Ricordo di Luigi Onnis

Maurizio Coletti


Gigi se ne è andato nel pomeriggio del 24 dicembre scorso.
L’ha fatto improvvisamente e discretamente. Così come, discretamente, ha voluto lasciarci distanti dalla sua malattia, dalle sue condizioni che si erano aggravate progressivamente.
Era il suo carattere: attento, dolce, comprensivo, allegro. Ma schivo e riservato sulle sue vicende.
Così lascia a IEFCoS, al Centro Studi, alla collettività nazionale ed internazionale della terapia familiare, al mondo della psichiatria e della ricerca più avanzato e moderno un vuoto che non è formale definire non colmabile.
Eravamo abituati ai suoi ritardi, al suo “svegliarsi” ed essere smisuratamente attivo nelle ore notturne (così come poco interessato al detto “il mattino ha l’oro in bocca”), alla sua maniacale ricerca di temperature che alla maggioranza di noi sembravano sempre tropicali, alla diffidenza per tutta intera la tecnologia. Quello che dava era ben altro: calma, pazienza, chiarezza, profondità, comprensione, senso della collettività.
L’ha detto con grande semplicità il fratello Iacopo alle sue esequie: è stato un uomo che ha sempre creduto nel lavoro comune, nell’importanza dell’inclusione.
È impressionante raccogliere il dolore che tanti hanno voluto esprimere alla moglie, all’Istituto ed ai suoi colleghi personalmente. Migliaia di messaggi di incredulità, di dolore, ricordi struggenti che danno il senso del rispetto e dell’attenzione per il suo lavoro clinico, di ricerca, associativo, didattico.
Luigi Onnis si è avvicinato alla Terapia Familiare nei primi anni ’70, provenendo da un limpido ed impegnato percorso nella psichiatria anti istituzionale (assieme a Basaglia, Jervis, Terzian).
Si integrò subito nel primo gruppo propulsore del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale che, in quell’epoca antica, aveva sede a Roma in via della Bufalotta.
Contemporaneamente, iniziò un percorso nell’Istituto di Psichiatria dell’Università degli Studi di Roma, dove è stato Professore Associato di Psichiatria e Direttore dell’Unità di Psicoterapia di Villa Tiburtina.
Leggendarie e molto conosciute sono le sue ricerche sulle malattie psicosomatiche, sui disturbi alimentari e sul linguaggio del corpo.
È stato co-fondatore di IEFCoS e suo Direttore Didattico fin dalla fondazione dell’Istituto.
Un percorso limpido, forte, coinvolgente nelle istituzioni universitarie, nella clinica, nella ricerca e nella formazione.
Onnis è stato co-fondatore e animatore anche dell’European Family Therapy Association, in cui ha speso straordinari sforzi, convinto dell’imprescindibilità di una cornice europea di confronto e di scambio nella Terapia Familiare e Sistemica. Ha partecipato a innumerevoli incontri, riunioni, confronti non facendo mai mancare il suo contributo sapiente, rispettoso, equilibrato.
Ha anche fondato la rivista Psicobiettivo (edita da Franco Angeli), uno strumento “trasversale” agli approcci più solidi della psicoterapia che si è sempre rivelato uno strumento di eccezionale importanza per la diffusione di idee nuove e importanti nel mondo delle terapie psicologiche.
È stato docente e professore invitato ed apprezzatissimo speaker in innumerevoli occasioni, convegni, workshop in Italia e nel mondo. In modo particolare, in Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Messico, Grecia, Canada, Stati Uniti.
I suoi libri sono stati pubblicati e tradotti in francese ed in spagnolo. In attesa di poter leggere la sua ultima opera sui “Teatri della famiglia”, il più recente tra i suoi disponibili è Una nuova alleanza tra psicoterapia e neuroscienze. Dall’intersoggettività ai neuroni specchio. Dialogo tra Daniel Stern e Vittorio Gallese (Franco Angeli, 2015), frutto dell’interesse per le neuroscienze e per le ricerche sui “neuroni a specchio”, che dimostrano come la relazione terapeutica e la psicoterapia non possono che essere interventi che incidono profondamente perfino nelle strutture cerebrali. Lungi dall’essere il trionfo del determinismo di origine neurologica, affermava Onnis, spiegano e completano gli effetti della terapia “con le parole”.
La sua ultima presenza pubblica è stata in occasione del workshop “L’importanza dell’empatia nella relazione terapeutica”, organizzato da IEFCoS e tenutosi a Roma Roma, l’1 e 2 ottobre 2015 presso la Sala Convegni del CNR. Assieme a Carlos Sluzki, Elida Romano, Edith Goldbetter, Marco Vannotti e Juan Luis Linares ha “danzato” sul tema con un intervento di eccezionale forza e chiarezza.
Grande difensore della scelta del Servizio Pubblico come asse fondamentale della difesa e del miglioramento della salute, ha speso tante energie per il riconoscimento della psicoterapia come strumento fondamentale ed efficace per il trattamento dei problemi psichiatrici e psicologici.
È stato raffinato interprete dell’importanza delle emozioni nella psicoterapia, sviluppando un originale e molto convincente approccio alla tecnica delle “sculture” del presente e del futuro nella psicoterapia con la famiglia. Inoltre, dal punto di vista clinico e formativo, ha sempre affermato l’importanza di aiutare pazienti, coppie e famiglie attraverso la scoperta e la sottolineatura delle risorse proprie di individui e sistemi.
Gigi ha dato a IEFCoS un contributo inestimabile dando a tutti noi tanta forza e tante idee.
Generazioni di allievi lo porteranno nel cuore e nelle loro pratiche cliniche, di ricerca, di formazione, nei loro percorsi personali.
Noi, suoi colleghi, ne porteremo per sempre il prezioso lascito delle sue idee e delle sue opere.
Vogliamo ricordarlo continuando i nostri percorsi, rendendoli più preziosi con i suoi insegnamenti, i suoi messaggi, la sua eredità intellettuale, umana, professionale e scientifica.
Vorremmo, anche qui, riaffermare la nostra vicinanza a Caterina, la sua adorata moglie. Gli è stata sempre vicina, lo ha ammirato, sostenuto, amato.

Ciao Gigi, r. i. p.