiche.

Summary. This paper describes and comments on two recent contributions on depressions: an English one by Asen and Jones, and a Spanish one by Linares and Campo. The paper wishes to create a dialogue between these contributions and some intuitions of Mara Selvini Palazzoli and Luigi Cancrini’s ideas. Finally Matteo Selvini concludes with some concepts based on attachment theory and interpersonal motivational systems. All this in the aim of projecting efficient psychotherapeutic protocols for the different types of depression. “Selvini’s” protocols in the sense of being based on etiopathogenic hypotheses.
L’IDEA NUOVA
Il nero uccello della notte, l’etica kantiana e il disagio della civiltà: depressione,
vita e musica tra Dowland, Beethoven e Mahler, Gianmarco Manfrida 41
Riassunto. Un esame delle biografie e della produzione artistica di tre musicisti, Dowland, Beethoven e Mahler, frequentemente citati ad esempio in tema di rapporto tra disturbi dell’umore e creatività, consente di mettere in rilievo l’impossibilità di separare come fattori estranei l’uno all’altro, vita individuale, depressione e musica. La domanda “avrebbe composto Beethoven gli stessi capolavori se fosse stato curato con farmaci o psicoterapia, o magari ne avrebbe composti anche di migliori e più numerosi?”, frequentemente incontrata in letteratura, in realtà non ha senso: nella musica Beethoven trasporta i suoi problemi, cerca le sue soluzioni, vive la sua vita per quello che è. Lo stesso ragionamento vale per Dowland, che, contrariamente alla diffusa idea che le fasi depressive sono artisticamente poco produttive, compone i suoi capolavori quando è frustrato, depresso e in esilio e cessa di scrivere quando ottiene il successo e per Mahler, che attraverso uno strenuo impegno artistico, culturale e morale cerca di trascendere una depressione esistenziale.

Summary. Dowland, Beethoven and Mahler are frequently quoted as examples in music of a connection between mood disorders and creativity, but a cross-examination of their lives, times and production makes it clear how impossible it is to separate music, depression and life as if they were independent variables. It happens to meet in literature, especially if influenced by some restrictively biological stand, questions such as: “would Beethoven have been the same great composer had he been adequately treated with drugs or psychotherapy, or maybe in such a case he would have produced even better music for a longer time?”. Such a question has no real sense, because in his music Beethoven transfers his life problems, his solutions, his own self. The same considerations are valid for Dowland, who produces masterpieces only when frustrated, exiled and depressed, and stops as soon as rises to success and stability, and for Mahler, whose life is a struggle between his existential depressive mood and the effort to overcome it by means of a strenuous cultural, moral and artistic commitment.
ATTUALITÀ
Storie di droga: semantica e tossicodipendenza, Stefano Iacone,
Ciro Ruoppolo 61

Riassunto. Il discorso delle polarità semantiche introdotto in ambito sistemico da V. Ugazio ha aperto prospettive interessanti ed innovative nella psicoterapia sistemica; infatti, l’uso di un’epistemologia vicina al costruzionismo sociale ha permesso sia di andare “oltre la scatola nera”, sia di entrare nella specificità della patologia. Per chi si occupa di tossicomanie non poteva che risultare affascinante appropriarsi di questa prospettiva per esplorare le dimensioni semantiche salienti di questa patologia che, al contrario, trova nell’agito in genere la sua maggiore espressione. Gli autori, riflettendo su una lunga esperienza clinica fatta nei Servizi per i TD, presentano attraverso due casi clinici, due polarità semantiche che sembrano centrali nell’esperienza del tossicomane. La prima dimensione semantica può essere sinteticamente espressa da un asse ai cui estremi si pongono “piacere e sacrificio”. Questa polarità si è andata facilmente evidenziando durante le terapie familiari; infatti, non è difficile trovare nelle storie familiari, tossicomani schiacciati da figure genitoriali che si sono negati la ricerca di qualsiasi piacere, inteso come profonda dedizione al lavoro, alla rinuncia e al sacrificio. Sappiamo che spesso il tossicomane è cresciuto in un contesto familiare il cui senso del sacrificio sfiorava la mortificazione personale, polarità che veniva incarnata in genere dal padre, in particolare ci riferiamo a quel padre. All’opposto esisteva invece la madre che, sebbene succube apparente di questa mentalità, gratifica e si gratifica molto nel rapporto con il figlio, incarnando così il polo del piacere. La seconda polarità si concentra sull’asse “potenza/impotenza”. La semantica dell’impotenza è legata al sentirsi vittima di un danno, oggetto di una deprivazione, a volte di una persecuzione; è connotata da vissuti di passività, debolezza, fragilità. L’onnipotenza è invece legata alla possibilità di arrecare danno ad altri per un vantaggio personale; è connotata da vissuti di forza, di potere violento, di virilità, caratteristiche tipicamente “maschili” che non veicolano più nella nostra società (fortunatamente!) gli stessi significati di un tempo. Il “sentirsi uomo” potrebbe essere visto come l’esercizio di una qualche forza che deve trovare un polo complementare debole e/o come sfida con le sostanze per misurare la propria forza.

Summary. The issue of semantic polarities, introduced in the systemic realm by V. Ugazio, has opened interesting and new perspectives in systemic psychotherapy. Thanks to an epistemology dose to social constructionism, it has been possible to go “beyond the black box” and to enter in the depth of the pathology. The authors, through the study of various family cases, present two semantic polarities (with discussion about two cases) as crucial in the drug addict experience. The first semantic dimension can be briefly expressed as an axis where, at both ends, there are personal pleasure and sacrifice. This polarity has been clear in family cases of drug addicts crushed by parents who have denied themselves the research of any pleasure expressed as deep submission to work, renunciation and sacrifice. We know that often the sacrifice in these families was very dose to personal mortification; this polarity was normally represented by the father. On the other side, the mother, apparently victim of this mentality, has a plentiful relation with her son and represent normally the pleasure’s polarity. The second polarity is concentrated on the axis “victim of unpowerfulness/powerfulness”. The semantic of unpowerfulness is linked to feeling victim of a damage, object of an humiliation, sometime of a persecution; it is characterised by a personal experience of passivity, weakness, fragility. On the other side, powerfulness is linked to the possibility of bringing damage to others for a personal advantage; it is characterised by strength, violent power and sometime virility.
ALLIEVI DIDAITI E FAMIGLIE
La storia di Sofia: voglio aver l’anima, come se non l’avessi…, Ilenia Adamo 75

Riassunto. L’autrice ripercorre le tappe di un processo terapeutico seguito durante la fase diretta della sua formazione in psicoterapia sistemica. Si tratta di una famiglia con una figlia adolescente: verranno quindi descritte le problematiche emotive e relazionali che caratterizzano i sistemi familiari in concomitanza dello svincolo. Il processo terapeutico è stato centrato sulla narrazione delle storie familiari di ognuno attraverso una lettura trigenerazionale.

Summary. The author presents the stages of a therapy she conducted during the direct period of her training in systemic psychotherapy. It is a matter of a family with a son in adolescent age: it will be described the main emotional and relational problems which characterise family systems with particular attention to the disengagement phase. The therapeutic process has been centred on the narration of a trigenerational family story.
LA PAGINA LETTERARIA
Il “raro verificarsi del previsto”: un viaggio con Philip Roth attraverso
la sfida della complessità
, Roberto Rossi 103
Pastorale Americana, Philip Roth (1998). Einaudi, Torino
Anno XVII, N. 25/2 Dicembre 2002

In ricordo di Lieta Harrison 111
EDITORIALE
Così sopravviviamo al dolore del mondo, Luigi Cancrini 113
LA PSICOTERAPIA
Il follow-up degli psicotici trattati con il metodo paradossale.
Un primo confronto con l’anoressia
Matteo Selvini, Gloria Bova, Franca Do, Daniela Fabrizi, Elvira Fernandez,
Stylianos Nicolaou, Emanuela Pasin 117

Riassunto. In questo articolo il gruppo di ricerca sulle psicosi della Scuola di Psicoterapia della Famiglia “Mara Selvini Palazzoli” presenta i primi dati delle interviste di follow-up con pazienti psicotici e loro familiari trattati con il metodo paradossale negli anni settanta. l dati vengono discussi a partire dal confronto con la grande efficacia del metodo paradossale con ragazze anoressiche, mentre nell’area delle psicosi i risultati appaiono molto deludenti. Di qui la grande importanza di organizzare ricerche di valutazione dei risultati che comparino gli effetti di metodi terapeutici diversi sul medesimo tipo di casistica.

Summary. In this paper the study group of Family Therapy School “Mara Selvini Palazzoli” on psychosis presents the preliminary data of follow-up interviews with patients and family members treated during the seventies with the paradoxical method. These data are discussed comparing them with the great effectiveness of the same paradoxical method with anorexic girls, while with ‘psychotics’ results are very disappointing. For these reasons it is very important to set up trials to evaluate effectiveness of different therapeutic protocols for the same type of cases.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La depressione in psicoterapia, Luigi Cancrini 127

Riassunto. Questo articolo è la trascrizione (realizzata da J. Ortega e supervisionata dal Prof. Luigi Cancrini) di un seminario tenuto dal Prof. Cancrini presso la Scuola di Terapia Familiare dell’Ospedale San Pablo, di Santa Cruz, Barcellona nel novembre 1999. L’autore definisce la depressione come un lutto non espresso, descrivendo le sue caratteristiche e illustrando, con numerosi casi clinici, l’influenza del “non detto” nell’insorgenza e nel mantenimento della patologia. Inoltre, sottolinea la necessità, per il terapeuta familiare, di avvicinarsi a questi casi con una nuova modalità di lavoro, una maggior flessibilità che permetta di individuare il miglior modus operandi, per ogni singola situazione. Secondo il Prof. Cancrini, la flessibilità nell’organizzazione terapeutica è un elemento molto importante di tutto il processo terapeutico e un indicatore indispensabile delle limitazioni di certi approcci dogmatici.
Summary. This article is the transcription (written by J. Ortega and supervised by MD Cancrini) of a seminar given by L. Cancrini to the School of Family Therapy in the Santa Cruz and San Pablo Hospital, Barcelona, November 1999. In it the author defines depression as unexpressed mourning and goes on to describe its characteristics and illustrate, with numerous clinical examples, the influence of the unsaid in the onset and maintenance of the pathology. He thus makes clear the need for the family therapist to approach such cases with a new way of working, one that is more flexible and which enables the most appropriate modus operandi to be chosen for each concrete situation. For Cancrini, flexibility in organizing the therapy is both a highly important aspect of the therapeutic process and an indicator of the limitations of certain more dogmatic models.
L’IDEA NUOVA
Percorsi terapeutici di prevenzione e trattamento della crisi nella famiglia
adottiva
, Pedro Bardaji Suarez 141

Riassunto. L’adozione è un lavoro di marketing sistemico. Il tema dell’adozione sta occupando un posto a parte nelle preoccupazioni degli esperti in tema di famiglia. In esso vi sono degli aspetti eminentemente educativi che configurano un complesso mondo di interrogativi che assillano i genitori che arrivano in un momento di tanta delicatezza e trascendenza. Lasciando al margine di questa riflessione quelle non meno importanti che si rapportano al mondo giuridico, come consulenti e terapeuti familiari dobbiamo affrontare molto spesso la ricerca di soluzioni, per quanto traspare dalla dinamica di queste famiglie, ogni volta più numerose e al con tempo più complesse nei propri meccanismi di adattamento ed evoluzione. La pratica della terapia familiare con famiglie adottive si trasforma in una sfida piena di domande che non sono per niente facili. All’entusiasmo della coppia che adotta un figlio, non segue in maniera lineare il mantenimento delle illusioni e speranze che la ha spinta a prendere una decisione tanto importante. Vediamo con eccessiva frequenza che questa linea si sente minacciata e rotta in tappe successive del ciclo vitale della famiglia in questione. Se il processo di crescita di qualunque famiglia che attraversa i propri cicli di vita normali in maniera sufficientemente serena contiene picchi dolorosi, nel caso delle famiglie adottive tali malesseri si vengono ad accentuare.

Summary. Adoption is a marketing systemic job. The adoption subject is filling a separate place on experts cares on family topics. Inside there are some educational aspects shaping a complex world of questions spurring on parents which arrive at a so transcendent and delicate moment. Leaving at the edge of this reflection those, not less important, concerning juridical sphere, as consultant and family therapists we very frequently have to face the research of solutions every time more numerous and more complex on own process of adaptation and evolution. Family therapy training with adoptive family transforms itself on a challenge full of questions not easy at all. After the enthusiasm of the couple adopting a son, does not follows the maintenance of the whole of illusions and hopes which pushed the family toward a so important decision. We can see very frequently that fine feeling like menaced and broken on following stages of vital cycle of that family. If the growing process of any family crossing serenely own normal cycles of life includes painful ups, on adoptive families that uneasy feelings emphasize.
I FATTI
L’intervento sistemico nella scuola, Massimo Barbieri 159
Riassunto. I comportamenti oppositivi e provocatori adolescenziali richiedono un lavoro di rete sui rapporti che coinvolgono il ragazzo, la famiglia, gli insegnanti, la dirigenza scolastica e terzi esterni; e competenze psicologiche relazionali specifiche da parte di chi ha la responsabilità della ricezione della domanda di aiuto e della presa in carico della situazione di disagio. L’esperienza presentata concerne un modello di consulenza psicologica nella scuola media superiore; consulenza che da semplice contesto di ascolto diviene occasione per attuare un intervento articolato finalizzato al cambiamento, gestito da un operatore psicoterapeuta. L’approccio sistemico ha effetto anti-ridondantista e deflattivo sul numero degli incontri che erroneamente si tende a reiterare all’interno dei legami istituzionali. Qui i colloqui di rete e quelli familiari si rivelano come momenti di forte ricontestualizzazione, capaci di imprimere una svolta alla situazione. La relazione nel contesto di gruppo si conferma una forza eclettica, apportatrice di energie nuove per sviluppi e ricadute positivi.

Summary. Oppositional and provocative adolescential behaviours require a network labour about relationship involving youth, family, teaching staff, school supervisors and third persons; specific psychological relational competences are also necessary for people receiving the help request and having in charge the trouble situation. The presented experiences, regard a psychological advice model in high school; that advice turns from simple listening context into opportunity for putting in practice an articulate intervention to address to a change managed from a psychotherapeutics operator. The systemic approach has a no-superabounding and restrictive result about number of meeting that wrongly repeats itself inside institutional ties. Network and familiar talk is a time of strong re-contextualization that imprints a turning point to the situation. The relation in the group is proving itself as an eclectic strength bringing new energies for positive developments and relapses.
ATTUALITÀ
La tossicodipendenza femminile: una ricerca eseguita su un campione
di tossicodipendenti da oppiacei
, Roberto Berrini, Gianni Cambiaso,
Stefano Cirillo, Attilio Cocchini, Luciana Santioli, Teresa Serra,
Pier Angelo Troletti 187

Riassunto. È stato esaminato un gruppo di 22 donne dipendenti da oppiacei allo scopo di verificare le valutazioni di una precedente ricerca (Cirillo et al., 1999) sulle relazioni familiari delle femmine tossicodipendenti. Nel campione sono stati inoltre compresi 9 genitori (5 madri e 4 padri). La qualità dell’accudimento è stata misurata attraverso la somministrazione del Parental Bonding Instrument, mentre la storia familiare, eventi di vita, episodi traumatici e la coerenza semantica della narrazione sono stati analizzati con l’Adult Attachment Interview, utilizzato come una modalità clinica standard per raccogliere dati sulla trasmissione intergenerazionale della genitorialità. Gli autori ipotizzano che nella famiglia delle femmine tossicodipendenti, al contrario di quello che si verifica più spesso nei maschi, la madre è emozionalmente distaccata e trascurante, mentre il padre risulta invischiato e incoerente. I risultati confermano questa ipotesi, evidenziando anche che le donne tossicodipendenti hanno una maggiore coerenza semantica nel rappresentare le modalità di accudimento della propria madre in confronto a quelle del padre, che viene frequentemente giustificato. Le madri delle tossicodipendenti appaiono più confuse nella descrizione della relazione con la propria madre.
Summary. A group of 22 opiate addicted women was evaluated in order to validate previous findings (Cirillo et al., 1999) about family relationship of drug dependent females. Moreover 9 parents (5 mothers and 4 feathers) of the sample were included. Quality of care was measured throughout the application of Parenteral Bonding instrument, while family story, life events, traumatic episodes and narrative semantic coherence were examined utilizing the Adult Attachment Interview as a clinical standard way to collect data on parenting through generations. The authors standpoint is that this hypothesis, adding the finding that addicted women mother care giving representations, had more semantic coherence in comparison with those of father, who is often justified. Mother of drugs dependent females seemed more confused in describing the relationship with their own mother.
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
Dall’altra parte dello specchio, Raffaella Formillo 215

Riassunto. L’articolo trae spunto dalla mia esperienza di tirocinio post-lauream presso il “Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia” di Roma. Narra dell’incontro tra due mondi interni: quello del paziente, una bambina vittima di abuso sessuale, e quello della psicologa osservatrice dietro lo specchio unidirezionale. Due persone che, nonostante siano fisicamente separate dallo specchio, sviluppano un legame profondo e sottile; una relazione fatta di emozioni, immagini evocative e ricordi che si rispecchiano. Una relazione filtrata e mediata dal terapeuta, trasformativa e generante un unico sistema attraverso uno specchio che non separa, ma unisce.

Summary. The article takes inspiration from my working experience after degree in “Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia” in Rome. It tells about the meeting of two internal worlds: the patient’s one, an abused child, and the psychologist’s one observer behind the unidirectional mirror. Two people, physically separated from the mirror, develop a deep and subtle bound; a relationship made of emotions, evocative images and reflecting memories. A relationship intermediated and filtered by the therapists that transforms and generates a unique system by a mirror that doesn’t separate but joins.
LA PAGINA LETTERARIA
Amicizie da comodino: Grossman incontra Pontalis, Maria Laura Vittori 221
Che tu sia per me il coltello, David Grossman. Oscar Mondadori, Milano, 2000.
Finestre, G.B. Pontalis. Edizioni e/o, 2011


Anno XVIII, N. 26/1 Giugno 2003
EDITORIALE
Ricordo di Giovanna Desole, Gigi Onnis 1
A chi appartiene il malato di mente? Controriforma della psichiatria
ed esperienza di Comunità,
Daniela De Robertis 3
LA PSICOTERAPIA
Alla ricerca dell’intreccio psichico della coppia, Francesco Colacicco,
Roberta Marcari, Paola Ricca, Maria Carmela C. Rivelli, Francesca Silvi,
Federica Volpi, Ombretta Lizzi. Elisabetta Berardi, Maria Grazia Campagna, Giuliana La Verde, Angela Maria Mulè 14

Riassunto. Al centro dei sistemi umani si è collocata la coppia, che sempre più spesso rappresenta il capo da tirare nel tentativo di sciogliere la matassa della sofferenza psichica. È sempre più frequente vedere il terapista familiare che dopo aver “schermato” con l’intero sistema familiare tenta l’affondo sulla coppia, così come il terapista psicodinamico che dopo aver portato avanti un approfondimento individuale consiglia la terapia di coppia. Il terapista deve riuscire ad empatizzare con le parti più profonde della coppia e con il mondo interno dei pazienti, cercando di districarsi nell’intrico della coppia evitando i rischi, sempre altissimi, di collusione. Su questo nodo va centrato l’intervento terapeutico, sull’intreccio psichico costruito dalla coppia sul tema da essa “prescelto”, sullo studio delle dinamiche affettive della coppia e sull’uso che i due partner fanno del legame. Nell’articolo gli autori affermano quanto sia determinante nel lavoro con le coppie prestare la giusta attenzione ai processi inconsci, tenendo conto non solo delle dinamiche interpersonali (consce ed inconsce) tra i due partner ma anche di quelle intrapsichiche, dei copioni relazionali già scritti che ciascuno di noi si porta dentro e che tende a ripetere, tanto più coattivamente quanto più determinano sofferenza. Infine, per meglio rappresentare l’approccio clinico utilizzato vengono presentati alcuni casi clinici.

Summary. The couple has become the centre of human systems, more often it represents the head to pull and get through the skein to disentangle psychical suffering. It is more and more frequent to observe the family therapist fencing the whole family system and attempting the lunge on the couple, likewise the psychodynamic therapist that starts with an individual dose investigation and ends with couple therapy. The therapist must empathize with the host recessed parts of the couple as well as the intimate world of patients, trying to get out from the couple plot and avoiding all high collusion risks. On this knot has to be focused the therapeutic intervention, on the psychic interlacement built by the couple on their ‘chosen’ theme, on the couple affective dynamics study and the use the two partners make of their tie. In the article the authors affirm how much effective is to pay the correct attention to the unconscious processes, not only taking into account the interpersonal dynamics (whether conscious or unconscious) between the two partners but also of those intrapsychics, on the relational scripts already written that everyone holds inside and tends to repeat, the more coactive, the more cause of suffering. Finally, to better demonstrate the clinical approach applied, here you have some clinical cases.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La memoria episodica. Il trauma e la narrazione del sé, Russell Meares 62

Riassunto. La narrazione del sé è concepita nei termini del flusso di coscienza. Di conseguenza, non può essere definita dai suoi contenuti, poiché il flusso metaforico è costante, in mutamento incessante e senza una ripetizione. Il sé si fonda piuttosto su un tipo di attività mentale che assomiglia al gioco e che è associativo e non-lineare. Nel momento in cui questa attività si manifesta nelle parole, può essere definita “narrazione del sé”. Questa “narrazione” è di frequente interrotta, nella situazione clinica, da un altro sistema di attività mentale che ha una diversa forma. È fisso, piuttosto che dinamico e progressivo, ed associata all’affetto negativo. Costituisce la ripetizione al presente di un’angoscia passata, in cui l’effetto dell’ambiente di accudimento ha danneggiato il senso di sé in via di sviluppo. Questo sistema maligno, descritto da Brandcraft, ha un funzionamento automatico. L’individuo può essere relativamente inconsapevole del suo operare. È internamente attivato da stati di benessere che sono caratteristici del senso del sé. In questo articolo, la descrizione di Brandcraft è amplificata nei termini della distinzione fatta da Tulving tra memoria episodica e semantica. Si postula che la memoria episodica, che si sviluppa a circa quattro anni, sia la base del flusso di coscienza e, così, del sé. Essa implica la consapevolezza riflessiva. Si ritiene che il sistema fissato di valutazioni negative risieda in un modulo di memoria che si sviluppa prima della memoria episodica. Questa forma di memoria, semantica, riguarda la conoscenza dei fatti. Il sistema è relativamente segregato dal flusso di coscienza, e l’origine di questi “fatti” non è più accessibile. Il fine terapeutico è l’integrazione del sistema in una forma più matura di coscienza, sostenuta dalla memoria episodica.

Summary. The narrative of self is conceiver in terms of the stream of consciousness. Consequently, it cannot be defined by its contents, since the metaphorical stream is in constant flux, endlessly changing and never repeated. Rather, self depends upon a particular form of mental activity, which resembles play (Mears & Lichtenberg, 1995), and which is associational and nonlinear. Where this activity is manifest in words, it can be called a “narrative of self’. This “narrative” is frequently interrupted, in the clinical situation, by another system of mental activity that has different form. It is fixed, rather than dynamic and progressive, and is associated with negative affect. It represents a repetition in the present of a past anxiety, in which the effect of the caregiving environment had been damaging to a developing sense of self. This malignant system, described by Brandcraft, functions as if automatically. The individual internally by states of well-being that are characteristic of a sense of self. In this article, Brandcraft’s descriptions is amplified in terms of Tulving’s distinction between episodic and semantic memory. It is postulated that episodic memory, which develops at about the age of four, is the basis of the stream of consciousness, and so, of self. It involves reflective awareness. The fixed system of negating evaluations is seen to reside in a module of memory that develops earlier than episodic memory. This form of memory, semantic, concerns knowledge of facts. The system is relatively sequestered from the stream of consciousness, and the origins of its “facts” are no longer accessible. The therapeutic aim is to integrate this system into the more mature form of consciousness underpinned by episodic memory.
L’IDEA NUOVA
Ascoltare gli occhi dei cani. Il lavoro clinico con gli abusanti,
Giovanni Di Cesare 78

Riassunto. L’autore propone alcune riflessioni sul lavoro psicoterapico con i presunti abusanti svolto presso il C.A.B.M.F., Centro di 2° livello convenzionato con il Comune di Roma. Si tratta di un lavoro di frontiera che costringe ad entrare in contatto con i fondamenti emotivi, culturali, filosofici delle relazionalità umana. Il valore testimoniale della Parola, il rapporto dirompente con il Male, la reciproca fondazione di Giustizia e Cura sono alcuni dei temi che emergono nell’affiancare il fenomeno abuso alla Shoah ed alle esperienze di tortura a fini politici. Sul piano clinico viene delineato un percorso caratterizzato dalla centralità di una relazione terapeutica attiva, consapevole delle polarità collusivo/persecutorie che necessariamente si attraversano. I terapeuti attraversano un importante coinvolgimento personale, cercano di ricreare le condizioni per un ascolto interno ed interpersonale delle sofferenze proprie dei presunti abusanti per poter giungere ad una reale assunzione di responsabilità e ad un perdono interno prima che esterno.

Summary. The author presents some reflections about psychotherapeutic work with presumed child abusers. The work was done at the C.A.B.M.F., a second level Center operating within the Rome city council. The described work is a boundary one, in the sense that forces one to establish a contact with the emotional, cultural and philosophical fundaments of human relations. Words, in their witnessing value, the relationship with evil, the mutual foundation of justice and cure, are only some of the issues that come out when one tries to bring alongside the instance of child abuse with the Shoah and the torture experiences far political reasons. On the clinical side the paper describes an approach where therapeutic relationship is central and active, very aware of the polarities collusion/persecution that necessarily one goes through. Therapists pass through an important personal involvement and try to recreate the conditions for an internal and interpersonal listening of the presumed abuser’s sufferance, with the aim to reach a real assumption of responsibility and an internal, before than external, forgiving.
I FATTI
Quelli che si fanno e non ci stanno con la testa e... viceversa. A proposito
dell’intervento psicoterapeutico in una Comunità Terapeutica
per il recupero della tossicodipendenza in comorbilità psichiatrica,
José Aguayo 105

Riassunto. Partendo dai cambiamenti epistemologici avvenuti all’interno dell’approccio sistemico relazionale nell’arco degli ultimi anni, l’autore propone degli spunti di riflessione a proposito di un’esperienza di lavoro in contesto comunitario con utenti in comorbilità psichiatrica alla tossicodipendenza. Viene sottolineata la responsabilità del terapeuta nella costruzione dei percorsi evolutivi, senza perdere di vista il ruolo decisivo giocato dal soggetto stesso.

Summary. Considering recent epistemological changes in relational systemic approach, the author proposes some reflections about a psychotherapeutical work experience in community context with users in psychiatric comorbidity to drugs addiction. It is stressed the psychotherapist responsibility in constructing evolutionary paths, without forgetting major role played by subject itself.
ATTUALITÀ
La famiglia del traumatizzato cranico grave: una risorsa inestimabile
da educare e sostenere,
Rita Formisano, Umberto Bivona, Federica Bruni,
Vincenzo Vinicola, Maria Elena Villa 116

Riassunto. Il trauma cranico, determinando conseguenze fisiche e cognitive spesso gravi e complesse, coinvolge non soltanto il soggetto colpito ma il suo intero nucleo familiare. Il familiare, infatti, accompagna il traumatizzato cranico dalla fase acuta fino al termine del percorso riabilitativo. Proprio nell’ambito della riabilitazione, egli può contenere il disorientamento e i disturbi comporta mentali del paziente, riducendo il senso di frustrazione secondaria alla lunga ospedalizzazione o alla disabilità residua, che può permanere anche al termine della riabilitazione stessa. La consapevolezza del grado di disabilità, la motivazione e il supporto della famiglia e degli amici svolgono un ruolo significativo nel raggiungimento di risultati soddisfacenti con la riabilitazione. Tra le conseguenze del trauma cranico e del coma, l’isolamento sociale del paziente e dell’intera famiglia rappresenta uno dei problemi più significativi a medio e a lungo termine. Allo scopo di contenere l’isolamento sociale della famiglia, diversi autori hanno ribadito la necessità di un sostegno psicologico, per il paziente e il familiare più significativo, fino a proporre veri e propri modelli di psicoterapia familiare. Vengono qui presentati i dati preliminari del “Progetto Dago”, un modello di reintegrazione familiare, sociale e lavorativa assistita, in corso di svolgimento presso Casa Dago, a Roma. I dati relativi alla dimissione da Casa Dago dimostrano, nel familiare, una sensibile riduzione della reazione psicologica di stress ed una migliore reintegrazione sociale del paziente. Un trattamento educazionale specifico, come quello previsto dal Progetto Dago, sembra inoltre preparare il paziente ed il proprio nucleo familiare ad una reintegrazione domiciliare migliore, riducendo l’isolamento sociale del paziente e, di conseguenza, di tutta la famiglia.

Summary. Traumatic brain injury, while having physical and cognitive consequences, often serious and complex, involve not only the brain injured patient but also the whole family nucleus. The relatives, in fact, support the patient from the most acute stage through to the end of the rehabilitation period and in the rehabilitation period, he can contain the patient’s disorientation and behavioural disturbances, reducing the frustration secondary to the long hospitalization period or to the disability which could persist after the rehab period is over. The awareness of the degree of disability, the family and friends support and motivation contribute significantly to the achievement of satisfactory results during the course of rehabilitation. Among the consequences of severe head injury and coma, one of the most significant medium and long term problem is the social isolation of both the patient and his family. With an aim of containing the social isolation of the family, several authors have stressed the necessity of psychological support, both for the patient and his closest family member up to the point of proposing proper models of family psychotherapy. Represented here is the preliminary data of “Dago Project”, a model of domestic, social and working reintegration which is taking place at Casa Dago, in Rome. The data relative to the patient discharge from Casa Dago show a slight reduction of psychological reaction to stress and an improved social reintegration of the relatives. Furthermore, a specific educational treatment, like the one provided by Casa Dago, seems to prepare the patient and his family to a better domestic reintegration, reducing the social isolation of the patient and consequently that of his entire family.
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
Il caso di Carlo, Giovanni Francesco de Tiberiis 128

Riassunto. In questo elaborato viene ricostruito il lavoro svolto con un paziente di livello psicotico e con la sua famiglia. Dall’analisi del materiale elaborato nella supervisione indiretta vengono proposte alcune riflessioni. Queste riguardano la sintassi dell’intervento partendo da una scultura spontanea fornita dalla famiglia; l’evidenziazione di rigide posizioni controtransferali presenti nella dinamica familiare e l’efficacia dell’intervento contro paradossale nel porre in discussione tali posizioni. In generale questo lavoro mette in evidenza e delinea le caratteristiche di un lavoro condotto secondo l’ottica sistemica all’interno del Servizio pubblico e discusso in uno spazio di supervisione esterna.

Summary. We go over again the work with a psychotic patient and his family. Some considerations are suggested from the analysis of the material processed during the indirect Supervision. They concern the Syntax of the intervention beginning from a spontaneous sculpture supplied by the family; the evidence of inflexible counter-transferential positions the dynamics of the family and the efficacy of the paradoxal intervention to discuss the positions. This contribution put in evidence and outline the features of a work carried and according to a systemic point of view in the public health service and discussed into a space of external Supervision.


Anno XVIII, N. 26/2 Dicembre 2003
EDITORIALE
Il male del mondo, la psicoanalisi e i cuccioli dell’uomo, Francisco Mele,
Luigi Cancrini 153
LA PSICOTERAPIA
L’amministratore di condominio, operatore relazionale misconosciuto
in un contesto (apparentemente?) non terapeutico,
Gianmarco Manfrida,
Donatella Pianeti, Ilaria Innocenti, Luca Fanelli, Ilaria Guarducci,
Nadia Mazzetti, Francesco Di Castri 159

Riassunto. Il lavoro dell’amministratore di condominio presenta una significativa componente relazionale come dimostrano non solo l’indagine di un quotidiano nazionale, ma anche i risultati della nostra ricerca, qui illustrata, su 31 amministratori. Il confronto con una indagine su 200 clienti commissionata dalla Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, sede di Prato, mette in evidenza le difficoltà vissute dagli amministratori di fronte a una richiesta prevalentemente relazionale, a cui spesso non è sufficiente rispondere sul piano dei contenuti con le competenze tecniche. Gli autori propongono una analisi del contesto di lavoro degli amministratori e delle dinamiche relazionali che li coinvolgono, accennando anche ad alcune strategie di intervento che un approccio relazionale può consentire e presentando in dettaglio il resoconto di un esperimento di supervisione su un condominio “difficile”.

Summary. Managers of joint-owned buildings often meet with requests implying a relational background that cannot be satisfied only with technical means. The enquiry of a national newspaper and our own research on 31 managers compared to another one on clients’ expectations and satisfaction commissioned by the National Association of Managers of Joint-owned Buildings (A.N.A.CI.), district of Prato, demonstrate that many difficulties come from the effort to answer on a content level to demands implying a relational basis. The authors, after an analysis of the social and work context and of some dynamics frequently involving co-owners and managers, stress the possible utility of relational strategies and techniques, reporting also a supervision to a group of managers asking for help to deal with the difficult case of an unmanageable joint-owned building.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Genitorialità tentata tra idealizzazione e fallimento, Donatella Cantù,
Luisa Meroni 177

Riassunto. All’interno del tema della genitorialità, le autrici esaminano alcune situazioni dove la conflittualità inconsapevole tra due istanze (la paura di entrare nel ruolo e il bisogno di sperimentarlo) conduce il futuro genitore a fallire il proprio compito di offrire al figlio l’ingresso nella propria generazione. Ciò avviene quando il bambino è presente, ma manca la capacità del genitore di farlo diventare figlio. Portano come esempi di ruolo genitoriale difettoso: l’interruzione volontaria di gravidanza, la rinuncia al riconoscimento del figlio, alcuni tipi di adozione. Questi eventi appaiono molto diversi tra loro se osservati secondo le posizioni valoriali fortemente divergenti e tra di loro estranee che la cultura attuale assegna da una parte alla scelta di adottare un bambino, dall’altra a quella di abortire o di lasciare il neonato. Le autrici hanno invece trovato queste situazioni nella vita della stessa persona e, piuttosto che pensarle anomale, hanno cercato un modo per comprenderle. Seguendo il filo conduttore della conflittualità, hanno potuto riflettere sui significati distruttivi e fallimentari di queste vicende, attraversate dai protagonisti vivendo livelli diversi di difficoltà nel processo di identificazione con il proprio genitore.

Summary. Looking at the subject of parenthood, the authors examine a number of situations where the unbeknown conflict between two states -the fear of taking on the role and the need to do it- results in the future parent failing in his task of offering his child entry into his own generation. This takes place when the child is present, but the parent lacks the ability to help him or her to become son or daughter. As examples of parent role defects the authors put forward planned abortion, refusal to recognize a child as one’s own, and some forms of adoption. These events appear to be very different from each other if viewed in the light to adopt, as opposed from the position of the adoptive parent, who feels far removed from the person who does not recognize his or her child or who decide to abort. The authors have found all these situations in the life of a single person, and rather then finding them anomalous, they have aimed to understand them. Using conflict as the central theme of their study, the authors have looked at the destructive and failing results of the processes set in motion by these people, and at the difficulties they have gone through in trying to identify with their own parents.
L’IDEA NUOVA
I regali di Grazia, Tonia Cancrini, Giulia Cespa, Gruppo Peer Educator Club, Luigi Cancrini 189
I FATTI
Mutilazioni genitali femminili: una proposta di legge per il loro contenimento
in Italia,
Franco Avenia, Annalisa Pistuddi, Matteo Titta, Fernando Liggio,
Carlo Santamaria Amato, Ilaria Virginia Infelisi, Salvatore Mundanu,
Claudio Colangelo, Rita Marchesi 208
ALLIEVI DIDATTI E FAMIGLIE
Flavia, una bambina speciale, Franca Tarantino 219

Riassunto. L’autrice ripercorre le tappe di un processo terapeutico seguito durante la fase indiretta della sua formazione in psicoterapia sistemica. Si tratta della storia clinica di una famiglia con una bambina affetta da autismo innestatosi in seguito a delle gravi crisi epilettiche. La bambina e la sua famiglia sono state seguite attraverso un percorso di psicoterapia familiare al fine di ristabilire una comunicazione ed un recupero là dove la diagnosi di “disturbo autistico” ha avuto un impatto destrutturante sull’intero nucleo familiare. Nel confrontarsi con situazioni di tale gravità è risultato fondamentale il lavoro in équipe ed una costante ed attenta attività di supervisione a più livelli, capace di tutelare gli operatori attraverso un attento riconoscimento dei meccanismi controtransferali, proteggendo così il lavoro terapeutico e la famiglia.

Summary. The author goes back over the stages of a therapeutic process attended during the indirect period of her training in systemic psychotherapy. It was examinated the clinical course of a family with a daughter afflicted by autism developed after serious epileptic crisis. The daughter and her family have been followed through familiar psychotherapy in order to recover communication as the diagnosis of autistic disease had a destructuring impact on the family unit. It was noted the great importance of the team work and of a constant multilevel supervision activity, able to defend the operators through a careful identification of counter-transference mechanisms, protecting in this way the therapeutic work and the family.
Indice dei quaderni 1986-2003


Anno XIX, N. 27/1 Giugno 2004
EDITORIALE
Il contributo di Franco Basaglia e Gregory Bateson alla terapia familiare.
Per una nuova visionarietà,
Anna Cotugno l
LA PSICOTERAPIA
Il gruppo psicologico nel carcere, Aurora Rossi 9
Riassunto. Il reato è un episodio che si inserisce nella vita di una persona che spesso ha delle difficoltà personali, familiari, sociali; il comportamento criminale costituisce un sintomo sul quale è necessario intervenire. Su questo presupposto si basa un’esperienza di lavoro nel carcere romano di Rebibbia, dove sono attivi dei gruppi con i detenuti. I gruppi coinvolgono differenti tipologie di detenuti che presentano un problema di dipendenza dalle sostanze, generalmente eroina o cocaina, e/o problematiche psichiatriche; sono coinvolti detenuti che hanno commesso diversi tipi di reato quali il furto, la rapina, i reati a sfondo sessuale, fino all’omicidio. Il presente lavoro descrive i differenti tipi di gruppi e i diversi funzionamenti di personalità dei detenuti, mettendo in evidenza il ruolo ed i compiti che svolge l’esperto che opera all’interno delle Istituzioni.

Summary. When someone commits a crime always have personal, family or socials problems. The criminal action is frequently a symptom of illness and is absolutely necessary to follow a treatment. This is the presupposition of active action in Rebibbia, a prison in Rome, where we are developing therapeutic program groups with prisoners. A group involves different typologies of prisoners having problems with drugs specially heroine or cocaine and/or psychiatric problems. The groups are attended by prisoners who committed different crimes like theft, robbery, sexual crime and murder. This work describes how the different types of groups and the different organization of prisoner’s personality are treated by specialists and shows how a psychologist should work in a house of correction.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Evoluzione di una comunità terapeutica in una prigione di Stato,
Maxwell Jones. Commento di Annalisa De Benedittis 19

Riassunto. L’evoluzione di un sistema aperto in un gruppo internato di 16 persone in una prigione di Stato viene descritto durante l’arco di 18 mesi. I clienti destinati ad un gruppo speciale, definitivi e non definitivi, sono volontari. Lo staff comprende uno psichiatra, un infermiere professionale e un operatore sociale. Gli agenti di custodia, durante il periodo iniziale, erano scelti dallo staff dirigenziale del carcere ed erano responsabili solo della sicurezza (non facevano parte del gruppo). Il lento sviluppo di una cultura terapeutica in una comunità terapeutica è descritto come esempio di un sistema per il cambiamento all’interno di una prigione abbastanza tipica.

Summary. The evolution of an open system in a sixteen bed unit a county jail over an eighteen month period is described. The clients for the special unit, both sentenced and unsentenced, were volunteers. The staff comprised one psychiatrist, one registered nurse, and one social worker. The detention officers during this initial period were drawn from the jail staff and were responsible for security only (they were not part of the team). The slow development of a therapeutic culture in a therapeutic community is described as an example of a system for change within a fairly typical jail.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Psico-oncologia e formazione nell’ambito del Centro Studi: una prima
ricerca esplorativa,
Vera Allocati Maida 33
Riassunto. L’articolo riporta i risultati di una mini-ricerca sulla tematica “psiconcologia e formazione” condotta all’interno del Centro Studi. La ricerca è stata condotta con l’obiettivo di conoscere il punto di vista di allievi e didatti in merito al tema e di rilevare la presenza o meno e sotto quale forma di un’attività formativa specifica nelle singole sedi. La ricerca offre diversi spunti di riflessione sulla rilevanza e la complessità della tematica e sulla conseguente importanza della figura del terapeuta.

Summary. The article reports the results of a mini-research about the topic “psycho-oncology and training” carried out within the “Centro Studi”. The aim of the research was to know the point of view of students and teachers about this topic, and to notice whether in each centre exists a specific training activity and in which form it exists. The research offers various considerations about the importance and the complexity of this topic, and about the related importance of the psychotherapist’s role.
L’IDEA NUOVA
Levi, Jackson, Pavese: tre teorie, un destino comune, Davico Bonino,
Ernesto Ferrera, Anna Cotugno. Commento di Luigi Cancrini 9
ATTUALITÀ
Peter Pan... ma non per scelta, Mimmo Infantino 63

Riassunto. “Il mondo rappresentazionale” (D. Stern) dei genitori di figli disabili è soggetto a notevoli mutamenti nelle diverse fasi di ciclo vitale della famiglia. Un lavoro terapeutico, in cui la famiglia possa elaborare tali rappresentazioni, è la base di una prevenzione di rischio psicopatologico connesso alla diagnosi di disabilità di un figlio. Il presente contributo è il frutto dell’applicazione dell’ottica sistemica e della terapia familiare all’interno di un Centro di Riabilitazione per l’età evolutiva e per l’adolescenza con sede a Roma, dove il sostegno psicologico alla famiglia si è affiancato all’attività riabilitativa. L’attenzione si focalizza principalmente sulla fase dell’adolescenza che risulta essere la più delicata e a maggior rischio psicopatologico per le famiglie con un membro disabile. Questo momento, definito come “terza nascita”, risulta essere costellato da graduali e progressivi abbandoni da parte delle strutture sanitarie che riducono le prestazioni riabilitative, scomparendo gradualmente dallo scenario assistenziale. Le famiglie si trovano a rivivere da “sole” il dramma di una diagnosi di cronicità di un figlio che non si prepara “autonomamente” ad uscire di casa.

Summary. “The representational world” (D. Stern) of parents of disabled children is subject to significant change in various phases of the family life cycle. A therapy work through of such representations in families can become the basis for prevention of physcopatological risks associated with the diagnosis of a handtcapped child. This contribution is the out-come of the application of a systemic approach combined with family therapy within a Rehabilitation Centre for infant and adolescent pathology based in Rome, where a psychological support is provided to the family alongside the rehabilitation activity. Attention is particularly focused on the adolescent phase, the most delicate one, particularly at risk for families with a handicapped member. This point in time, defined as a “third birth”, is chequered with gradual and progressive abandoning by public health services, which reduce rehabilitation support gradually, until finally they completely disappear from the overall support scenario. This situation leads to families ending up in situations where they are, once more, alone in facing the drama of chronicity of a child who is not prepared to “independently” leave home.
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Ha una pistola per eliminare mio marito?, Salvatore D’Amore 71

Riassunto. I recenti contributi teorici e clinici sulla coppia anziana con coniuge alcol-dipendente sottolineano l’importanza di un approccio sia pragmatico/interattivo che semantico/simbolico della situazione sintomatica. In particolare, l’alcol-dipendenza viene compresa in relazione agli specifici compiti di sviluppo, risorse e vincoli corrispondenti al ciclo di vita della coppia anziana. A titolo esemplificativo, viene narrato un percorso psicoterapeutico con una coppia con membro alcolistico. Tale lavoro ha previsto le seguenti fasi: controllo del sintomo alcolistico, la narrazione della storia individuale e familiare e la ri-negoziazione/ri-modellamento degli spazi /tempi della coppia. La graduale dissoluzione del sintomo ha consentito il rilancio della progettualità individuale, di coppia e familiare, dimensione fondamentale nell’incremento della qualità di vita generale della coppia anziana.

Summary. Recent theoretical and clinical contributions of elderly couple with alcoholic partner underlies the usefulness of pragmatic/interactive and semantic/symbolic approach of symptomatic situation. Particularly, alcohol-dependence is understood as related to developmental tasks, resources and bonds of life-cycle of elderly age. A psychotherapeutic process of elderly couple is narrated. This work is characterized by the following phases: alcoholistic symptom control, individual and family story narration and renegotiation and reshaping of couple spaces/times. Symptom gradual dissolution has permitted the relaunching of individual, couple and familial planning as a fundamental dimension for improving general quality life of elderly couple.
LA Pagina LETTERARIA
Perché non sono diventato un serial killer, G. Francesco de Tiberiis 105


Anno XIX, N. 27/2 Dicembre 2004
EDITORIALE
Quando la scienza incontra la politica. Presentazione per l’EFTA AWARD
a Luigi Cancrini,
Luigi Onnis
Passato e futuro della terapia familiare. Ringraziamento, Luigi Cancrini 109
LA PSICOTERAPIA
“La bella e la bestia”: il significato relazionale della violenza,
Monica Micheli, Ester Di Rienzo 117
Riassunto. L’articolo è centrato sull’applicazione del pensiero sistemico alle situazioni di violenza familiare: la violenza familiare, letta in chiave sistemica, non può essere compresa osservando solo la relazione attuale tra due individui (es. genitore e figlio), il campo di studio deve includere almeno l’altro genitore ed almeno la generazione precedente (quella dei nonni). Solo ripercorrendo la storia che grava sulle spalle del gesto attuale è possibile la faticosa ricerca di senso che in queste situazioni è resa particolarmente difficile da manifestazioni comportamentali che, ad un primo sguardo, appaiono irrazionali, ingiuste, “pazze”, malate. L’intervento terapeutico deve essere il tramite attraverso cui l’adulto violento può essere aiutato a ricordare e rielaborare la sua sofferenza, e a comprendere la sofferenza provocata negli altri. La dissociazione sperimentata nell’esperienza della violenza subita ed inflitta, che ha consentito i processi di rimozione ed il perpetuarsi della violenza, viene interrotta nel momento in cui la persona si riappropria della sua sofferenza. Questo è un po’ il senso che cerchiamo di dare al nostro lavoro all’interno del Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia diretto dal Prof. Luigi Cancrini: costruire uno spazio in cui gli individui (operatori, genitori, figli, nonni,...) siano accompagnati a ripercorrere la propria storia per gettare luce su angoli bui senza paura di disseppellire mostri, ma per riconoscere, capire, e dare senso a parti di sé trascurate ed abbandonate.

Summary. The article is focused on the application of systemic thinking to family violence situations: family violence, in a systemic perspective, can not be understood just analyzing the present relationship between two individuals (for example a parent and a child), the field of observation has to include at least the other parent and the previous generation (the grandparents). Only retracing the history that precedes the present act we can try to look for a meaning that in these situations is of- ten well hidden behind behaviours that, at a first look, seem only irrational, unfair, crazy, ill. Therapeutic interventions should be the way thru which the violent adult can be helped to remember and reprocess his suffering and to understand the sufferance he provoked in others. To get in touch with his own sufferance, breaks the dissociation mechanism experienced in receiving and perpetuating violence. This is the sense that we try to give to our work at the “Help Centre to Abused Children and to Families” directed by Professor Luigi Cancrini: to build a space in which people (workers, parents, children, grandparents,... ) could be accompanied through their history in order to give light to some blind spots, not afraid to exhume monsters, but willing to recognize and give meaning to parts of themselves neglected and abandoned.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Interventi relazionali in un orfanotrofio del Cile e coppie adottive italiane,
Massimo Barbieri 129

Riassunto. L’adozione è divenuta un fenomeno sociale di portata rilevante e un tema attuale dibattuto. Il lavoro psicologico con le coppie adottive avviene nel contesto sia delle associazioni autorizzate a svolgerlo sia dell’operato delle istituzioni competenti, caratterizzandosi come ambito di particolare attinenza per l’operatore sistemico. Il presente contributo descrive alcune occorrenze problematiche concernenti l’attività dello psicologo familiare, quando il minore passa dalla struttura di provenienza alla presa in carico della famiglia neoformata. L’esperienza privilegiata e rara di soggiornare all’interno dell’orfanotrofio del paese straniero permette al terapeuta relazionale una conoscenza vissuta della ‘faccia nascosta della luna’, di quel mondo che i genitori acquisiti ricevono insieme al bambino e che li accompagnerà come parte della loro realtà, nella storia comune che vanno a iniziare. Consente inoltre di vedere il funzionamento di un istituto col quale il proprio ente di appartenenza coopera a distanza, incontrando il personale per un raccordo e scambio coordinato.

Summary. Adoption has became a social phenomenon of great importance and an actual open question. The psychological work with adopting couples takes place inside entitled associations as well as in qualified institutions, being as an especially belonging ambit for the systemic operator. This contribution describes some problematical circumstances concerning the familiar psychologist’s activity, when a minor passes from his original structure to his new family. His privileged and rare experience to live inside the orphanage of a foreign country permits the connecting therapist a living knowledge of the ‘hidden side of the moon’, of the inner world the new parents receive along with the child, this world accompany them as a part of their reality in the common history they are going to begin. Il also allows do know running of an institution working and cooperating with own organisation, meeting with the staff for a co-ordinate exchange and connection.
LE PRATICHE E LE TEORIE
La polifonia della terapia familiare, Francesco Bruni 147

Riassunto. Come nella musica polifonica, oggi nella terapia familiare riscontriamo la sovrapposizione di diverse linee melodiche (dal contesto sociale, alla famiglia, all’individuo e al terapeuta) tendenti a ricercare un insieme armonico. Sono riportate le riflessioni e le testimonianze sulla conduzione della terapia familiare che prendono in esame i concetti e i modelli interpretati vi classici della prospettiva sistemico relazionale rivisitati alla luce dell’attenzione alla storia e alla narrazione, all’ascolto e alla significatività della relazione terapeutica, agli oggetti e alle metafore, alla sintonia emotiva e alla rivalutazione della persona del terapeuta. La terapia è vista come un incontro significativo dove i cambiamenti possibili dipendono dai sistemi in gioco, innanzi tutto la famiglia e il terapeuta, che si integrano e si trasformano accoppiandosi strutturalmente. Questo intreccio porta ad esiti variegati e sorprendenti così come si presenta il panorama della terapia familiare. I diversi contributi presentati esprimono l’esigenza di consolidare un’identità comune che tenga conto della storia e delle peculiarità delle diverse esperienze, valorizzando le differenze in una cornice condivisa, in linea con la tradizione del Centro Studi.

Summary. Just like in polyphonic music, in today’s family therapy there is an overlapping of several melodic lines (from the social context to the family, the individual, and the therapist), all pointing to the research of a harmonic whole. Reflections and evidence are reported on the family therapeutic process, taking into account the classic concepts and models of interpretation of the systemic-relational perspective, though revisited under the light of a new attention to history and narration, to listening and significance of the therapeutic relation, to the objects and the metaphors, to emotional syntony and the revaluation of the therapist person. Therapy is seen as a significant coming together, where possible changes depend on the systems in play, first of all the family and the therapist, which integrate and transform each other, structurally pairing up. This tangle leads to varied and amazing results, so much so as the outlook of family therapy. The several contributions presented express the need for a consolidation of a common identity, considering the history and the features of the different experiences, making the most of all differences within a common framework, along the traditional guidelines of our Centre.
La polifonia del Centro Studi nell’esperienza delle diverse sedi formative,
Giuseppe Vinci 163

Riassunto. Il testo propone alcuni passaggi dei contributi portati al dibattito “I percorsi formativi: confronto tra le sedi”, che ha concluso il convegno del CSTFR “Alba, trasformazione e ‘deriva’ della terapia familiare”, tenutosi nel novembre 2003 ad Alba (CN). I contributi dei rappresentanti delle diverse sedi del Centro Studi hanno riguardato i principi generali della formazione degli psicoterapeuti, gli aspetti di questa formazione maggiormente privilegiati nelle diverse realtà e le diverse idee sul tipo di terapeuta da formare, con riferimento sia all’attuale assetto sociale e istituzionale che alla prospettiva dell’evoluzione della professione dello psicoterapeuta.

Summary. This text proposes some short extracts from the debate statements: “The educational phases: a comparison among different Centres”. This debate closed the CSTFR conference: “Dawn, transformation, and the ‘end’ of the family therapy “, that took place in Alba (CN) in November 2003. The different Centres members of “Centro Studi” discussed about the following subjects: psychotherapists’ general principles training; this training more privileged aspects in the different situations, different ideas about therapist’s education referring to the present social and institutional condition and the psychotherapist’s professional development.
L’IDEA NUOVA
Le aziende di famiglia: narrare il passato per costruire il futuro,
Maria Antonietta Gulino, Eloisa Mingione, Giuseppe Troisi 175

Riassunto. Il presente lavoro mira a mettere in evidenza le possibilità applicative dell’ottica sistemico-relazionale ad un campo poco usuale per i terapeuti familiari: quello delle aziende di famiglia. Dopo aver illustrato le caratteristiche salienti delle aziende familiari (AF) rispetto alle altre, e gli elementi di forza e di debolezza, gli autori presentano una ricerca condotta sulle AF del distretto industriale di Prato e di Firenze. L’indagine è stata condotta somministrando un’intervista semi-strutturata ai titolari delle imprese. Alla luce dei risultati, viene illustrata un’originale tipologia relazionale degli attori che rivestono i ruoli chiave nell’AF, le loro peculiarità e la complessità suscitata dalla continua interazione tra i due sistemi. Viene messo in evidenza, infine, come tale complessità possa essere affrontata con maggior efficacia avvalendosi degli strumenti relazionali di provenienza terapeutica.

Summary. The purpose of this work is displaying the systemic approach in an unusual field far family therapists: family-business (FB). After presenting the main characteristics of FB and their strengths and weakness, the authors present a research concerning the FB inside the industrial district of Prato. The research has been led by interviewing the firms’ managers, using a free-answer test. The results show an original relational typology of the actors who play the key-roles in the FB, their characteristics and the complexity caused by continues interaction of both systems, family and firm. Moreover, the work shows how this complex interaction can be faced with higher effectiveness using relational instruments of therapeutic origin.
ATTUALITÀ
Prove di crescita: l’improvvisazione teatrale in psicoterapia,
Marcello Bernacchia 191

Riassunto. Nell’ambito degli approcci narrativi alla terapia fondati teoricamente su una logica costruttivista sociale, e praticamente sull’uso di metodi esperienziali, riveste particolare interesse il metodo delle Prove di crescita (Rehearsals for Growth), ideato nella seconda metà degli anni ‘80 da Daniel J. Wiener. Marcello Bernacchia, che ha tradotto e curato l’omonimo testo base del metodo, ne illustra obiettivi, particolarità e possibilità d’integrazione con altre tecniche.

Summary. Among narrative approaches to therapy theoretically based on a social constructivist rationale, and practically on the use of experiential methods, a particular interests assumed by Rehearsals for Growth method (RfG, in Italian PdC, Prove di crescita), designed in the second half of the 80’s by Daniel J. Wiener. Marcello Bernacchia, who translated and edited the Italian version of RfG (the homonymous basic book), illustrates goals, peculiarities and possible integrations with other techniques or this method.
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
“Verità vo cercando che è sì rara”, Francesca Simona Cera 201

Riassunto. Presentiamo con Simona Cera un processo terapeutico la cui importanza si radica nella complessità dei vari livelli d’incontro, rappresentativa della terapia del futuro. Si intrecciano, in questo lavoro, diverse sintonie: paziente, terapeuta e didatta; concetti e tecniche sistemico-relazionali con quelli psicoanalitici; lavoro di contesto ed elaborazione intrapsichica. Tutto questo coniugato abilmente con il mito familiare e la fantasia individuale; le storie, le trame ed i giochi relazionali. Si compie un salto sia nel ciclo vitale che nell’uso dei meccanismi di difesa. Infine, il lavoro su transfert e controtransfert nella formazione del terapeuta.

Summary. We are going to present with Simona Cera a therapeutic process whose importance consist in the complexity of the various meeting levels, representative of future therapy. In this work various sintonies coexist: patient, therapist and preceptor; systemic-relational concepts and techniques with psychoanalytics; a work of context and intrapsychic elaboration. Ali that skilfully combined with family myth and individual fantasies; histories, plots and relational games. A step both in vital cycle and in defence mechanisms use is carried out. Finally the work on transference and countertransference in therapist training.
LA PAGINA LETTERARIA
Incontrare il paziente inglese, Maria Laura Vittori 237
Il paziente inglese, Ondaatjie, Garzanti, Milano, 1999


Anno XX, N. 28/1 Giugno 2005
EDITORIALE
L’identità del terapeuta. Vademecum per scoraggiare le giovani generazioni,
Alberto Vito 1
LA PSICOTERAPIA
Aprire gli occhi, le menti, i cuori: l’ascolto terapeutico del bambino
vittima d’abuso,
Ester Di Rienzo 9

Riassunto. Tema del lavoro, presentato in un seminario dell’Ordine degli psicologi del Lazio nel 2004, è la relazione terapeutica nelle difficili situazioni di abuso sessuale sui bambini. Muovendo dalla descrizione delle principali dinamiche patologiche che sottendono all’abuso intrafamiliare e dai meccanismi difensivi attivati dalle piccole vittime per proteggersi, si evidenzia la grande importanza di una relazione terapeutica autenticamente empatica, in cui chi accoglie la storia del bambino sappia condividerne dolore e speranza.

Summary. This paper was presented in a workshop at the Lazio Psychologist Association in 2004. The subject of the work is therapeutic relationship in the difficult situation of child abuse. Starting from the description of the main pathological dynamics underlying the intrafamily abuse and of the defensive mechanisms activated by small victims in order to protect themselves, the great importance of a truly empathic therapeutic relationship is pointed out, where the one who receives the child’s story could share with him his pain and hope.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Gruppo di sostegno per i familiari-caregiver degli ospiti del centro diurno
Alzheimer di La Spezia
, Dario Capone, Valentina Castellini 17

Riassunto. Il Centro Diurno Alzheimer di La Spezia è nato per rispondere alle sempre più numerose richieste di familiari che, assistendo un malato di Alzheimer ancora in grado di vivere al domicilio, necessitavano di un aiuto giornaliero e continuativo nella difficile gestione del loro congiunto. Oltre all’aiuto pratico nell’assistenza al malato, il CDA offre un’assistenza psicologica ai familiari che può essere rappresentata da occasionali colloqui di counseling o svilupparsi come psicoterapia di sostegno, individuale o familiare, a seconda delle richieste e delle problematiche presentate. Sempre nell’ambito dell’assistenza psicologica ma a carattere più psicopedagogico che psicoterapeutico, è l’esperienza di gruppo di sostegno a cui i familiari hanno partecipato con lo scopo di affrontare meglio il difficile stadio del ciclo vitale della loro vita e far fronte ai cambiamenti sintomatologici dei loro familiari malati. A questo proposito i caregiver interessati, attraverso un questionario, hanno espresso le loro preferenze sugli argomenti da trattare negli incontri di gruppo, in modo che il progetto rispondesse effettivamente ai loro interessi ed esigenze personali. Di questa esperienza vengono forniti sia i dati strutturali (tempi, modalità di conduzione del gruppo, contenuti) che relazionali (dinamiche relazionali e stili di comunicazione) caratterizzanti il gruppo di sostegno. La verifica dell’intervento, valutata con un questionario di gradimento e con la RSS, ha dimostrato un alto indice di gradimento ed una diminuzione dello stress percepito dai familiari, unitamente al desiderio espresso che il gruppo di sostegno non fosse a termine, come nelle ipotesi progettuali, ma potesse trasformarsi in gruppo di auto mutuo aiuto.

Summary. Alzheimer Day Care Centre was born to meet the increasing requests or relatives who over the difficult management of the seek relative. Besides the practical assistance, ADC offers also a psychological help for relatives which can be either counselling sessions or psychotherapeutic support sessions, both individual and family group, depending on the request and actual needs. Still related to psychological support, but with a more psychopedagogical mark than a psychotherapeutic one, it is the experience of the support group which caregivers have joined in order to overcome their difficult life cycle stage and face symptomatological changes in the family patients. To this point, caregivers who were interested filled a questionnaire expressing preferences about contents sessions so that group sessions could really answer their particular interests and individual needs. Concerning this experience, both structural details (times, themes, way of leading the group) and relational dynamics (communication, interactions) are supplied. Intervention evaluation, verified through an appraisal questionnaire and the RSS, has demonstrated a high index of appraisal and a significant decrease in caregivers’ perceived stress. Moreover group members have expressed the hope that the sessions would go on further and develop into auto mutual help meetings.
LE PRATICHE E LE TEORIE
L’insegnamento utile senza sipario di Grazia: il gioco delle parti nella ricerca
dei significati,
Lolita Gulimanoska 33

Riassunto. L’articolo propone una sintesi dei lavori di Maria Grazia Cancrini in tre settori particolarmente rappresentativi della sua attività professionale: l’interazione folle, il dialogo con l’adolescente nella prevenzione ed il potere nella coppia come espressione della sofferenza psichica. L’accento viene posto sulla maestria con la quale Maria Grazia Cancrini ha saputo integrare validi strumenti concettuali ad efficaci apparati teorico-empirici, sempre con grande rigore metodologico, operazione difficile da realizzare e però fondamentale. È infatti un dato inconfutabile la difficoltà che da tempo i terapeuti familiari incontrano nel dimostrare l’efficacia dei loro interventi, malgrado la consistenza teorica dei modelli di riferimento, in quanto scarsi nella strumentazione e poco intuitivi riguardo a percorsi metodo logici che integrano la teoria con la pratica quotidiana. È dunque reale e urgente il bisogno di riflettere sulla qualità delle indagini empiriche proposte dai sistemici negli ultimi anni e sulla validità della strumentazione, spesso infelicemente adattata o inadeguata.

Summary. The article proposes an outline of Maria Grazia Cancrini’s works concerning three main areas that are particularly representative in her professional career: insane interaction, dialogue with adolescents in prevention and power of the couple as an expression of psychic suffering. The mastery with which Maria Grazia Cancrini has been able to integrate valid conceptual strumentations and efficacious theoretical-empirical apparatus with a grand methodological seriousness is emphasized. This is a fundamental operation which is difficult to accomplish. It is in fact irrefutable that family therapists encounter difficulties in showing the efficacy of their interventions, no matter the theoretical consistence of the reference models, being poor in the strumentation and scarcely intuitive regarding methodological pathways that integrate theory to everyday practice. It is therefore real and urgent the need to ponder upon the quality of the empirical inquiries that have been proposed by the systemic in the last years and on the validity of the strumentation, which is often unsuccessfully adapted or inappropriate.

I crostini Iatmul: racconto semi-serio sui regali di Grazia, Silvia Campitelli,
Luca Chianura, Alessandra Cipolloni, Cesare Giammaria,
Vittoria Quondamatteo 51

Riassunto. In questo lavoro, gli autori raccontano del loro incontro con M.G. Cancrini nel loro percorso di training. Il cavallo poliploide, cioè il giovane allievo in formazione, compie un viaggio, in parte reale e in parte fantastico, nel modello della terapia di coppia proposto da Grazia Cancrini e Lieta Harrison. Mentore del suo percorso è Gregory Bateson che lo guida a connettere la testa con la pancia, la visione selettiva con la visione progressiva, attraverso il tempo. Questo racconto vorrebbe ricordare Grazia Cancrini attraverso la terapia di coppia e la sua passione per il pensiero batesoniano.

Summary. In this case of work, the authors are telling about their meeting with M.G. Cancrini during their training path. The polyploidy horse, that is the young pupil being Irained, is doing a trip which is real and fantastic at the same time according the Grazia Cancrini and Lieta Harrison model. Gregory Bateson, his coach in such training path, is driving him in order lo connect his mind with his stomach, the selective vision with progressive vision, across the lime. This story is aimed to remember Grazia Cancrini, trough “la terapia di coppia” and her trust in Bateson thinking.
L’IDEA NUOVA
Atleti, allenatore, squadre. La psicologia dello sport in una prospettiva
sistemico-relazionale,
Daniela Tortorelli 61

Riassunto. L’articolo offre un contributo sistemico e relazionale a coloro che lavorano nell’ambito della psicologia dello sport. Accennando alle competenze tecniche specifiche richieste ad un preparatore mentale, l’autrice riflette sull’utilità che il pensiero sistemico riveste nel districarsi fra le complesse forze in gioco e fra i vari contesti e metacontesti. Vengono esposte alcune riflessioni teoriche ed illustrati due interventi pratici, richiesti da livelli gerarchici opposti: il primo da un atleta; il secondo dai vertici di una società sportiva.

Summary. This article offers a systemic and relational contribution to sport psychology. Pointing out the technical specific competences demanded to a mental coach, the author reflects on the usefullness of systemic thought in untying knots between complex contexts and meta-contexts. Theoretical reflections are illustrated by two practical interventions, requested by opposite hierarchical levels: the first one from an athlete; the second one by the management of a sporting association.
ATTUALITÀ
In tema dell’efficacia delle psicoterapie, con particolare riguardo alla terapia
familiare e al suo insegnamento,
Francesco Colacicco 85
Riassunto. L’efficacia della psicoterapia è tema di grande attualità. Incalzati dalla necessità di rendere conto al sistema sanitario dei risultati e dei costi delle loro prestazioni, pressati dalla necessità di misurare il livello di qualità delle proprie prestazioni, solo da poco i clinici hanno cominciato a riflettere sugli esiti dei loro interventi, avviando studi e ricerche. L’autore sviluppa un ragionamento sull’efficacia della terapia famigliare passando in rassegna la lettura contemporanea sulla valutazione del trattamento psicoterapico, con particolare riferimento all’intervento sistemico e relazionale. Cita, a titolo esemplificativo, alcune recenti ricerche. L’articolo si chiude con una riflessione sull’efficacia dell’insegnamento.

Summary. The effectiveness of the psychotherapy is subject of large current news. Followed closely from the necessity it to give back account to the health system of the results and of the costs of their services, pressed from the necessity of to measure the level of quality of the actual services, alone from little the clinicians began to ponder on the results of the their interventions, starting studies and searches. The author develops a reasoning on the effectiveness of the family therapy passer-by in review the contemporary reading on the evaluation of the treatment psychotherapeutic, with special reference at the systemic and relational intervention. It cites, to title I exemplified, some recent searches. The article is closed with a reflection on the effectiveness of the teaching.
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Segni minimi di formazione: appunti sulla scrittura, Marisa Gianangeli 101

Riassunto. Squisitamente induttivo e soggettivo per propria natura, l’esercizio della scrittura è stato inserito nel training per psicoterapeuti familiari come strumento dalle molteplici funzioni: didattiche, espressive, relazionali e tecniche nel lavoro psicoterapeutico. Il pensiero dell’allievo viene evidenziato e valorizzato dallo scritto divenendo materia di riflessione e condivisione con il pensiero dei capiscuola, confronto tra i colleghi, marca temporale del proprio sapere messo a confronto con il futuro sapere acquisito. Opportunità di riutilizzare uno strumento espressivo, il training si trasforma per brevi quarti d’ora in laboratorio di scrittura creativa, arricchendo le occasioni di scambi e amalgamando rapporti e pensieri all’interno del gruppo. In quanto allenamento per l’utilizzo della scrittura in psicoterapia, il testo scritto accompagna il mestiere del terapeuta dalla tesina di esame a fine training, alla compilazione di lettere terapeutiche, ridefinizioni, storie incompiute, fiabe nel lavoro con la famiglia, la coppia e il singolo, a stesura di diari clinici e di relazioni. La scrittura, quindi, si colloca in modo estremamente duttile come strumento intra- e inter-sistemico nel percorso maturativo della formazione.

Summary. The typically inductive and in its own nature subjective writing exercise has been introduced in the training for family psychotherapists as a tool that can fulfil several functions within the psychotherapeutic work, i.e. teaching, expressive, relation as well as technical functions. The student’s thought is highlighted and fostered by the writing exercise, and can thus become the subject of analysis and sharing with the thought of psychotherapy’s leaders, discussion among colleagues, temporal mark of one’s knowledge as well as comparison with the acquired future knowledge. As well as being an opportunity for the reuse of a tool of expression, training turns into a laboratory of creative writing for brief quarters of an hour, thus increasing the possibilities to exchange views and combining relations and thoughts within the group. As adequate training exercise for the use of writing in psychotherapy, the written text becomes an integral part of the therapist’s work, from the final dissertation at the end of the training, to the writing of therapeutic letters, new definitions, uncompleted stories, fairy tales for the work on the family, couple and the individual, and finally to the drafting of clinical records and reports. Writing is hence an extremely flexible tool, both intrasystemic and intersystemic, in the maturation experience of training.
LA PAGINA LETTERARIA
Una metafora letteraria dell’intreccio tra creatività e sintomatologia
ripercorrendo “Novecento” di A. Baricco,
Roberto Rossi 151
Novecento, Alessandro Baricco (1994)

Parere in ordine alla disciplina che regola l’iscrizione all’Albo degli Psicologi
e degli Psicoterapeuti,
Ernesto Romanello 158
DOCUMENTI
Regolamento e statuto del Centro Studi 163


Anno XX, N. 28/2 Dicembre 2005
EDITORIALE
Il contributo di M.Grazia Cancrini all’identità del terapeuta sistemico,
Massimo Pelli, Emmanuela Becchis, Walter Bernucci 173
LA PSICOTERAPIA
Le costellazioni familiari nei DCA: utilità del Family Life Space
in una ricerca sistemica,
Luigi Onnis, Elena Barbara, Marco Bernardini,
Cecilia Fusco, Agostino Vietri 182

Riassunto. Il presente lavoro propone uno studio sui DCA, con particolare attenzione all’analisi del Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare (DSSVF). Il DSSVF permette di esplorare le dimensioni relazionali e i legami affettivi già dai primi incontri con la famiglia, attraverso una rappresentazione simbolica della stessa: viene chiesto a ciascun componente della famiglia di collocare, nello spazio di vita familiare e in quello esterno a questa, se stessi, le persone significative, le organizzazioni e i gruppi; i fatti e gli eventi importanti, infine di tracciare i legami affettivi. Abbiamo somministrato il test al nostro campione sperimentale/controllo di famiglie con anoressia e con bulimia, ricercando nei due gruppi specifiche costellazioni familiari. Nell’articolo proponiamo infine le significative modificazioni di tali costellazioni presentate dal campione sperimentale grazie all’intervento di terapia familiare.
Summary. This study concerns Eating Disorders, with an emphasis on the Symbolic Drawing of Family Life Space (FLS). FLS allows an analysis of relationships and bonds of affection during the early meetings with the family, through a symbolic representation of the family itself. In FLS we ask every member of the family to place himself, other significant persons, groups and organizations, facts and important events, either inside or outside the family life space, and then we al so ask to trace bonds of affection. We made a case-control study. The test has been administrated to families with anorexia and bulimia, looking for specific family constellations. Finally we underline the significant modifications undergone by those constellations in our experimental group due to family therapy.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Verso una teoria relazionale della classificazione psichiatrica,
Luciano L’Abate 204

Riassunto. Questa teoria relazionale è composta dai seguenti due requisiti: a) verificabilità ed applicabilità in laboratorio per quel che riguarda i setting di prevenzione primari, secondari e terziari; b) tre ipotesi meta-teoriche riguardanti l’orizzontalità, la verticalità ed i setting per le relazioni intime (importanti, impegnate, interdipendenti e prolungate); c) due ipotesi riguardanti la distanza e la capacità di amare (asse 2, gruppo C dei disturbi di personalità), il controllo e la capacità di negoziare (gruppo B) ed un termine di correlazione sui contesti e le deviazioni sessuali; d) quattro principali modelli riguardanti l’identità-differenziazione dello sviluppo, gli stili nei rapporti intimi, il senso di sé con quattro inclinazioni (pienezza del sé, egoismo, altruismo, negazione del sé) che riguardano le sindromi dell’asse 1 e del gruppo A, e le loro priorità; e) quattro modelli applicati alla regolazione della distanza, la genesi della psicopatologia ed all’intimità e negoziazione; f) un modello generale e uno comparativo.

Summary. This relational theory is composed of a) two requirements, verifiability and applicability in laboratory, primary, secondary, and tertiary prevention settings; b) three meta-theoretical assumptions about horizontality, verticality, and settings for intimate relationships (close, committed, inter-dependent, prolonged); c) two assumptions about distance and ability to love (Axis II, Cluster C personality disorders), control and ability to negotiate (Cluster B), and one correlate about contents and sexual deviations; d) four major models about: developmental identity-differentiation, styles in intimate relationships, selfhood with four propensities, (selfulness, selfishness, selflessness, no-self) that relate to Axis I syndromes and Cluster A, and priorities; e) four models applied to distance regulation, the genesis of psychopathology, intimacy, and negotiation; f) a overall and a comparative model.
LE PRATICHE E LE TEORIE
Allievi ed insegnanti al cinema ed in terapia familiare, Gianmarco Manfrida 220

Riassunto. La formazione degli psicoterapeuti relazionali/sistemici/familiari viene esaminata dal punto di vista delle teorie pedagogiche dell’età adulta; assieme alla figura dell’allievo si prendono in considerazione con attenzione ed umorismo anche quella del didatta e la relazione tra i due nelle diverse fasi del percorso formativo. Diviene così possibile mettere in luce strategie e tecniche adottate generalmente nella formazione relazionale ed illustrarle attraverso il confronto con modelli di insegnamento proposti dal cinema in pellicole commerciali.

Summary. Training of systemic/family/relational psychotherapists is examined from the standpoint of modern pedagogy of adult individuals; pupils, teachers and their relationships in different stages of the training program are carefully (and humorously...) considered. It becomes possible this way to identify pedagogic strategies and techniques generally adopted by schools of relational psychotherapy, illustrating them by means of references to models of learning and teaching retraced in popular movies.
L’IDEA NUOVA
Memoria e valutazione dell’esperienza clinica, Francesco Bruni,
Pier Giuseppe Defilippi 234

Riassunto. Custodire la memoria storica dell’attività clinica di un centro di psicoterapia sistemico relazionale aiuta gli operatori a dare un senso al presente, rivedere il passato e definire il futuro. Con questo intento, presentiamo l’organizzazione di un sistema informativo e l’elaborazione dei dati riferiti agli ultimi venti anni di attività di un centro di formazione clinica. Del materiale clinico raccolto, riportiamo le indicazioni in merito all’evoluzione dell’attività terapeutica: caratteristiche delle terapie, periodo e numero dei colloqui, fase del ciclo vitale della famiglia in terapia e problemi portati. Uno spazio significativo è dedicato alla valutazione delle terapie seguendo il modello sistemico di Beavers da noi adattato. La ricerca condotta su un campione di cinquanta terapie ha previsto la comparazione dei dati relativi alle scale di competenza familiare e stile familiare nella prima e nell’ultima seduta. Questa esperienza evidenzia l’utilità di fare riferimento a parametri sistemico relazionali per la valutazione in psicoterapia e per fare acquisire ai terapeuti in formazione una modalità efficace per orientarsi nei colloqui con le famiglie. Dai risultati ottenuti dalla ricerca si constata che gli interventi terapeutici non inducono automaticamente cambiamenti prestabiliti. possibili esiti scaturiscono piuttosto dall’accoppiamento strutturale fra la persona del terapeuta e l’autodeterminazione della famiglia. Ulteriori riflessioni e risultati possono scaturire in futuro in quanto la ricerca è tutt’ora in corso.

Summary. To keep the historical memory of the clinical activity inside a centre of systemic-relational therapy may help the professionals to find a sense for the present, to revise the past and to give a definition to the future. With this aim, the organization of an informative and data processing system is described, as regards data referred to the last 20 years of activity in a centre of clinical training. Some information about the evolution or therapeutic activity are taken from the clinical material and reported, such as characteristics and length of the therapy, number of sessions, step of the family life cycle and type of the problem borne. A considerable space is reserved to the evaluation of the therapies, on the ground of Beavers’ systemic model, adapted by us. The study, conducted on a sample of 50 therapies, includes the scores referred to the family competence and familiar style subscales, by comparison of the first and the last session. This experience highlights the opportunity to make use of systemic relational parameters for the evaluation of psychotherapy outcomes and to give the trainee therapists an effective way to perform sessions with families. The research findings show that therapeutic interventions do not lead automatically to pre-concerted changes. The possible outcomes are the result of a structural matching of the therapist and family’s self-determination. Further considerations and results may be available in the future, as the study is still in progress.
ATTUALITÀ
La molteplicità e la consistenza: psicoterapia sistemico-relazionale
in un caso di internet-addiction,
Stefano Iacone 270

Riassunto. La rivoluzione informatica ha modificato radicalmente il mondo della comunicazione umana, ma l’ingresso del virtuale nella quotidianità consegna all’uomo contemporaneo una nuova relazionalità. Il resoconto di un caso clinico di internet-addiction permette all’autore di riflettere sull’incrocio tra disturbi di personalità e le enormi amplificazioni degli aspetti psichici e soggettivi dell’esperienza che implica la relazionalità su internet. Nel caso esposto il decadimento degli elementi sensoriali della relazione ha favorito le distorsioni relazionali, generando un effetto inflattivo sull’identità: si è creato un io-multiplo, al riparo da ansie, ma imbrigliato in una dinamica dipendenziale. Si propone un percorso psicoterapeutico sistemico-individuale centrato in particolare sulle dimensioni semantiche della molteplicità e della consistenza.

Summary. The computer science has changed the world of communications, and the virtuality has busted into the life of every day, making a new game of relationship. Thinking about an internet-addiction case, the author analyzes the overlapping of personality disorders and characteristics of internet’s relationship. In the story of the patient, this overlap exaggerate the relation’s distortion, generating in particular an inflationary effect on his identity. This effect moreover triggers an addiction dynamics. The author proposes an individual psychotherapy according with systemic approach, hitting in particular the semantic dimensions of multiplicity and consistency.
ALLIEVI, DIDATTIE FAMIGLIE
Adele, Luca Fanelli 284

Riassunto. Il presente lavoro illustra l’uso dell’approccio sistemico relazionale nell’ambito di un progetto riabilitativo residenziale presso una comunità di Bologna. La residenzialità è un ambito in cui tale approccio appare particolarmente congeniale a causa del numero e della complessità dei sistemi coinvolti, sistemi raramente in sincronia ma anzi più spesso in completo disaccordo. Viene descritto il tentativo di coordinare le parti in gioco (una paziente con grave disturbo borderline di personalità, la sua famiglia, il servizio inviante, lo staff della struttura intermedia), le inevitabili difficoltà e l’importanza della supervisione in un lavoro di questo tipo.

Summary. This work describes the use of the relational systemic approach in a residential rehabilitation project near Bologna. Residentiality is an area in which this approach can be very congenial considering number and complexity of involved systems; systems that are rarely synchronized but more often in conflict. It will be described an effort to coordinate different elements (a patient with severe borderline personality disorder, her family, the psychiatric service, the community staff), inevitable difficulties and the importance of supervision in this kind of work.
LA PAGINA LETTERARIA
Il funzionamento della famiglia e dei singoli membri tra storia familiare
e condizionamenti culturali. Dal film di Nanni Moretti “La stanza del figlio”
,
Elvira Tartaglia 306
DOCUMENTI
Codice di etica e di deontologia professionale 315


Anno XXI, N. 29/1 Giugno 2006
EDITORIALE
La casa del Drago, Marilena Cioni l
LA PSICOTERAPIA
“Bambini che non vogliono vivere”. Il suicidio nell’infanzia, Elena Cagnazzo,
Raffaella Mangoni 5

Riassunto. Il suicidio nell’età evolutiva risulta essere un argomento di difficile trattazione per il forte impatto emotivo che suscita. Alla luce della nostra esperienza presso il Pronto Soccorso di un Ospedale di Roma, abbiamo deciso di dare un contributo che consenta di avere una panoramica a più livelli su tale tematica che diventa, purtroppo, sempre più attuale. Siamo partite da cenni più prettamente teorici, per poi passare alla descrizione dei fattori di rischio e del sistema familiare e concludere, infine, con la pratica terapeutica e la prevenzione. L’articolo non vuole proporre particolari strategie, ma porre attenzione su un fenomeno importante che non dovrebbe essere sottovalutato.

Summary. Suicide in young people is a very difficult subject to deal with because it has a strong emotional echo. By our experience in First Aid Station of a Rome Hospital, we have decided to give a literary contribute to have a view about more levels of this situation that is becoming more and more present. Our contribute begins by a theoretic review, then it continues with the description of risk elements and family system; the end of article deals with the therapeutic practice and the prevention. We don’t want suggesting special strategies but make attention to an important and dangerous trend.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Cinquantatré anoressiche in terapia sistemica familiare-individuale negli anni
1996-2003
, Matteo Selvini, Elena Busso 23

Riassunto. È questa l’ultima di una lunga serie di ricerche sulle anoressiche trattate da Selvini Palazzoli e dai suoi più stretti collaboratori. Sono così possibili tutta una serie di confronti sull’evoluzione delle caratteristiche delle pazienti e delle loro famiglie, in un contesto di pazienti pluritrattate che non richiedono quasi mai la terapia e vi sono portate dai genitori. La parte più interessante di questa ricerca riguarda la personalità delle pazienti che presentano un conclamato disturbo della personalità in un terzo dei casi, mentre sono più spesso presenti associazioni di due o tre tipi di tratti in prevalenza ossessivi (25 casi), dipendenti (23) e borderline (16).

Summary. The present study is the latest of a long series of researches on the anorexics patients treated by Mara SeIvini Palazzoli and her team. Many comparisons are therefore possible on the evolution of the characteristics of these patients and their families, in a context of pluri-treated patients that do not ask for psychotherapy and are brought to it by parents. The most interesting part of this research discusses the personality of the patients presenting a clear personality disorder in one third of cases, while two o three kinds or personality traits are more often associated: most frequently obsessive personality traits (25), dependent personality traits (23) and borderline personality traits (16).
I FATTI
Motivazioni all’astinenza: conflitto sociale tra fiducia e logica punitiva,
Ines Testoni, Lucia Ronconi, Sara Caforio 34

Riassunto. Nel presentare i risultati di una ricerca sul campo (prima parte), svolta in 8 Comunità Terapeutiche [CT] del Sud Italia, su 78 tossicodipendenti IUDs (Iniecting Drug Users) di cui 37 in regime alternativo al carcere e 41 senza pendenze giudiziarie, vengono prese in analisi le differenti forme di rappresentazione progettuale della vita e la motivazione alla cura nei due gruppi di soggetti. Il tema è affrontato per considerare il problema della pericolosità della logica punitiva come quella espressa dalla Legge 49 del 21 febbraio 2006 (revisione del DPR 390/90). Il conflitto tra la devianza della tossicodipendenza e la regolamentazione sociale non si risolve con la depersonalizzazione dei devianti ma con la loro maturazione che si compie percorrendo il crinale che passa attraverso la dialettica speranza-fiducia-responsabilità. L’articolo discute la tesi facendo ricorso a riferimenti sociologici e psicosociali, per evidenziare come i dati della ricerca siano indicativi della necessità che venga mantenuto al centro di qualsiasi intervento che richieda un cambiamento del modo di gestire l’esistenza, l’attivazione motivazionale del soggetto coinvolto.

Summary. This study presents the results of a field research (first part) carried out in 8 Therapeutic Communities (TC) of southern Italy with 78 IUDs drug-addicts, 37 following a regime alternative to prison and 41 without pending legal matters. The different forms of life projects and motivation to care of the two groups are examined. This issue was addressed to deal with the question of the danger of punitive logic as expressed by the I. 49/2006 (revision of the Decree of the President of the Republic 390/90). The conflict between the deviance of drug addiction and social regulation cannot be resolved through the depersonalization of the deviants, but rather by achieving their maturation, which is done through the hope-confidence-responsibility dialectical pathway. The article discusses this thesis by resorting to sociological and psychosocial aspects in order to underline how the data of the research indicate the need of always placing the individual’s motivational activation at the centre of any intervention that involves a change in life management.
ATTUALITÀ
L’intervento terapeutico familiare nei servizi pubblici: risultati di un’indagine
regionale nelle Marche,
Giovanni Santone, Carla Maria Piccinini,
Maria Teresa Sardella, Rita Roccheggiani, Giovanna Monterubbiano,
Alberto Vito, Gabriele Borsetti, Alfredo Canevaro 49

Riassunto. È stata condotta un’indagine a livello regionale nelle Marche con lo scopo di valutare l’offerta di terapia familiare, e di altri interventi familiari, nei servizi pubblici (Dipartimenti di Salute Mentale, Servizi Tossicodipendenze e Distretti Sanitari). Trentatré strutture hanno fornito dati utili alla rilevazione. Le famiglie in terapia presentavano problematiche il più delle volte di lunga durata. Emerge il bisogno di definire meglio i percorsi terapeutici delle famiglie, con particolare riguardo agli esiti desiderabili, alla integrazione fra terapie familiare ed individuale, ed alla integrazione dei vari aspetti della terapia familiare nei servizi pubblici.

Summary. A survey was performed in the Marche Region (Central Italy) with the aim of evaluating provision of family therapy, as well as of other family interventions, in the context of public health services (Departments of Mental Health, Addiction Departments and Health Districts). Thirty-three services resulted to be suitable for evaluation. Families who entered family therapy in the year before the survey were mostly affected by long-standing problems, and there is room for better definition of care pathways. More specifically, more stringent criteria are needed for desirable outcomes, to enhance co-occurrence of family and individual therapy, and to integrate systemic therapy into public services.
L’IDEA NUOVA
Raccontami la tua maschera. Intervento di teatroterapia in ottica relazionale-
sistemica come spinta evolutiva nei disturbi del comportamento alimentare,
Daniela Tedeschi, Manuela Tirelli, Andrea Mosconi 67

Riassunto. Il presente articolo mostra l’applicazione di tecniche a mediazione teatrale in un’ottica sistemico-relazionale, all’interno di un programma residenziale e multidimensionale rivolto a ragazze con disturbo del comportamento alimentare. Gli autori descrivono le modalità di intervento del laboratorio teatroterapico, nelle sue diverse fasi di lavoro corporeo, interpretativo e di elaborazione di nuovi significati co-costruiti in gruppo relativamente alle storie emerse e pongono in parallelo gli aspetti concettuali del teatro di ricerca con i concetti sistemici della seconda cibernetica. Il concetto di “teatro nell’attore” che intende il teatro come “prodotto emergente” dell’interazione tra l’attore, il regista, il pubblico partecipante ed il processo di ricerca che si scatena lungo il percorso di lavoro; il concetto di “sistema teatro” costituito da regista, attori, pubblico e le storie di ognuno che insieme partecipano alla co-costruzione di nuovi significati relativi al processo di ricerca ed alla messa in scena; ed in fine il ruolo del regista, non più semplice costruttore diretto dell’interpretazione, ma facilitatore esperienziale per giungere ad un cambiamento, sia dell’attore che dello spettatore.

Summary. This article shows application of theatrical mediation technique in a relation systematic point of view, within the framework of a multidimensional and residential programme for girls with alimentary behaviour ‘s alteration. Authors describe how theatre-therapy laboratory functions, in its different phases of corporeal, interpretative and processing work , as regards new meanings that are constructed together in a team concerning emerged stories; furthermore they associate research theatres conceptual aspects with systematic concepts of the second cybernetics. That is the concept of “theatre into the actor”, that means theatre like “emerging product” of the interaction between actor, producer, active audience and research process that breaks loose along working way; the concept of “theatre system that consists of producer, actors, audience and everyone’s stories, and they all together take part in construction of new meanings about research process and production: and at last producers part, who is not interpretation’s mere master builder any more, but he is the person who facilitates experiences to get to a change or both actor and audience.
LE PRATICHE E LETEORIE
L’umanizzazione dei percorsi di cura in psichiatria: l’esperienza
dell’Associazione “Il Mosaico”,
Monica Gregorat, Stefano Ronconi 85

Riassunto. Il tradizionale modello di welfare state ha fatto emergere alcune contraddizioni in relazione al sistematico aumento, negli ultimi anni, del numero di cittadini esclusi dalle opportunità e dai diritti che sono fondamento della salute e del benessere delle persone. Tali criticità hanno stimolato gli operatori della salute, ed in particolare della salute mentale, ad una riflessione sulla creazione di nuovi ed innovativi sistemi di protezione sociale sostenibili e capaci di far fronte all’aumento delle richieste di chi manifesta un bisogno. Il Mosaico, consorzio di cooperative sociali operante nella provincia di Udine ed in quella di Gorizia (Friuli Venezia Giulia) ha proposto, unitamente alle Aziende per i Servizi Sanitari con cui collabora, un modello di intervento che trasformi il sistema di welfare tradizionale in un welfare di tipo comunitario. Fare welfare comunitario vuol dire riprodurre la centralità di un comunitarismo forte in cui evidentemente occorre che le agenzie statali si pongano fondamentalmente il problema di valorizzare quei soggetti della comunità che esistono e si occupano dei più deboli. In altre parole, si è cercato di promuovere un cambiamento delle culture organizzative, istituzionali, gestionali e professionali dei servizi pubblici secondo il principio di “sussidiarietà promozionale”. Un principio che prevede che le istituzioni pubbliche, i servizi pubblici, i professionisti, si pongano in un atteggiamento di sostegno attivo, di promozione, di valorizzazione delle capacità dei singoli e delle comunità di affrontare i problemi di salute ed in particolare di salute mentale. In quest’ambito, l’esperienza concreta del Mosaico, si è articolata in tre strategie e in uno strumento operativo. La prima linea di intervento prevede che la gestione delle attività riabilitative si fondi su nuovi sistemi di relazione tra l’istituzione pubblica ed le organizzazioni senza scopo di lucro quali il Mosaico, superando il rapporto basato sulla logica cliente-fornitore ma su quella del partenariato. La seconda linea immagina che si possano interpretare le attività di riabilitazione psicosociale come investimento sulla ri-costruzione dei legami comunitari e sulla coesione sociale, nella consapevolezza che siano proprio i legami e la loro qualità il fondamento del sistema di protezione sociale delle persone con malattia mentale. La terza strategia di conseguenza prevede che si debbano promuovere quelle realtà che non si limitano a rispondere ai bisogni di carattere assistenziale ma che si propongono anche di costruire occasioni di inserimento lavorativo, abitativo e sociale. In questo senso il modello di organizzazione che si è privilegiato, favorito e sostenuto è quello dell’impresa sociale mista o plurima. Per attuare tali strategie lo strumento utilizzato è quello del Progetto Riabilitativo Personalizzato (PRP). Il PRP, oltre ad essere lo strumento di valutazione, definizione degli obiettivi riabilitativi e delle azioni, è anche uno strumento finanziario, oggi definito in letteratura budget di cura. Tali strategie e strumenti si affermano però in un territorio solamente quando la capacità di responsabilizzarsi rispetto al destino dell’altro da parte dei singoli e delle comunità incontra delle condizioni di contesto che la favoriscono, la sostengono e la orientano verso soluzioni che incidano sui modelli di riproduzione economica e sociale.

Summary. In the last years, some discrepancies, related to the systematic rise in the number of citizens excluded from opportunities and rights that represent the basis of health and wellness of people have carne out. Such problems lead health workers (also related to mental health), to think about the creation of new social protection’s systems able to face the increasing number of requests of needs. “Il Mosaico”, social association, that operates in the Udine and Gorizia districts, suggested, in cooperation with the Public Sanitary Service, a new model of intervention able to transform the traditional welfare model into a community welfare. “Community Welfare “ means to reproduce the centrality of a strong social unity in which is very important that the public institutions have to emphasize the social workers. A change into the way of managing public institutions following the idea of integration is suggested. There must be a new attitude into public institutions, services and professionals that should support and emphasize the capabilities of people and communities in order to face better health problems and in particular mental health problems. In this context the practical experience of “Mosaico” social association is organized into three strategies and has a operative instrument. The first level of intervention is the new management of rehabilitative activities, based on systems of relations between the public institution and no-profit organization as “Mosaico”, that has created partnership relations instead of being only customer-supplier oriented. The second level consists on the interpretation of psychosocial rehabilitation activities as an investment on the reconstitution of community relations and on social cohesion with the awareness that the real basis of social protection system of people with mental disease are the relations and their quality. Therefore the third strategy consists on the promotion of such realities that respond to essential needs and that are able to create new job opportunities and social introduction. In this sense the mixed social association arc the best model of organization. The “Personalized Rehabilitative Project” (PRP) is the most suitable instrument able to put in practice the above explained strategies. The PRP is the instrument of valuation but it is also a financial instrument that in literature is called “treatment’s budget”. Such strategies and instruments can be established in a certain area only when people’s and communities’ responsibilities towards other ‘s destiny meet the right conditions and the support needed.
LA PAGINA LETTERARIA
La storia di Kafka, della bambola e della bambina, G. Francesco de Tiberiis 99
Kafka e la bambola viaggiatrice, Sierra i Fabra Jordi. Salani Editore, 2010.


Anno XXI, N. 29/2 Dicembre 2006
LA PSICOTERAPIA
La ruota che stride. Meccanismi di difesa e trattamento psicoterapeutico, 
Francesco Colacicco 105
Riassunto. L’autore si dichiara convinto che sia più facile avere a che fare con un paziente sapendo che tende ad usare una serie precisa di meccanismi difensivi, piuttosto che disporre della sua diagnosi psichiatrica. Ritiene che non sia possibile curare un paziente sapendo qual è il suo bagaglio sintomatico, bensì lavorando sulle sue difese: è indispensabile valutare il sistema difensivo in ogni situazione clinica e riconoscere le dinamiche difensive, verificare la loro prevalenza ed il loro peso, correlarle con un quadro diagnostico e osservare il loro andamento nel corso del trattamento. Nella prima parte dell’articolo vengono esposti i concetti di resistenza e difesa, illustrati i principali meccanismi difensivi e messi in relazione con i differenti stili di personalità. Nella seconda parte si affronta il tema delle resistenze e delle difese dei pazienti nei diversi sistemi di trattamento (individuo, coppie e famiglie) attraverso l’esposizione di alcuni casi clinici. Quindi seguono alcune considerazioni dell’autore sull’uso delle difese da parte dei terapisti sistemici e relazionali e su come utilizzare “esperienza del controtransfert in terapia e nei gruppi di supervisione. L’autore conclude l’articolo affermando che dal punto di vista della psicoterapia si tratta di portare i pazienti a livelli più alti di comprensione di sé, a renderli più liberi rispetto le proprie scelte. Se i pazienti nel corso della terapia riusciranno ad utilizzare difese più mature e meno automatiche disporranno di una maggiore scelta nei comportamenti; se avranno più informazioni sulla propria situazione e sul proprio contesto di vita (sul loro mondo interno, sul loro mondo esterno e su cosa c’è in mezzo ad essi), diventeranno più consapevoli dei loro comportamenti; se nella famiglia si otterrà l’avvio di un circuito relazionale meno condizionato dalla propria impalcatura difensiva, ciascun membro ed il gruppo nel suo insieme saranno più autonomi rispetto le proprie scelte. Se tutto questo avverrà sarà un successo della terapia, ma per raggiungere questi risultati è indispensabile che il terapista sappia cogliere le difese dei pazienti e sia in grado di lavorare sul controtransfert.

Summary. The author is convinced that it is easier to work with a patient knowing that he or she used to use a specific series of defensive mechanisms rather than to arrange its psychiatric diagnosis. He believes that it is not possible to treat a patient just knowing his own symptomatic fund, but working on its defences: it is necessary to appraise the defensive system for each clinical situation and to characterize the defensive dynamics, to verify their predominance and their weight, to correlate them with a diagnostic outline and supervising them during all treatment. The first part of the article states the resistance and defence concepts, illustrates the main defensive mechanisms, and correlate the latter with the different styles of personality. The second part analyses the matter of patient’s resistances and defences, according to the different treatment system (single, couples and families) by using some clinicians’ case history. Therefore the author makes some considerations about the way the systemic therapists use the defences and how to use the experience of the counter-transfert during therapy and with the supervision groups. The author concludes the article stating that, in the psychotherapy view, it is necessary to high the patients’ inner knowledge, in order to make them free to choose. If the patients along the therapy will succeed to use more mature and less automatic defences they will be able to choose in a wider range of behaviours; if they will have more information on their personal situation and on their life background (inside world, outside world, and in between), they will become more aware of their behaviours. If the family will start a relational circuit less conditioned by the own defensive structure, each member of group and the group itself will be more independent when making choices. In case all this will happen the therapy is considered successfully, but to achieve these results the therapist needs to focus the patients’ defences and working on counter-transfert.
I FATTI
Chi ha paura dell’AIDS? Il trattamento psicologico dei worried well,
Alberto Vito, Stefania Mauriello, Giuseppe Nardini, Giuseppe Viparelli 147

Riassunto. I “worried well” o preoccupati sani sono coloro che hanno un rischio di infezione basso o nullo, ma nutrono una forte apprensione nei confronti dell’HIV; pur in presenza di test negativi ed in assenza di vere situazioni di rischio, sono costantemente in ansia, ossessionati dall’idea di poter contrarre o aver contratto l’infezione da HIV; infatti si sottopongono continuamente al test al fine di dimostrare a sé stessi di non essere stati contagiati. Il presente lavoro descrive le caratteristiche e i sintomi di questa tipologia di pazienti facendo riferimento all’influenza familiare nel consolidamento di alcuni pattern comportamentali. L’intervento psicoterapeutico con questi pazienti ha molte analogie con quello utilizzato per i pazienti ipocondriaci. La nostra ipotesi è che la scelta-bersaglio del tipo di patologia (HIV) da cui l’ipocondriaco teme di essere affetto ha un potente significato simbolico e, se compreso, contiene preziose indicazioni per suggerire il percorso psicoterapeutico. Pazienti con caratteristiche simili sono stati costantemente seguiti dall’Unità Operativa di Psicologia Ospedaliera dell’Ospedale Cotugno; nel seguente lavoro, oltre alla definizione di questa patologia, si presenta un caso clinico esemplificativo nel quale viene esplicitata l’ipotesi d’intervento adottata dalla nostra équipe.

Summary. “Worried well” are patients with a low risk for HIV infection, but show a real phobia about HIV; they are sure to be HIV seropositive although there are not real risk factors at all and show HIV tests with negative responses. Moreover, they are always anxious and they are haunted by the idea to have contracted HIV infection and so they ask to be tested for HIV infection, again and again. In this paper the authors describe the main distinctive features and symptoms of this patients, by means of association with the family influence for strengthening these dysfunctional behavioural patterns. Therapeutic intervention with these patients is very similar to the intervention with hypochondriac patients. In the authors’ hypothesis, the choice of HIV phobia has a strong symbolical sense with significant suggestions for therapeutic process. This kind of patients have been followed by the clinical staff of Hospital Cotugno’s Psychology Unity; here, the authors present also an illustrative clinic case, in which they explain their intervention hypothesis.
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Omicidio senza motivo apparente: studio sulla disorganizzazione
della personalità,
Joseph Satten, Karl Menninger, Invin Rosen,
Martin Mayman 157

Riassunto. In questo scritto abbiamo descritto un numero di caratteristiche comuni tra individui che hanno commesso omicidi impulsivi e privi di senso. Le caratteristiche sono: grave debolezza nel controllo degli impulsi; offuscamento della barriera tra fantasia e realtà, con periodi di consapevolezza alterati; reazioni emotive smussate e superficiali; una fantasia violenta e primitiva. Questa costellazione sembra nata da un passato caratterizzato da un’estrema violenza genitoriale e da premature privazioni emozionali. Nei casi in esame è emerso un indebolimento dell’Io che ha permesso la periodica esplosione degli intensi impulsi aggressivi, a volte di proporzioni omicide. Tali omicidi privi di senso sono visti come il risultato finale di un periodo di tensione e disorganizzazione crescente nell’assassino che comincia prima del contatto con la vittima la quale, entrando nei conflitti inconsci dell’assassino, inconsapevolmente serve a mettere in moto il suo potenziale omicida. Sarà obbiettivo di future ricerche: 1. differenziare questi individui da altri assassini e da altri individui con disturbi simili che però non arrivano ad uccidere; 2. analizzare il significato dei fattori individuali descritti; 3. trovare metodi per identificare e controllare gli individui in questione prima che arrivino ad uccidere.

Summary. In this paper we have described a number of common characteristics found in individuals who have committed impulsive senseless murders. These characteristics were severe weakness of impulse control; blurring of the boundaries between fantasy and reality, with periods of altered states of consciousness; blunted and shallow emotional reactions; and a violent and primitive fantasy life. This constellation seems to have grown out of history characterized by extreme parental violence and early severe deprivation. In this cases, it appeared an ego weakness which allowed the periodic breakthrough of intense aggressive impulses, sometimes of homicidal proportion. When such apparently senseless murders occur, they are seen to bean end result of a period of increasing tension and disorganization in the murderer starting before the contact with the victim who, by fitting into the unconscious conflicts of the murderer, unwittingly serve to set into motion his homicidal potential. It remains a task of future research to: 1. differentiate these individuals from other murderers as well as from others with similar disturbance but who do not kill; 2. weigh the significance of the individual factors described; 3. devise measures for identifying and effectively controlling these individuals before they commit murder.
L’IDEA NUOVA
Il rosso nel presente lo interpreto come un semaforo dove mi devo fermare
e riflettere: storia di
Federico che, dieci anni fa, aveva ucciso suo padre,
Luigi Cancrini 169

Riassunto. Prendendo spunto da una storia clinica, oggetto di una supervisione presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, il testo propone una riflessione sulla presa in carico terapeutica di pazienti affetti da disturbi di personalità che hanno commesso un crimine. Il percorso giudiziario è visto come un ‘opportunità offerta a queste persone di prendere coscienza del reato commesso e della loro responsabilità. L’articolo sottolinea come sia decisivo che in questa occasione, fonte di cambiamento ma anche di grande sofferenza, siano accompagnati e sostenuti anche da operatori in grado di utilizzare competenze di livello psicoterapeutico: sostenuti a loro volta, nel loro difficile compito, da una adatta supervisione. Parallelamente, il testo si sofferma anche sul funzionamento dei gruppi di supervisione e sulla loro efficacia.

Summary. Taking the cue from a clinical story, which has been the object of a supervision in the “Ospedale Psichiatrico Giudiziario” in Montelupo Fiorentino, this article raises a reflection on therapeutic patients suffering from personality diseases and who have committed a crime. The judicial path is considered an opportunity given to these patients in order to wake them up to the committed crime and the responsibility they had. The text stresses the importance of the accompanying and of the support given by the experts, during this period of change and great sufferance. In fact the experts are in the position to use psychotherapeutic competences and they are, in their turn - seeing the difficulty of the task - supported by a suitable supervision. Parallely, this article also dwells upon the functioning of supervision groups and their effectiveness,
ATTUALITÀ
Le relazioni nei gruppi di lavoro, Cristina Bagolin, Giuliana Rendina 191

Riassunto. Le autrici, a partire dalla Teoria dei Sistemi Motivazionali Interpersonali e da alcuni strumenti per la raccolta di informazioni, presentano una possibile chiave di lettura delle relazioni in due gruppi di lavoro, come linea guida per un percorso di supervisione. Il lavoro di supervisione intende comprendere la posizione relazionale di ciascuno, attraverso il riconoscimento delle proprie emozioni nelle dinamiche interpersonali. La “fotografia relazionale” che ne deriva, consente al gruppo, attraverso la condivisione delle informazioni emerse ed il confronto, di ri-significare il modo di stare assieme per un obiettivo comune, come opportunità per co-costruire nuove modalità relazionali.

Summary. The authors, beginning from the Theory of Interpersonal Motivational Systems and from some instruments for the collection of information, introduce one possible key to understand the relations in two working groups, like guidelines for a supervision path. The supervision activity means to comprise the relational position of everyone, through the acknowledgment of the own emotions in the interpersonal dynamics. The ‘relational photography’ that derives allows the group, through the sharing of the emerged information and the comparison, to re-signity the way of staying together for a common objective, like an opportunity in order to co-construct new relational modalities.
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Dall’impotenza del terapeuta alla rinascita di Afrodite. Una terapia di coppia
in supervisione diretta
, Luca Chianura 213

Riassunto. Il presente lavoro illustra il caso di una psicoterapia di coppia con problemi sessuali, condotta secondo il modello proposto da Grazia Cancrini e Lieta Harrison in “Potere in amore”. La narrazione del percorso psicoterapeutico diventa un’opportunità per riflettere sul messaggio offerto da tale modello e sulle sue possibili connessioni con il mito di Afrodite. L’autore focalizza, inoltre, la propria attenzione sul contesto della supervisione diretta, inteso e percepito come “base sicura” per la formazione e l’apprendimento.

Summary. This work describes the case of a couple psychotherapy with sexual problems according to model suggested by Grazia Cancrini and Lieta Harrison in “Potere in amore”. The psychotherapeutic path becomes an opportunity to reflect about the message offered by this model and about its possible connexions with Afrodite’s myth. The author focuses his attention on the context of direct supervision, considered and perceived as “secure base” to training and learning.
LA PAGINA LETTERIA
Storia familiare su tre generazioni in situazioni di maltrattamenti e abusi.
Dal film “Volver”di Pedro Almodovar, Elvira Tartaglia 243


Anno XXII, N. 30/1 Giugno 20074
EDITORIALE
Jay Haley e Paul Watzlawick: due maestri che non ci sono più, Luigi Cancrini 1
LA PSICOTERAPIA
Dentro e fuori dalla stanza di terapia: lo psicoterapeuta “homo civicus”,
Giuseppe Vinci 5
I FATTI
Il ruolo della “simulata” nel gruppo di training in psicoterapia familiare
sistemico-relazionale
, Corrado Bernardi, Ilio Masci, Valeria Di Nicola,
Elisabetta Gambuzza, Francesca Lanzirotti, Piergiorgio Marchesi,
Oliviero Menicucci, Silvia Nuzzo, Silvia Pepe,
Teresa Randò 15
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Come parole dentro noi. Storie di maternità, Marisa Gianangeli,
Francesca Malatesta,
Camilla Rossi, Roberta Sassi 25
L’IDEA NUOVA
Non più, non ancora: un terapeuta a confronto con alcuni passaggi
del proprio ciclo vitale,
Giorgio Festa 45
ATTUALITÀ
Il setting riabilitativo come luogo d’ingresso alla presa in carico familiare,
Gaetano Maria Moretti, Patrizia Ascani, Vera Bellettini, Monica Frezzotti, Franca Santarelli 69
LE PRATICHE E LETEORIE
L’intervento psicologico nella scuola: applicazione del modello sistemico
al contesto scolastico
, Annunziata Marciano 89
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
“I miei pensieri sono come le megattere ... ognuno ha le sue...”.
Controtransfert e contesto terapeutico: trovare nuove vie in supervisione
indiretta,
Federico Bussoletti 109
LA PAGINA LETTERARIA
“Follia” d’amore. Storia immaginaria ma non troppo di co-dipendenza,
Stefano Iacone Follia, di McGrath P, (1996). Adelphi, Milano, 1998 135


Anno XXII, N. 30/2 Dicembre 2007
(numero sull’abuso sessuale)

Progetto Equal.TI AMA: breve nota introduttiva, Marina Matucci 149
Esperienze sfavorevoli infantili: migliorare l’approccio clinico,
Marinella Malacrea 151
Trattamento di gruppo per vittime di abuso sessuale e loro caregiver:
analisi della letteratura,
Chiara Bertonati 158
Trattamenti di gruppo per bambini vittime di abuso sessuale,
Cristiana Pessina, Simona Agosti 174
Come aiutare i caregiver di bambini vittime di abuso sessuale
Marinella Malacrea, Elena Fontana 195
L’adolescente autore di abuso sessuale: analisi della letteratura,
Barbara Iacobucci 223
Trattamento di gruppo per adolescenti abusanti sessuali,
Cesira Di Guglielmo, Dante Ghezzi, Fanny Marchese, Giovanni Tarzia 238


Anno XXIII, N. 31/1 Giugno 2008
EDITORIALE
La psicoterapia può essere un fattore di sviluppo economico? La London
School of Economics dice di sì. Facendola finita una volta per tutte con
le chiacchiere di chi dice che la psicoterapia nei servizi pubblici sarebbe
solo una spesa in più
, Luigi Cancrini 1
LA PSICOTERAPIA
Interventi relazionali “fuori schema”: l’apporto narrativo all’affidamento
eterofamiliare,
Tommaso Eredi 5
I FATTI
Counselling e terapia a confronto, Giuliana Rendina 15
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Undici tipi di personalità. L’integrazione della diagnosi di personalità
nel pensiero sistemico complesso
, Matteo Selvini 29
LE PRATICHE E LE TEORIE
Alcune riflessioni sul trattamento sistemico relazionale dei Disturbi
del Comportamento Alimentare: analisi dei drop out
, Augusta Barbieri,
Daniela Ghigi, Michela Pratelli, Silvia Tagliavini 57
L’IDEA NUOVA
La relazione uomo-animale come facilitatore del cambiamento, Ugo Corrieri 69
ATTUALITÀ
Le rappresentazioni dell’identità childfree attraverso i forum,
Gian Luca Barbieri 85
LA PAGINA LETTERARIA
Stanley Cavell e la commedia hollywoodiana del rimatrimonio,
Massimo Barbieri 101
Un gruppo di film di registi come Sturges, Capra, Hawks, Cukor,
McCarey le cui trame mettono in scena le problematiche della relazione
di coppia


Anno XXIII, N. 31/2 Dicembre 2008
EDITORIALE
Alba-Bari-Narni: i didatti riflettono sugli sviluppi della formazione presso
le diverse sedi del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale
, Ilio Masci 119
LA PSICOTERAPIA
“Che ci fanno tre psicoterapeuti con dei promotori finanziari”? Ovvero l’uso delle sculture nel lavoro con le organizzazioni, Maria Antonietta Gulino,
Enrico Mingione, Giuseppe Troisi
125
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La storia di un progetto, a cura di Maria Teresa Medi 143
LE PRATICHE E LE TEORIE
L’intervento psicologico, psicoterapeutico e di mediazione familiare
nel servizio pubblico,
Saverio Provenzale 153
L’IDEA NUOVA
In tema di origine profonda e non consapevole delle nostre teorie.
Psicoanalisi e terapia famigliare nell’esperienza vissuta di uno psichiatra
del ventesimo secolo,
Luigi Cancrini 173
ATTUALITÀ
Il “disegno congiunto della famiglia” nella psicoterapia familiare dei disturbi dell’infanzia, Alessandra Melosi, Fabrizia Bigiotti, Rossella Piana,
Sandra Storai 187
I FATTI
Un’inchiesta sulla dinamica familiare nei bambini affetti da disturbi
dello sviluppo nella prima infanzia,
Daniel Rodrigo Tortosa,
Traduzione di Lorenzo Piciarelli 205
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Il coro dei solisti, Giulia Marino 223


Anno XXIV, N. 32/1 Giugno 2009
EDITORIALE
L’Artusi, la nouvelle cuisine e la psicoterapia: conservazione, innovazione
e mode in terapia Relazionale
, Gianmarco Manfrida 1
LA PSICOTERAPIA
Ritorno al futuro: verso un’euristica della terapia di coppia, Francesco Bruni, Pier Giuseppe Defilippi 9
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Dipendenza da alcol e co-dipendenza: due visioni. La prospettiva
dei gruppi dei 12 passi e quella dei professionisti,
Allaman Allamani 35
L’IDEA NUOVA
Il decorso longitudinale della psicopatologia borderline: prospettiva
di follow·up sui 6 anni della fenomenologia del disturbo di personalità
borderline
, Mary C. Zanarini, Frances R. Frankenrurg, John Hennen,
Kenneth R. Silk. Traduzione di Lida Patrizia Cancrini Pini 49
ATTUALITÀ
Inchiesta sulla percezione del fenomeno droga fra gli allievi delle scuole
medie superiori di Apricena,
Luigi Cancrini, Ombretta Lizzi 75
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
È accaduto: una freccia ha colpito Achille mentre raggiungeva la tartaruga,
Yuri Gidoni 101
LA PAGINA LETTERARIA
Storia di una famiglia borderline: i Cupiello, Luca Vallario,
Giovanna Cascinelli, Maria Grazia Chioccola, Federica Ferrara,
Sonia Fochesato, Gianluca Luciano 133
Natale in casa Cupiello, di E. De Filippo (1959). Torino, Einaudi, 1979


Anno XXIV, N. 32/2 Dicembre 2009
EDITORIALE
Inciviltà e conservatorismo della psicoterapia: il rischio involutivo,
Luca Vallario 147
LA PSICOTERAPIA
La supervisione in un Centro di psicoterapia familiare, Francesco Colacicco 157
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Dinamiche relazionali in famiglie con pazienti anoressiche e bulimiche
adolescenti: risultati di  una ricerca clinica,
Luigi Onnis, Elena Barbara,
Sara di Giacomo, Andrea Giambartolomei,  Angela Maria Mulé,
Pierluigi Gabriel Nicoletti, Carla Granese, Sara Gentilezza 169
L’IDEA NUOVA
Partendo da un’immagine: riflessioni sulla psicoterapia, Giovanni Francesco
de Tiberiis 187
ATTUALITÀ
L’importanza dell’ipotesi e delle domande circolari in terapia: una rassegna
della letteratura,
Silvia Pepe, Michele Vecchione 205
I FATTI
Ma che cosa stiamo facendo? Analisi quadriennale delle terapie
in supervisione diretta in un Centro di formazione in psicoterapia relazionale
,
Daniela Tortorelli, Elena Capitani, Gianmarco Manfrida 221
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
In balia delle onde!, Veronica Pelonzi 237


Anno XXV, N. 33/1 Giugno 2010
EDITORIALI
La nostra famiglia non esiste più, Ilaria Carosi 1
Lo sguardo riflesso. Psicoterapia e formazione, Luigi Cancrini 7
LA PSICOTERAPIA
La versione breve delle sculture di P. Caillé, Maria Antonietta Gulino,
Alessandra Marica, Alessia Asti, Sara Batoli, Laura Biagini, Chiara Contini, Nausica Gerbi, Elena Nesi, Valentina Pancallo, Elisabetta Vignali 11
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Terapia familiare con l’ausilio dell’EMDR: uno strumento forte per elaborare piccoli e grandi traumi vissuti dai bambini e dagli adulti, Esther Pedone 35
L’IDEA NUOVA
Prospettive di aiuto e cura agli adulti ‘’pericolosi’’ vittime di traumi infantili, Dante Ghezzi 51
ATTUALITÀ
Recensione del testo di Lorenzo Recanatini: Scusate il disturbo!!!
Una versione umoristica dei Disturbi di Personalità,
a cura di Claudia Gennarelli 61
I FATTI
Alcune tappe dell’auto-aiuto psichiatrico fra Firenze, Prato, realtà nazionali
e internazionali: dai primi sporadici gruppi self-help al pieno coinvolgimento della comunità locale
, Pino Pini 67
ALLIEVl, DIDATTI E FAMIGLIE
La catena spezzata. Lutto e processi di identificazione, Sergio Anastasia 77
LA PAGINA LETTERARIA
I cormorani secondo Canevaro, Alfredo Canevaro 111
Quando volano i cormorani. Terapia individuale sistemica
con il coinvolgimento dei familiari significativi
, Alfredo Canevaro.
Edizioni Borla, 2009


Anno XXV, N. 33/2 Dicembre 2010
EDITORIALE
La nostra mente medievale, Sandro Catucci 121
LA PSICOTERAPIA
La fase della consultazione nella presa in carico di bambini affetti
da disturbi psicotici,
Gaetano Maria Moretti, Patrizia Ascani,
Chiara Bargnesi, Cecilia Collamati, Mara Magnani,  Roberta Marzioni,
Simonetta Rosa, Franca Santarelli 133
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Perché la psicosi? Una riflessione sistemica sul ruolo della funzione riflessiva
nel processo di costruzione del sintomo psicotico
, Laura Bologna,
Andrea Mosconi 161

L’IDEA NUOVA
Quando le parole non bastano: la vignetta umoristica nella terapia
relazionale,
Chiara Benini 189
ATTUALITÀ
Prevenzione delle azioni giovanili a rischio, Andrea Mian 207
I FATTI
Detenute transgender clandestine negli istituti penitenziari italiani: un’indagine pilota, Luca Chianura, Giacomo Di Salvo, Guido Giovanardi 219
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Storia di un ascensore bloccato: Ermanno, il ragazzo a cui avevano strappato
il tempo,Raffaella Formillo 241


Anno XXVI, N. 34/1 Giugno 2011
IL NOSTRO SALUTO A PAOLA 1
EDITORIALE
Il viaggio sistemico di Philippe Caillé: metodi analogici e cambiamento
in psicoterapia,
Francesco Bruni 5
LA PSICOTERAPIA
La supervisione diretta in terapia sistemico-familiare, Cinzia Casini,
Pier Giuseppe Defilippi 18
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La psicoterapia sistemico-relazionale nel servizio consultoriale: una sfida
possibile,
Walter Bernucci, Rita Sabatini, Anna Maria Galassi, Rita Vergura,
Nicoletta Fosco 28
L’IDEA NUOVA
Le caratteristiche, i tempi e i personaggi delle storie terapeutiche: analisi
qualitativa delle restituzioni conclusive nel Modello delle Realtà Condivise
,
Gianmarco Manfrida,  Valentina Albertini, Simona Gagliardi 54
ATTUALITÀ
Il Cronogramma: quando il tempo è uno strumento epistemologico,
Luca Vallario 70
ALLIEVI. DIDATTI E FAMIGLIE
H2O, Daniela Chieffo 80
LA PAGINA LETTERARIA
Dialogo con l’opera d’arte: il doppio livello di una relazione profonda,
Rossella Cubeddu, Ilaria Innocenti 112


Anno XXVI, N. 34/2 Dicembre 2011
EDITORIALE
Formare in psicoterapia nel XXI secolo: suggestioni dal lavoro
di Michel Serres,
Giuseppe Vinci 125
LA PSICOTERAPIA
Psicoterapia di gruppo per esposti a mobbing: valutazione della valenza
terapeutica in termini intrapsichici e interpersonali
, Roberto Rossi,
Enzo Cordaro 132
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Il problema della prevenzione della recidiva nei reati sessuali e conduzione
di un gruppo trattamentale secondo un modello sistemico-relazionale
durante la carcerazione,
Beatrice Borghesio, Pier Giuseppe Defilippi 144
L’IDEA NUOVA
Una breve introduzione alla lettura di Lorna Benjamin, Francesco Colacicco 172
Rappresentazioni interne delle prime esperienze interpersonali
e delle relazioni in età adulta: verifica della Teoria dei Processi
di Copia nei setting clinico e non clinico,
Kenneth L. Critchfield
e Lorna Smith Benjamin 182
ATTUALITÀ
Parliamo senza parole. Le sculture come risorsa per parlare di violenza
alle donne con alunni delle scuole medie superiori,
Tommaso Sardi,
Marika Buciuni, Letizia Ricci 212
I FATTI
Droga e crimine. Esperimento indulto: il carcere non è un deterrente,
Anna Paola Lacatena, Cosimo Buccolieri, Anna Rita D’Amicis,
Vincenzo Simeone 224
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Una semplice siepe, Sara Di Giacomo 232
LA PAGINA LETTERARIA
Un commento al convegno del Centro Studi, Roma, 3-4 dicembre 2010,
liberamente ispirato al romanzo “Q” di Luther Blissett,
Valentina Albertini 282


Anno XXVII, N. 35/1 Giugno 2012
(numero sulla supervisione)

Per Patrizia e Mirella
Maurizio Barone, Luigi Cancrini, Anna Maria Lanza 1
La solitudine del supervisore. Riflessioni sui risultati di un’indagine
conoscitiva in tema di supervisione diretta nell’ambito del Centro Studi
di Terapia Familiare e Relazionale,
Corrado Bernardi, Maurizio Barone 9
Gli esiti della formazione in ambito sistemico-relazionale: un’indagine tra
gli ex allievi dell’Istituto di Psicoterapia Relazionale di Roma
, Ilio Masci 23
Una danza generativa: isomorfismo e accoppiamento strutturale
nella supervisione,
Francesco Bruni 29
La supervisione diretta sta diventando più indiretta: il modello da imitare
si offre sempre più spesso dietro lo specchio,
Francesco Colacicco 41
Mappa delle alleanze e dei conflitti nel sistema: didatti, allievi didatti, allievi,
famiglie e gruppo,
Gianni Costanzo 53
Supervisione diretta e dintorni. Alcune riflessioni sulle aspettative, sui bisogni degli allievi e allievi-didatti in formazione, Rita D’Angelo, Marina Li Puma 57
Con gli occhi del CSRM: da Palermo a Torino. Riflessioni di un’allieva-didatta
Cristina Lanzarone 63
Riflettendo sulla supervisione diretta, Nanni di Cesare 71
Come eravamo. Corsisti 32 anni fa e oggi, Rose Marie Galante 83
Certezze e incertezze sulla formazione nel confronto tra didatti,
Maria Antonietta Gulino
... e ambivalenze negate dagli allievi:
la supervisione diretta nelle tesine d’esame,
Gianmarco Manfrida 87
Dal diario di bordo di 10 marinai e 2 capitani. La supervisione diretta
“con gli occhi” di un gruppo di allieve,
Rita Latella, Giorgia Cavallucci,
Assunta Facenna, Fabiola Quintili Di Ghionno, Valentina Tatasciore 93
Formare psicologi psicoterapeuti. Riflessioni su una realtà
non del tutto scontata
, Rita Sabatini 107
La supervisione diretta in psicoterapia familiare sistemica: intersoggettività,
autoriflessione, evoluzione nella terapia e nella formazione
,
Antonio Romanello 113
Lavoro terapeutico e lavoro d’équipe. Una ricerca su allievi e docenti
della Scuola di Psicoterapia Mara Selvini Palazzoli
, Matteo Selvìni,
Laura Fino, Paola Morosini 123



Anno XXVII, N. 35/2 Dicembre 2012
EDITORIALE
Come fare a meno? Riflessioni su psicoterapia, comunità terapeutica
e futuro della psichiatria,
Susanna Cielo, Stefano Ramella Benna 135
LA PSICOTERAPIA
Disegni di famiglia e video-replay: un metodo per l’impiego di compiti
grafici nella consultazione familiare per il bambino,
Alessandra Melosi 149
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
L’efficacia psichica delle droghe, Francesco Colacicco 169
Una precisazione in tema di fragilità dell’Io nei pazienti tossicodipendenti,
Giuseppe Marras 173
L’IDEA NUOVA
Coerenza e flessibilità dei terapeuti in una società variamente culturale,
Roberta Radich, Orietta Festa, Igino Bozzetto, Andrea Mosconi 199
ATTUALITÀ
Il virtuale attenuato di Facebook e il gioco dell’identità dell’adolescente,
Gian Luca Barbieri, Maria Cristina Meloni 223
I FATTI
Sms e terapia: le relazioni pericolose, Luca Vallario 240
LE PRATICHE E LE TEORIE
Quando l’avvenire è imprevedibile: utilità della scultura del futuro,
Luigi Onnis, Cristina D’Onofrio, Marta Fojanesi 252
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Biancan-Emo e i sette incappucciati blu, Valentina Albertini 259
LA PAGINA LETTERARIA
Prefazione a “La cura delle infanzie infelici”, Stefano Cirillo 289
La cura delle infanzie infelici. Viaggio nell’origine dell’oceano borderline,
Luigi Cancrini. Raffaello Cortina Editore, 2010.


Anno XXVIII, N. 36/1 Giugno 2013
EDITORIALE
In memoriam, Maurizio Viaro
LA PSICOTERAPIA
Le Sculture del Tempo Familiare, Un metodo di “narrazione analogica”
in psicoterapia sistemica,
Luigi Onnis, Marco Bernardini, Antonella Leonelli, Angela Maria Mulè, Agostino Vietri, Carlotta Romano 4
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La “causalità circolare” è un martello: percorsi, usi e abusi del concetto
più potente e rivoluzionario dell’approccio sistemico,
Sonia Di Caro 28
L’IDEA NUOVA
Il robot imperfetto: uso di oggetti fluttuanti con bambini per l’elaborazione
del lutto,
Giuseppe Cappuccio, Manuela Fiorentini 40
ATTUALITÀ
Percorsi terapeutici per un adolescente reticente: l’intervento di congiungimento,
Joana Alegret Hernandez 58
I FATTI
“Dal progetto di nascita alla relazione”. Fattori predittivi dei disturbi
del comportamento alimentare,
Alessia Agnello, Marianna Marini,
Barbara Ruggieri, Diana Paolantoni 74
LE PRATICHE E LE TEORIE
Valutare il legame di coppia: relazioni, affetti e difetti in un gruppo
di co-dipendenti anonimi,
Melania Benincasa, Stefano Iacone 100
LA PAGINA LETTERARIA
“L’angoscia” di Anton Cechov e la terapia del lutto.
Commento di Luigi Cancrini 116
L’Angoscia, Anton Cechov. Tratto dalla raccolta Racconti, volume I,
Garzanti, Milano, 1965. Traduzione di autori vari


Anno XXVIII, N. 36/2 Dicembre 2013
EDITORIALE
Il contributo teorico, clinico e nella formazione di Maria Grazia Cancrini
e Lieta Harrison,
Luigi Cancrini 123
In ricordo di Piergiuseppe Defilippi, Francesco Bruni 129
In ricordo di Piergiuseppe Defilippi (Pippo). Il lavoro clinico,
Giuseppe Cappuccio 131
LA PSICOTERAPIA
Strumenti terapeutici per l’approccio sistemico, Piergiuseppe De Filippi 136
PSCICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
L’Indiretto interessato: considerazioni sulla supervisione indiretta e indagine
sulle interviste ai didatti del Centro Studi,
Valentina Albertini, Lisa Rontini, Gianmarco Manfrida 152
L’IDEA NUOVA
Il lavoro terapeutico con i minori in comunità: l’esperienza con Casa
delle Stelle e Casa Cometa,
Emanuela Giglio 170
ATTUALITÀ
Il disturbo borderline di personalità: diagnosi e intervento
nella prospettiva sistemica,
Carmen Campo, Jolanda D’Ascenzo 192
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
(Dis)amore, Pierluigi Nicoletti 220
LA PAGINA LETTERARIA
Tre conversazioni sulla psicoterapia, Matteo Selvini, Gianmarco Manfrida, Mauro Squeo 280
Conversazioni sulla psicoterapia, Giuseppe Vinci e Luigi Cancrini.
Roma, Alpes, 2013.


Anno XXIX, N. 37/1 Giugno 2014
EDITORIALE
Proteggere i bambini nell’Italia che cambia, CISMAI
LA PSICOTERAPIA
La dimensione dell’intersoggettività nella psicoterapia sistemico-relazionale, Luigi Onnis  4
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
Due titoli, una storia: la “scultura narrante” ultrabreve per la costruzione
di alternative in terapia di coppia,
Marica Alessandra, Alessia Asti,
Sara Bartoli, Laura Biagini, Chiara Contini, Nausica Gerbi, Elena Nesi,
Valentina Pancallo, Elisabetta Vignali, Chiara Laurin, Gianmarco Manfrida 16
L’IDEA NUOVA
Nuovi strumenti nella psicodiagnosi dell’abuso, Cecilia Somigli  38
ATTUALITÀ
L’integrazione della diagnosi di personalità e del funzionamenti
post-traumatici nel pensiero sistemico
, Matteo Selvini  48
LE PRATICHE E LE TEORIE
I Croods: quando l’adolescenza e gli adolescenti sono terapeutici,
Luca Vallario 60
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Donna Chisciotta e Sancho Panza: storia d’amore, di morte e di altre follie
Fiammetta Di Paola 72
LA PAGINA LETTERARIA
Divagazioni sulla psicoterapia, Marco Vannotti 98


Anno XXIX, N. 37/2 Dicembre 2014
EDITORIALE
Introduzione al libro di Maria Laura Vittori: “Guida al paradigma
relazionale: la teoria, la clinica, l’intrinseca bellezza”,
Luigi Cancrini 103
LA PSICOTERAPIA
Il bambino “sintomatico” nella famiglia separata: un metodo di consultazione e di intervento, Alessandra Melosi, Elisa Barsanti, Marika Buciuni,
Laura Cambò, Elettra Casacci, Milena Desii, Costanza Donati, Gilda Galli,
Monica Giuli, Elisa Lupetti, Larzia Mannelli 106

PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
La valutazione del trattamento psicoterapeutico con le famiglia, le coppie,
gli individui,
Francesco Colacicco, Francesca Martini,
Gabriella Maria Bianco, Anna Rosa Prete, Adriana Romano,
Rosangela Vaglio 130
L’IDEA NUOVA
Il lavoro psicoterapeutico di gruppo con i minori e le mamme curate
in comunità: l’esperienza con la Fondazione Domus de Luna
,
Michele Vargiu 152
ATTUALITÀ
Adozioni “special needs”: alcune considerazioni sulle percezioni dei genitori,
Massimo Barbieri, Chiara Benini 174
I FATTI
Lo spacciatore di cocaina entra in classe: la promozione della salute
nelle scuole rispetto ai comportamenti temerari e onnipotenti in adolescenza
, Lamberto Scali 191
LE PRATICHE E LE TEORIE
I contesti della violenza, Rita Latella, Rita Sabatini, Roberta Alonzo,
Laura Di Leonardo, Chiara Giorgi, Daniela Massimini, Arianna Razzani,
Luciana Sammaciccia, Jessica Zecchini 215
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
La metamorfosi del narciso. L’esperienza di una tesi di supervisione indiretta
Manuela De Pascalis 228
LA PAGINA LETTERARIA
Intervista a Giovanni Pipemo e Agostino Ferrente, registi del film
“Le cose belle”, Luigi Cancrini 256


Anno XXX, N. 38/1 Giugno 2015
EDITORIALE
I libri del Centro Studi: una vera scuola di psicoterapia, Luigi Cancrini  1
LA PSICOTERAPIA
La scultura della relazione terapeutica in terapia individuale,
Fiammetta Di Paola 14
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
L’intervento sistemico-relazionale con pazienti con sclerosi multipla
e con i loro familiari,
Valentina Albertini, Chiara Contini 30
L’IDEA NUOVA
Quattro conversazioni sulla psicoterapia, Stefano Cirillo, Franco Colizzi,
Antonio Romanello, Francesco Bruni  46
LE PRATICHE E LE TEORIE
Roba da matti: storie di pazienti di una comunità psichiatrica, Federica Giusti,
Sara Pellegrini, Chiara Testi, Gianmarco Manfrida 67
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Nell’epoca delle passioni tristi: alla ricerca di un posto nel mondo,
Raffaella Scamuffa 78
LA PAGINA LETTERARIA
Nuje vulimm’ ‘na speranza: un’analisi sistemica della serie Gomorra,
Federica Giusti, Lara Orsolini, Sara Pellegrini, Chiara Testi,
Gianmarco Manfrida 114


Anno XXX, N. 38/2 Dicembre 2015
EDITORIALI
Ricordo di Luigi Onnis, Maurizio Coletti 123
La Teoria dello Schema secondo Piaget, le neuroscienze e l’epistemologia
sistemica,
Olivier Real del Sarte 125
LA PSICOTERAPIA
Narcisismo e dipendenza. L’uomo senza legami, Anna Paola Lacatena 130
PSICOTERAPIA CURA PSICOTERAPIA
A scuola con il corpo: motricità relazionale finalizzata al successo educativo,
Massimo Barbieri 144
L’IDEA NUOVA
Ascesa e declino degli antipsicotici atipici, Tim Kendall. 162
Commento di Antonio Maone 170
LE PRATICHE E LE TEORIE
Esperienze compartecipate e sistemi locali di Salute Mentale: un modello
di collaborazione per articolare il sapere personale e locale con il sapere
professionale dei servizi,
Susanna Agostini, Stefania Dei,
Donatella Miccinesi, Pino Pini, Sashi Sashidharan 175
ALLIEVI, DIDATTI E FAMIGLIE
Dottor Jekyll, mister Hyde, mamma e papà, Simona Contrasto 196
LA PAGINA LETTERARIA
Un particolare caso di elaborazione sonora di un trauma collettivo,
Francesco de Tiberiis 226